Skip to main content

Che tempo fa per Silvio Berlusconi si è un po’ capito meglio nella quasi omonima trasmissione televisiva, su Rai 3: in particolare, quando il presidente di Forza Italia, come lo ha presentato il conduttore Fabio Fazio, ha deciso di profittare della foto che lo ritrae giocoso con Dudù, il cane della giovane fidanzata, per definirsi sereno. Un aggettivo tradito da Matteo Renzi quando lo ha raccomandato all’amico e compagno di partito Enrico Letta mentre si apprestava a scalzarlo da Palazzo Chigi, ma che Berlusconi ha dato l’impressione di attribuirsi con convinzione, a dispetto di tutto e di tutti.

L’uomo è apparso realisticamente e un po’ anche malinconicamente rassegnato, anche per ragioni giudiziarie, a un diverso ruolo politico. Rassegnato cioè ad investire il suo “carisma” per riproporsi non più alla guida del governo, come in tutte le elezioni politiche alle quali ha sinora partecipato, ma solo alla promozione di un assembramento di “moderati” capace di contendere, con un altro candidato a Palazzo Chigi, la vittoria a Renzi. Che pure viene oggi considerata scontata quasi dappertutto, o minacciata, perdurando le divisioni nell’area di centrodestra, solo da Beppe Grillo: una mina però ritenuta ormai disinnescata da Berlusconi per la marginalità imposta ai pentastellati dalla politica delle larghe intese voluta proprio da lui in apertura della legislatura.

Dalle larghe intese, in verità, si è nel frattempo usciti sia nella versione originaria, realizzata con la formazione del governo di Enrico Letta, sia nella versione “nazarena”, realizzata con la formazione del governo Renzi grazie anche al patto appena stretto dallo stesso Renzi con Berlusconi sulle riforme istituzionali. E naufragato con l’elezione di Sergio Mattarella al Quirinale in modo considerato da Berlusconi così rovinoso da fargli escludere, anche con Fazio, una riedizione.

Con Renzi ormai il feeling del presidente di Forza Italia sembra davvero finito, nonostante i rimpianti di alcuni fra i suoi, come gli amici di Denis Verdini. Che potrebbero tornare a votare in Parlamento con il governo su riforme istituzionali e dintorni solo promuovendo anch’essi una scissione degli azzurri, oltre a quella impostata con motivazioni opposte da Raffaele Fitto, che non perdona a Berlusconi proprio il credito accordato a Renzi prima della rottura sull’elezione di Mattarella al Quirinale.

Un nuovo “patto del Nazareno”, o come altro si volesse chiamarlo, è d’altronde escluso dallo stesso scenario per il quale Berlusconi si è proposto di lavorare. Se l’obbiettivo è quello di far convergere i moderati in uno schieramento alternativo a Renzi, e destinato a realizzare la “rivoluzione liberale” tradotta dallo stesso Berlusconi nello slogan di “meno tasse, meno burocrazia e meno magistratura”, il leader di Forza Italia non può contraddirsi cercando e stipulando un’altra intesa, sia pure transitoria, con il segretario del Pd e presidente del Consiglio.

Ad accordi di questo tipo basta e avanza, evidentemente, Angelino Alfano, l’ex delfino che Berlusconi ha preso in giro parlando del suo “affettuoso” attaccamento all’incarico di ministro dell’Interno. Lo stesso Alfano, d’altronde, riconosce il carattere anomalo, se non ambiguo, della sua posizione mandando segnali di disponibilità al tentativo di predisporre contro Renzi una “lista di coalizione”, come la chiama Gaetano Quagliariello per tradurre in un mezzo ossimoro la nuova legge elettorale. Che assegna il premio di maggioranza non più alla coalizione, ma alla lista più votata: con o senza ballottaggio, se sotto o sopra il 40 per cento dei suffragi.

Resta da definire meglio il meccanismo con il quale, anche a costo di escludersi dalla partita, se dovesse tornargliene la voglia per sopraggiunte condizioni giudiziarie di agibilità, Berlusconi intende trovare il candidato dei moderati alla guida del governo.

Escluse anche con Fazio le primarie perché troppo “manipolabili”, l’ex presidente del Consiglio ha prospettato scenari americani da convention. Cui il segretario della Lega Matteo Salvini, sentendosi in fase di sorpasso su Forza Italia, potrebbe preferire il criterio della consistenza elettorale, per quanto assai sbilanciata nel suo caso fra il Nord e il Sud. A meno che non spunti, visto il carattere “provocatorio” attribuito da Berlusconi alla destra leghista, un terzo nome. Lo stesso Berlusconi, magari, pur negandolo, ci sta già… serenamente pensando.

La carta coperta di Berlusconi e Salvini

Che tempo fa per Silvio Berlusconi si è un po’ capito meglio nella quasi omonima trasmissione televisiva, su Rai 3: in particolare, quando il presidente di Forza Italia, come lo ha presentato il conduttore Fabio Fazio, ha deciso di profittare della foto che lo ritrae giocoso con Dudù, il cane della giovane fidanzata, per definirsi sereno. Un aggettivo tradito da…

Perché il sirtaki di Tsipras e Varoufakis fa ballare l'Europa

Esponenti del governo greco, fra i quali il ministro degli Interni, sono tornati ad avvisare che lo Stato non onorerà le prossime rate di rimborso al FMI, la prima delle quali in scadenza il 5 giugno, senza aiuti finanziari. Inoltre, sono tornati a chiedere lo sblocco dei fondi senza ulteriori condizioni, ribadendo ancora una volta l’irrinunciabilità delle posizioni pre-elettorali su…

Tutti i progetti di Finmeccanica su cui punta la Difesa

È il "campione" europeo Finmeccanica a fare la parte del leone nel nuovo Documento programmatico pluriennale (Dpp) per la Difesa. Il testo, visionato da Formiche.net, è stato redatto dal dicastero guidato da Roberta Pinotti e ha l'obiettivo di illustrare la pianificazione di settore per il triennio 2015-2017. IL PROGRAMMA F-35 Per la società guidata dall'ad Mauro Moretti, uno dei programmi…

Tv, Ott e Internet delle cose, come si muove l'Agcom. Parla Antonio Nicita

Agcom a caccia di posizioni dominanti da arginare e cui, possibilmente, porre rimedio: nel mercato della Internet of Things come in quello dei media audiovisivi, l'autorità studia le dinamiche in atto per capire chi sono i player che si affrontano e se la libera concorrenza è a rischio. La consultazione pubblica appena conclusa sul mercato Internet delle Cose ed M2M…

Hillary: che grafomani i Clinton!, pure Chelsea

Di

Che grafomani, i Clinton. E che chiacchieroni: si è appena saputo che Bill e Hillary ...

Elezioni regionali, i subbugli in casa Udc

Nuovo colpo di scena alle elezioni in Campania. A regalare l'ennesima sorpresa a pochi giorni dal voto è ancora una volta l'area centrista. Se infatti la notte prima della scadenza per la presentazione delle liste, tra il 30 aprile e l'1 maggio, l'ex presidente del consiglio Ciriaco De Mita ha stretto l'alleanza con il candidato del Pd, Vincenzo De Luca,…

Il sindacato secondo Renzi e la coda di paglia dei sindacalisti

Evocando l’esigenza di un sindacato ‘’unico’’, Matteo Renzi ha soltanto sbagliato aggettivo oppure ha svelato una volta di più la natura autoritaria del giovane caudillo? E’ ‘’unico’’, infatti, il sindacato di regime nei Paesi totalitari, essendo la libertà sindacale – fondamentale in ogni democrazia - prima di tutto garantita dal pluralismo. Questo è il senso del primo comma dell’art.39 della…

Troppa enfasi sulla Buona Scuola

Stiamo assistendo all’ennesimo spreco. La Camera dei deputati vota la riforma della scuola, consegnandola al Senato in un tripudio di politichese fine a sé stesso. Ma per l’istruzione è ancora un’occasione persa. Per anni, ancora, parleremo di riforme scolastiche, con un percorso lineare che, a confronto, l’arabesco sembra un’autostrada nel deserto. Vediamoli, i punti qualificanti della riforma. Ma prima osserviamo…

Cosa ha detto la Chiesa italiana sul voto in Irlanda pro matrimoni gay

“Su questi temi prevale un delirio dell’emotività e un sonno della ragione”, ha detto mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, commentando al Corriere della Sera il risultato del referendum che in Irlanda ha legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso. “Il problema serio è che si vogliono dare risposte semplificate a una realtà complessa. Quando c’è…

popolari sistema bancario

Bpm, Ubi, Bper. Tutte le ultime novità sulle Popolari

Fusioni, trasformazioni in società per azioni, nuovi soci, fondazioni bancarie pronte a entrare. È uno scoppiettio mediatico quello che circonda da mesi le banche popolari, specie le 11 maggiori coinvolte dal decreto Renzi che ha imposto alle Popolari con più di 8 miliardi di euro di attivo a trasformarsi in società per azioni. Il dato certo è che l'unico effetto…

×

Iscriviti alla newsletter