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Le elezioni spagnole di settembre sono sempre più vicine. Una vittoria di Podemos sarebbe un terremoto, altro che la Grecia. La ripresa europea deve essere quindi visibile all’opinione pubblica, non solo agli economisti. Dirottare il dissenso da Podemos ai Ciudadanos (una versione moderata che sta crescendo molto velocemente) va fatto con la massima fretta. Su dollaro e borse europee andremo quindi avanti a testa bassa fino a che i segnali di ripresa non si saranno fatti incontrovertibili.

A quel punto il dollaro correggerà, quanto meno temporaneamente, e le borse europee proseguiranno il rialzo con ritmi più lenti e fisiologici. A giugno-luglio la Fed farà il punto della situazione. Se l’Europa si sarà avviata verso una ripresa convincente, i tassi americani inizieranno il loro cammino di normalizzazione. Al minimo dubbio il rialzo verrà rinviato. La prossima settimana, probabilmente, la Fed lascerà cadere il concetto di pazienza e dichiarerà così aperta la fase di preparazione del rialzo.

Fra tre settimane gli utili americani mostreranno le ammaccature prodotte dal dollaro forte. Questo doppio colpo potrà produrre, nella peggiore delle ipotesi, una correzione del dieci per cento dai massimi.
A quel punto, però, il rialzo dei tassi sarà stato metabolizzato. Le borse europee saranno solo sfiorate dalla correzione. Se il ribasso dovesse essere più consistente, sarebbe una buona occasione d’acquisto.
L’output gap americano si chiuderà alla fine di quest’anno. L’output gap europeo si chiuderà alla fine del 2017.

Quando l’output gap si chiude significa che non ci sono più risorse utilizzabili senza produrre inflazione. È il momento in cui i bond vanno venduti senza indugio. Le borse, dal canto loro, possono proseguire, anche se piano, a condizione che i tassi reali non crescano. Prepariamoci.
Diciamo tutto questo, naturalmente, ben consapevoli che scrivere la storia del futuro, anche quello vicino, è perfino più difficile che scrivere la storia del passato.

Estratto dalla newsletter Il Rosso & Il Nero che si può leggere qui: http://www.kairospartners.com/sites/default/files/rn-20150312.pdf

Che succederà (forse) a dollaro, euro e borse

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