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Philip Morris ha inaugurato ieri il suo primo stabilimento pilota per la produzione di prodotti a potenziale rischio ridotto.

I SITI

Il sito produttivo, appena fuori Bologna, a Zola Predosa, è ora in funzione, mentre il primo stabilimento per la produzione su larga scala è attualmente in fase di costruzione a Crespellano e sarà a pieno regime entro la fine del 2016. Le due fabbriche insieme rappresentano un investimento fino a 500 milioni di euro e 600 posti di lavoro. La loro capacità di produzione combinata raggiungerà trenta miliardi di unità all’anno.

LE PAROLE DEL CEO

“Portare sul mercato i prodotti a potenziale rischio ridotto rappresenta una pietra miliare
storica nell’impegno strategico di PMI nella riduzione del danno,” ha detto Andrè
Calantzopoulos, Ceo di Philip Morris International: “La nostra decisione di investire a Bologna e in Italia riflette la fiducia che riponiamo nel potenziale delle nuove tecnologie e nel fatto che queste innovazioni possano rappresentare un cambio di paradigma per la nostra industria, per
la salute pubblica e per i fumatori adulti”.

IL COMMENTO DI SIDOLI

“Con questo investimento a Bologna ampliamo ulteriormente la nostra presenza in Italia e affermiamo nuovamente il nostro impegno nei confronti dell’economia locale”, ha aggiunto Eugenio Sidoli, Presidente ed Amministratore Delegato di Philip Morris Italia.
“Sono fiducioso che grazie alla presenza di grandi infrastrutture nella regione, così come al talento e all’impegno eccezionale dei nostri dipendenti, l’Italia continuerà ad essere un pilastro importante per il successo di PMI”.

LA PRESENZA DI RENZI

L’inaugurazione dello stabilimento pilota e l’avanzamento dei lavori della nuova fabbrica
sono stati celebrati nel corso di un evento a Zola Predosa, a cui hanno partecipato più di
200 ospiti, tra cui il Primo Ministro Matteo Renzi e altri rappresentanti governativi,
membri del Parlamento, rappresentanti delle autorità regionali e dipendenti.
L’evento si è aperto con la “firma della prima pietra” da parte del Primo Ministro Matteo
Renzi e di Andrè Calantzopoulos. La pietra sarà parte integrante del primo stabilimento
di PMI a Crespellano che produrrà su larga scala prodotti a potenziale rischio ridotto per
l’Italia e per tutti gli altri mercati al mondo.

L’IMPATTO SULL’OCCUPAZIONE

Lo stabilimento pilota, costruito in meno di un anno, ha portato, ad oggi, alla creazione
di circa 50 nuovi posti di lavoro e servirà da impianto di produzione per le città test e i
primi lanci di mercato. L’impianto è pienamente operativo e ha già completato il primo
ciclo di produzione per il lancio pilota di PMI in Italia e in Giappone entro la fine
dell’anno.

CHE COSA SONO GLI RRP

“Prodotti a rischio ridotto” (“RRP”, Reduced Risk Products) è il termine che Philip
Morris utilizza per fare riferimento a prodotti potenzialmente in grado di ridurre il
rischio individuale e il danno per la popolazione, in confronto alle sigarette combustibili.

“Tali prodotti hanno raggiunto vari livelli di sviluppo per i quali PMI sta conducendo
approfonditi e rigorosi studi scientifici – si legge in una nota di Philip Morris – L’intento è quello di determinare se sia possibile sostenere che tali prodotti siano in grado di ridurre il rischio di contrarre malattie legate al fumo e possano ridurre l’esposizione ai costituenti nocivi e potenzialmente nocivi del fumo. Prima di poter fare tali affermazioni, dovremo valutare rigorosamente tutti i dati provenienti dagli studi scientifici per determinare se essi convalidano il rischio ridotto.  Tali informazioni possono anche essere oggetto di revisione e approvazione governativa,  come è il caso, ad oggi, degli Stati Uniti”.

Così Philip Morris punta sull'Italia

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