Skip to main content

Rush finale per il direttore generale dell’Agid (Agenzia per l’Italia Digitale), dopo le dimissioni di Alessandra Poggiani.

Il ministro Marianna Madia ha garantito che la nomina del nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale avverrà in tempo stretti, probabilmente durante il prossimo consiglio dei ministri, e che il nuovo direttore generale seguiterà sulla scia del lavoro svolto da Francesco Caio prima, e da Alessandra Poggiani, poi. Ma chi siederà sulla poltrona della dimissionaria Poggiani?

I CANDIDATI

Il termine per inviare le candidature è scaduto il 13 aprile: dei 189 curriculum pervenuti ne sono stati resi noti 125 a fronte di 64 professionisti che non hanno dato il consenso alla pubblicazione. La scelta finale potrebbe arrivare entro il 30 aprile, data in cui Poggiani lascerà ufficialmente la sua poltrona.
“Encomiabili i 189 che hanno mandato i curricula credendo che la Madia scelga il migliore tra loro”, ha cinguettato il giornalista di Panorama Marco Cobianchi.

I NOMI AL VAGLIO DEL GOVERNO

“Si può lasciare alla Madia la nomina del direttore Agid dopo che aveva nominato una sua amica che ha dovuto dimettersi per inadeguatezza?”. L’interrogativo giunge da Tino Oldani, già inviato di Panorama, ora firma di Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi. Con tanto di risposta a seguito: “Pare però difficile che questa volta la ministra possa fare di nuovo di testa sua”.
Perché? Secondo il giornalista, che riporta alcune indiscrezioni pubblicate sul Corriere delle Comunicazioni di Gildo Campesato, i nomi al vaglio del governo sarebbero in particolare tre:
“Il primo è quello di Raffaele Tiscar, vicesegretario generale di Palazzo Chigi, su cui punterebbe Renzi per un forte rilancio dell’Agid sotto il diretto controllo del premier. In alternativa, gira il nome di Luca Attias, un funzionario della Corte dei conti che conosce bene sia la macchina burocratica che il web. Terzo e ultimo nome, Mauro Nicastri, che ha lavorato all’Agid con la Poggiani, conosce i dossier già aperti e, guarda caso, è appoggiato dalla Madia”, si legge su Italia Oggi.
Sulla posizione ricoperta da Nicastri in Agid stanno scrutando da tempo le organizzazioni sindacali CGIL, FALBI, RSU-AGID per capire come sia stato possibile che un dirigente di ricerca, che nell’ambito dei contratti collettivi nazionali del comparto ricerca è inserito tra il personale non dirigente, sia finito a far parte dei dirigenti dell’Agenzia. Una diatriba che si trascina a colpi di pepati carteggi tra sindacati e Poggiani.

GLI ALTRI APPOGGI POLITICI

Ecco chi sono gli altri candidati finora non noti per il vertice di Agid, secondo Oldani di Italia Oggi: “Roberto Moriondo, sostenuto dalle Regioni, in particolare dal Piemonte di Piero Fassino, dove è dirigente; Benedetta Arese, general manager di Uber Italia, il cui nome è suggerito dal digital champion Riccardo Luna, molto ascoltato a Palazzo Chigi; Alessandro Musumeci, presidente di Demet & Company, ex direttore dei sistemi informativi delle Ferrovie dello Stato; infine Antonio Samaritani, direttore dei sistemi informativi della Lombardia”.

L’INTERPELLANZA DEL M5S

Sulla selezione del nuovo direttore ha acceso i riflettori il Movimento 5 Stelle con un’interpellanza al ministro Madia presentata dagli onorevoli Mirella Liuzzi e Diego De Lorenzins. A parere degli interpellanti, l’avviso pubblico per la selezione del nuovo direttore generale dell’Agid, non rispetterebbe i principi di trasparenza e imparzialità della pubblica amministrazione:
“Allo stato attuale il Ministro interpellato, ad avviso degli interpellanti, non ha adottato strumenti idonei per assicurare l’evidenza pubblica della procedura di selezione come richiesto dalla legge, né sono stati adottati o programmati strumenti idonei ad assicurare un’adeguata trasparenza di tale procedura”, hanno scritto i due esponenti del Movimento 5 stelle.

Agid, chi sarà il prossimo direttore generale?

Rush finale per il direttore generale dell'Agid (Agenzia per l'Italia Digitale), dopo le dimissioni di Alessandra Poggiani. Il ministro Marianna Madia ha garantito che la nomina del nuovo direttore dell'Agenzia per l'Italia digitale avverrà in tempo stretti, probabilmente durante il prossimo consiglio dei ministri, e che il nuovo direttore generale seguiterà sulla scia del lavoro svolto da Francesco Caio prima, e…

A chi piace davvero l'Italicum

Quel 58 per cento d’italiani che, secondo un sondaggio commissionato alla Ipsos dal Corriere della Sera, “sa poco” della legge elettorale tanto voluta da Matteo Renzi quanto contrastata dalle minoranze del suo partito e dalle opposizioni dovrebbe avere deluso entrambi gli schieramenti approdati, tra minacce di scrutini segreti e di voti palesi di fiducia, nell’aula di Montecitorio. Il duello politico accesosi…

Il DEF non è roba da Signorini

Quando finalmente arrivo alla 28esima e ultima pagina della lunga audizione in commissione parlamentare sul DEF di Luigi Federico Signorini, vice direttore generale della Banca d’Italia, scovo nei recessi della memoria un pensiero atavico che riemerge come un fungo velenoso dalla nebbia: si stava meglio quando si stava peggio. E non sono tanto le argomentazioni di Signorini, che sono cortesi…

Cosa farà Paolo Gentiloni in Cina

Da oggi fino a mercoledì il ministro degli Affari esteri, Paolo Gentiloni, sarà impegnato in una visita in Cina, tra impegni politici e appuntamenti finanziari. Il viaggio è diviso in due tappe, una a Pechino e l’altra a Chongqing. Il tour cinese comincia lunedì mattina con un incontro tra Gentiloni e l’omologo cinese, Wang Yi. I due discuteranno al margine…

Rosy Bindi e Matteo Renzi nel Paese delle meraviglie

In un bel libro di Emanuele Macaluso ("Comunisti e riformisti", Feltrinelli, 2013), si può leggere un giudizio critico - ma equanime - su Palmiro Togliatti e il Pci. Inoltre, si può leggere una preoccupata denuncia delle derive massimaliste e giustizialiste della sinistra di oggi. Infine, si può leggere una splendida analisi dello squallore culturale dei rottamatori che hanno rottamato la loro…

Qui Libia, Renzi cambi passo e l'Italia non si nasconda

Non decisioni, una conferenza ad hoc tenutasi a Roma, un possibile negoziatore gradito in loco lasciato in freezer, un inviato speciale il cui bilancio non ha il segno più. Il ruolo dell'Italia sul caso libico è stato fino ad oggi secondario e, per molti versi, anche anonimo. Incapace di raccogliere gli inviti che la Casa Bianca ha rivolto a Palazzo…

Ecco sfide e bluff di Renzi sull'Italicum

Tra i giocatori d’azzardo Matteo Renzi è un grande campione. Li batte tutti.  A ‘’8 e ½’’, minacciando le dimissioni del governo e il ricorso anticipato alle urne se non passa l’Italicum, ha fatto come quei giocatori di poker che puntano tutta la posta per indurre gli altri a passare. Ma il suo è un bluff, perché non rientra nei suoi…

Ttip, che cosa sta succedendo al Parlamento europeo

Grazie all'autorizzazione del gruppo Class Editori, pubblichiamo un estratto dell'articolo di Tino Oldani uscito sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi. Nel Parlamento europeo sta accadendo qualcosa di imprevisto. Poiché nel Consiglio dei capi di Stato e di governo la cancelliera Angela Merkel ha sempre avuto una solida maggioranza, di fatto la governance europea è stata saldamente nelle sue…

Regionali, benvenuti nel marasma delle Marche di Spacca

Grazie all'autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l'articolo di Raffaele Porrisini apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi. Forza Italia che sostiene il presidente di Regione uscente del centrosinistra, dopo averlo avversato per dieci anni. Il Pd che invece scarica il suo stesso governatore chiedendogli di dimettersi e ritirando cinque assessori dalla giunta. L'Udc che si divide…

La sberla dell'Eurogruppo a Tsipras e Varoufakis

L’Eurogruppo di venerdì si è chiuso senza progressi sostanziali, come previsto, ma il tono e le dichiarazioni sono molto pesanti nei confronti della Grecia. IL COMUNICATO Il comunicato rammenta che “l’accordo del 20 febbraio rimane il quadro entro cui raggiungere un accordo” e afferma che “la responsabilità è principalmente sulle spalle delle autorità greche”. Non si fa alcun cenno alla possibilità…

×

Iscriviti alla newsletter