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Dopo il pianto del politico Ryutaro Nonomura (qui il video), accusato di avere rubato circa 20 mila euro di fondi pubblici, un altro scandalo di malversazione scuote il Giappone. Questa volta sono coinvolti i piani alti del governo del premier Shinzo Abe.

LE DONNE DI ABE

Il ministro dell’Economia Yuko Obuchi e la titolare della Giustizia Midori Matsushima, hanno presentato le dimissioni. Obuchi e Matsushima sono state nominate da Abe lo scorso settembre nel primo rinnovo del governo dal 2012. L’obiettivo era rivitalizzare la popolarità e promuovere il ruolo della donna nella società nipponica. Obuchi si è dimessa per un presunto uso illegale dei fondi pubblici, mentre Matsushima ha lasciato l’incarico per una presunta violazione della legge elettorale.

LA PRIMA DONNA PREMIER (MANCATA)

Obuchi era stata nominata ministro dell’Economia, del Commercio e dell’Industria. Era considerata dal Financial Times una “seria candidata per diventare la prima donna premier del Giappone”. Con un passato come presentatrice tv, Obuchi ha 34 anni ed è figlia dell’ex premier Keizo Obuchi. Era responsabile del processo di riattivazione di 48 reattori atomici, spenti dopo la crisi nucleare di Fukushima

COLPA DI VESTITI E COSMETICI

Il quotidiano di centrosinistra Mainihi sostiene che Obuchi aveva speso 3,6 milioni di yen di fondi pubblici per un ufficio e vestiti di marca in un negozio di proprietà di suoi parenti. La rivista di destra Shincho, invece, ha detto che aveva comprato biglietti per spettacoli teatrali, partite di baseball e cosmetici di lusso tra il 2010 e il 2011, quando era parlamentare, per 26,4 milioni di yen.

“Mi scuso sinceramente per non poter contribuire a raggiungere una ripresa economica, creare una società in cui le donne possano emergere e ottenere altri obiettivi del governo… Non posso permettere che le riforme economiche e le politiche energetiche siano in stallo a causa di questi problemi”, ha detto Obuchi in conferenza stampa.

IL PREZZO DEI VOLANTINI

Poche ore dopo, un’altra dimissione, quella del ministro della Giustizia Midori Matsushima, anche lei nominata a settembre. La denuncia che ha spinto Matsushima alla rinuncia è stata fatta dal Partito democratico all’opposizione. Durante la campagna elettorale, Matsushima avrebbe distribuito volantini finanziati con 1,74 milioni di yen dello Stato tra il 2012 e il 2014.

La tv pubblica NHK ha informato inoltre che le altre tre donne ministro del Giappone sono al momento sentite su presunti regali fatti durante la campagna elettorale e vincoli con gruppi razzisti.

Ecco la dichiarazione di Yuko Obuchi

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