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Comincia a delinearsi un po’ meglio la linea di condotta del governo riguardo alla gestione delle scadenze debitorie.

IPOTESI CONCAMBIO

Il serio problema dei rimborsi di obbligazioni detenute dalla BCE, che il programma prevedeva di sostituire con prestiti FMI ed EFSF, sarebbe risolto da un concambio con obbligazioni perpetue riguardante tutto il portafoglio (stimato in circa 25 miliardi, dai 31 di inizio 2013), e non soltanto la parte in scadenza nel 2015 (6,3 miliardi).

PROPOSTA SWAP

Inoltre, la Grecia chiederà comunque che venga girato al paese il reddito percepito dall’Eurosistema sul programma SMP (circa 1,8 miliardi), nonostante il mancato completamento della review. Riguardo al resto dei debiti verso la UE, la Grecia proporrebbe un concambio con obbligazioni indicizzate al PIL greco.

I NUMERI IN BALLO

Quest’ultimo intervento non alleggerirebbe significativamente il fabbisogno finanziario dei prossimi anni: non sono previsti rimborsi fino al 2020, né pagamento di interessi sul debito verso EFSF fino a tale anno; sulla GLF del 2010, che ammonta a 52 miliardi, l’interesse è parametrato a Euribor+50pb e quindi genera uscite annuali risibili. Varoufakis ha anche riconosciuto che la Grecia dovrà mantenere un avanzo primario, ma limitato a 1,0-1,5% del PIL.

DOSSIER FISCALE

Quello dell’equilibrio fiscale è il nodo più ostico da sciogliere, considerando l’erosione di gettito verificatasi dall’inizio della crisi, la fuga di capitali, il peggioramento del clima di fiducia e l’annuncio di provvedimenti che implicano tutti un peggioramento del fabbisogno.

LE EMISSIONI

Nel frattempo, come ipotizzavamo, il governo cercherà di coprire il fabbisogno finanziario con emissioni monstre di T-bills: le agenzie parlano di una richiesta già inoltrata di aumentare il tetto alle emissioni da 15 a 25 miliardi, con l’idea che queste siano assorbite dagli intermediari finanziari locali e utilizzate per ottenere fondi dalla Banca di Grecia. Passi avanti sostanziali nei negoziati saranno necessari entro metà febbraio, e il vertice europeo del 12 febbraio potrebbe essere a questo punto cruciale.

Ecco i veri inghippi dei piani di Tsipras e Varoufakis

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