Skip to main content

Lunedì 11 marzo il primo ministro indiano Narendra Modi ha dichiarato che le forze armate del suo Paese hanno condotto con successo il primo test di volo di un missile balistico sviluppato in modo completamente autarchico. Il missile balistico intercontinentale, chiamato Agni-5 (che in sanscrito significa “fuoco”) disporrebbe, secondo quanto riferito da due alti funzionari governativi, di veicoli di rientro multipli e indipendenti (capacità comunemente indicata con la sigla Mirv, Multiple Independently targetable Reentry Vehicles), che gli consentirebbe di lanciare attacchi multipli in una sola volta in diverse località. Il vettore è stato sviluppato negli ultimi anni dalla Defense Research and Development Organization, agenzia pubblica indiana responsabile dello sviluppo della tecnologia militare e degli armamenti con sede a Nuova Delhi. L’esito positivo del test di volo, che secondo il ministero della Difesa indiano è stato condotto in un’isola nello stato indiano orientale dell’Odisha, porta l’India a unirsi al ristretto gruppo di nazioni che dispongono di questa tecnologia come Stati Uniti, Cina, Russia e Francia.

Lo sviluppo della serie di missili Agni è stato portato avanti per più di un decennio dall’India, nel tentativo di recuperare il ritardo registrato rispetto alla Repubblica Popolare Cinese per quel che concerne questa tipologia di capacità. Questa famiglia di missili è stata testata per la prima volta nel 2012, e da allora essa è stata potenziata sempre migliorata in modo costante. Nel 2019, l’India ha testato con successo un missile in grado di distruggere un satellite nello spazio, tecnologia anch’essa detenuta solo da poche potenze.

La versione più moderna è in grado di colpire con un alto grado di precisione obiettivi a più di cinquemila chilometri. Una capacità notevole, seppure inferiore a quella dei missili a più lungo raggio della Cina; sufficiente tuttavia a porre Pechino nel raggio d’azione diretto della triade nucleare di Nuova Delhi gestita dal Comando delle Forze Strategiche indiano, a sua volta posto sotto il diretto controllo del primo ministro.

Secondo l’analista indiano N.C. Bipindra lo sviluppo dell’Agni-5 si concentra in gran parte sulla Cina, che Nuova Delhi considera oggi la minaccia militare più seria per l’India. Le relazioni tra i due Paesi asiatici hanno iniziato a incrinarsi nel 1962, quando hanno combattuto una guerra per la delimitazione dei loro confini nella regione dell’Himalaya, guerra da cui Pechino è uscita trionfante. Il conflitto non ha tuttavia risolto la questione, e gran parte delle 2.000 miglia di confine rimane de facto contesa. Nel giugno 2020, a seguito di uno scontro tra le forze di sicurezza indiane e cinesi nella regione contesa che ha causato la morte di 20 soldati indiani e quattro cinesi, le tensioni si sono rinfiammate. Da allora, i due Paesi hanno dispiegato decine di migliaia di truppe, artiglieria e obici lungo il confine conteso.

Il programma Agni-5 rappresenta una garanzia per Nuova Delhi e per la sua politica dichiarata di avere una deterrenza minima credibile, legata al suo impegno a non utilizzare per primo le armi nucleari. Queste capacità rafforzano la posizione dell’India nei confronti di Pechino, che sta a sua volta portando avanti un robusto programma di potenziamento nucleare in ambito militare, ma anche nei confronti del Pakistan, altro Paese con cui le relazioni non sono certo ottimali.

Il nuovo missile nucleare di Nuova Delhi mira direttamente su Pechino

Modi annuncia l’ultimo modello di vettore missilistico sviluppato da Nuova Delhi per il suo strumento di deterrenza nucleare. Una novità che pesa sulle relazioni tra India e Cina

Un bar di Canberra è al centro degli intrighi spionistici Cina-Australia

Il Double Drummer, nel quartiere del potere della capitale, è stato di proprietà della moglie di un politico cinese premiato da Xi per la sua attività del Fronte Unito. Ex funzionari dell’intelligence stupiti dalla rivelazione. Ecco i rischi posti da una “semplice” caffetteria

L'Europa scatta sugli asset russi, obiettivo dare tre miliardi all'Ucraina

Bruxelles è pronta a fare suoi i profitti generati dalla società Euroclear e riconducibili ai beni di Mosca, messi sotto chiave due anni fa. Il dossier con ogni probabilità finirà sul tavolo del prossimo Consiglio europeo, ma servirà l’accordo di tutti e 27 i Paesi

Nucleare e spazio. Ecco le priorità del nuovo budget del Pentagono

È stato presentato al Congresso il budget della difesa a stelle e strisce per l’anno 2025. Per il Pentagono sono previsti 849,8 miliardi di dollari, un aumento di un solo punto percentuale rispetto al periodo precedente, che potrebbe non bastare a coprire l’inflazione. Inoltre, molto del futuro dei fondi per il dipartimento della Difesa dipenderà dall’evoluzione del quadro politico, a partire dalle presidenziali di novembre

Digitalizzazione e una nuova divisione Spazio. Cingolani firma il nuovo Piano di Leonardo

Rafforzamento delle attività core, razionalizzazione del portafoglio cyber e una nuova divisione spazio. Sono solo alcune delle novità presentate dall’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, che punta a trasformare il gruppo di piazza Monte Grappa in un player globale per il settore della difesa e dell’aerospazio puntando su tecnologia e digitalizzazione trasversale

IA, il governo annuncia un fondo da 1 miliardo di euro e un’agenzia ad hoc

All’evento “L’Intelligenza Artificiale per l’Italia”, organizzato dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale e dall’Agid, la premier ha assicurato l’intenzione del governo di regolare la tecnologia e stimolare la produzione nazionale. Anche grazie allo sforzo di Cdp Venture Capital

Le manovre di Iran, Cina e Russia mentre l’Italia combatte per la sicurezza collettiva nel Mar Rosso

Il mondo è cambiato, le forze armate sono chiamate all’uso delle armi per proteggere un ordine internazionale che, sebbene perfettibile, ha finora garantito pace ed equilibrio, e che le potenze revisioniste intendono rimodellare a proprio vantaggio. Mentre la Duilio protegge la sicurezza collettiva, Iran, Cina e Russia si esercitano a poche miglia nautiche di distanza

Sicurezza e tecnologia, l'Italia riporta l'industria al centro del G7

Il ministro per le Imprese Adolfo Urso riunirà a Verona e Trento gli omologhi delle sette grandi economie, per arricchire la presidenza italiana di un’agenda da condividere il più possibile. Sfida alla Cina, sicurezza tecnologica e autonomia gli obiettivi

Nell'Egeo si compatta la Nato. Il nuovo futuro di Grecia e Turchia

Tra un mese e mezzo ci sarà l’atteso incontro tra il premier greco e il presidente turco, non solo un meeting che serve a scongelare ulteriormente le parti, ma una tappa geopolitica di avvicinamento a quel disegno per il mare nostrum che si sta tentando di costruire alla luce di due fronti bellici complicatissimi: ovvero un fronte comune targato Nato che disinneschi tensioni e crisi, proprio al fine di concentrare sforzi ed energie su priorità come Kyiv e Gaza

Come rispondere (realisticamente) alle sfide dell'IA. La ricetta di Butti

Di Alessio Butti

L’Intelligenza Artificiale non può essere né esaltata in modo acritico a favore di una presunta “perfezione digitale”, né liquidata con la denuncia di cataclismi culturali, morali ed etici che scaraventerebbero la nostra specie in un nuovo oscurantismo. L’analisi di Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’Innovazione, pubblicata sull’ultimo numero della rivista Formiche

×

Iscriviti alla newsletter