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Egregio Signor Presidente,

siamo medici ospedalieri in pensione. Abbiamo lavorato per il SSN per oltre quarant’anni, versando una enormità di tasse e di contributi, con prelievo alla fonte. Privilegio questo, come Ella ben sa, da sempre riservato – in questo benedetto paese – ai soli dipendenti, per determinata, costante, trasversale decisione della politica, tutta.

Assistiamo ora, esterrefatti, alle esternazioni televisive e giornalistiche di Boeri, neo Presidente INPS, che pare determinato a ridurre le pensioni già in essere, quelle calcolate con il solo sistema retributivo o con il mix di retributivo e contributivo.

Il sudddetto Prof. Boeri, sulla base di reiterati articoli a firma sua e dei fratelli Patriarca, sembrerebbe intenzionato a ricalcolare le pensioni in essere e quelle future utilizzando spannometrici criteri statistici (definibili come “forfettone”), pur disponendo l’Inps e l’ex Inpdap , per le opportune verifiche,della effettiva storia contributiva dei singoli assicurati.

Ove i propositi di Boeri dovessero venire confermati, si tratterebbe dell’ennesimo esproprio ai danni dei pensionati e dei futuri pensionandi, esproprio che farebbe seguito ai ripetuti blocchi della rivalutazione e ai contributi di solidarietà che hanno ridotto il potere d’acquisto delle nostre retribuzioni pensionistiche, in misura non inferiore al 15-20 per cento, nell’arco di 8 anni.

La misura colpirebbe chi i contributi previdenziali, comunque, li ha sempre pagati, salvando invece: le pensioni corrisposte ai pensionati baby; i vitalizi dei politici e le varie altre regalie di cui l’Inps si fa carico e che sono destinate a persone, che, al contrario, di contributi ne hanno versati ben pochi.

E’ appena il caso di ricordare a Boeri che ai problemi di equità sociale si ovvia utilizzando la leva fiscale (da applicare comunque u tutti i contribuenti, attivi e pensionati e non solo sui pensionati) e non non inventando ed imponendo estemporanee ed incostituzionali tassazioni aggiuntive, destinate alla sola categoria dei pensionati.

Incostituzionali, se la Costituzione è ancora la base di questo martoriato Paese!
Ma non vogliamo tediarLa, Signor Presidente,con i plurimi dettati costituzionali di cui il programma di Boeri non tiene conto.

Li lasciamo agli avvocati e ai giudici. Noi ci limitiamo a sottoporLe un problema di opportunità e di giustizia. Se la pensione è “salario differito”, Noi (e tutti i pensionati ex Inpdap, esattamente come Noi) abbiamo già dato e stiamo percependo non il dovuto, ma meno del dovuto, perché le regole pensionistiche di 45 anni fa (quando abbiamo cominciato a lavorare per la Sanità pubblica) sono state ripetutamente cambiate, in peggio, a parità di contributi versati. Ripetutamente cambiate, almeno 81 volte!

Grati per quanto Ella riterrà di fare, La salutiamo con deferenza. Se crede, siamo disponibili a venire da Lei.

Stefano Biasioli
Segretario Generale CONFEDIR. Direttore Dipartimento di Medicina Specialistica, in pensione
Michele Poerio
Presidente FEDERSPEV. Direttore Dipartimento di Chirurgia Specialistica, in pensione.

Anche a nome dei “300 di Leonida”.

Pensioni Inps, lettera aperta al presidente della Repubblica

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