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Non ci sarà stress. Almeno non troppo, anche se l’esame di ottobre al quale sono chiamate le banche europee è duro, almeno il doppio rispetto a quello del 2011.

Ne è convinto Antonio Gugliemi, analista di Mediobanca Securities, che in un report promuove il settore bancario europeo da Neutral ad Outperform, in una tendenza che già a maggio lo aveva portato a migliorare il giudizio. “Già prima del qe le banche avevano fatto l’1% meglio del mercato – scrive Guglielmi – e possono fare molto di più. I recenti dati macro deludenti sono in realtà una buona notizia: un pericoloso mix di deflazione, recessione e disoccupazione in aumento sta forzando la Bce ad agire rapidamente e più risolutamente”.

LA SIMULAZIONE CONDOTTA DA MEDIOBANCA

Una buona notizia per le banche europee, soprattutto quelle della periferia che sono le maggiori beneficiarie del mix tra brutti numeri macro e nuova linfa al qe.
Le banche della periferia hanno anche le migliori prospettive in termini di bilancio: le attese riguardo agli eps 2015 dopo il secondo trimestre sono salite dell’1% per Unicredit, Sanpaolo, Santander e Bbva (la periferia, appunto) contro il -6% per Deutsche Bank, Commerzbank, Bnp e Societé Générale, ovvero Germania e Francia.

I NUMERI E I NOMI

La simulazione condotta da Mediobanca mostra che in media il Cet1 ratio 2013 – il principale parametro che misura la solidità patrimoniale degli istituti – passi dal 11,5% a 7%, dopo aver subito l’impatto degli aqr (91 punti e 84 miliardi dopo le tasse) e degli stress test (360 punti e 292 miliardi). Nonostante il colpo, “mancano solo 16 miliardi all’appello per rispettare il limite minimo del 5,5% di Cet1 – scrive Guglielmi – con 24 banche che passeranno l’esame e solo 10 in zona a rischio (Banco Populare Español, Commerzbank, Lloyd’s, Rbs, Danske, Mps, Skandinaviska Enskilda Banken) o quasi (CaixaBank, Nordea, Alpha, il cui Cet1 si posiziona sotto il 6,5%).
E questo conferma quanto sia alta la barra posta dalla Bce per ristabilire la fiducia”. Tuttavia solo Rbs è chiaramente sotto il limite del 5,5% e concentra su di sé la maggior parte dei 16 miliardi di capitale che manca, tutte le altre viaggiano intorno alla soglia.

UNA BAD BANK EUROPEA?

Gli aqr portano una copertura aggiuntiva del 14% sulle perdite future (Loan loss provision, Llp): 126 miliardi a garanzia dei default in patria e verso le pmi. “E ci sono tutte le condizioni per dare vita a una bad bank europea, alla spagnola – scrive il capo analista di Mediobanca Securities – supponiamo che l’Esm inietti il 50% dei 42 miliardi di capitale necessario, e la Bce il resto. Con un aumento dei crediti del 4% e un miglioramento della visibilità del book value”.
E cosa succede dopo gli stress test? “C’è un impatto di 238 miliardi in tre anni sul net interest income, dovuto a maggiori costi di finanziamento che solo in parte saranno compensati da un aumento nei margine di interesse – scrive Guglielmi – l’impatto medio sul Cet1 è di 360 punti. Rbs è sempre la peggiore con il Cet1 che si porta al 4%. Commerzbank potrebbe ugualmente fallire ma il gap per raggiungere la soglia del 5,5% è di soli 40 punti. L’impatto degli stress test è molto disperso nell’Universo considerato da Mediobanca e varia dall’1% di Cet1 per alcune banche nordiche (Swedbank, o la norvegese Dnb) e KBC fino a 5-10% per le banche greche, Deutsche Bank, Commerzbank, Skandinaviska Enskilda Banken, CaixaBank, Lloyd’s, Nordea, Mps, Banco Popular Español e Danske.

IL PORTAFOGLIO DI MEDIOBANCA

Secondo Mediobanca le banche che alla fine faranno meglio nei conti e in Borsa sono quelle maggiormente influenzate dal qe della Bce. Già a maggio Guglielmi aveva identificato le maggiori beneficiarie: Unicredit e Natixis, valutate overweight a cui si aggiungono Bbva, Intesa e Societé Générale e Santander (neutral, le ultime tre promosse nell’ultimo report). Mediobanca torna a coprire Mps e Bpm e promuove anche Banco Popolare a overweight. “La nostra assunzione è che dopo aver portato il cavallo alla fonte con i vari Ltro, tltro, Omt, la Bce lo faccia anche bere, facendo ripartire prestiti e margini. Un fallimento della strategia della Bce porterebbe a una pericolosa bolla e alla revisione totale delle nostre previsioni”. Ma non è il momento di pensarci. È invece il momento, per le banche, di andare ai banchi e passare l’esame dell’Europa.

npl

Ecco le pagelle di Guglielmi (Mediobanca Securities) sulle banche europee

Non ci sarà stress. Almeno non troppo, anche se l’esame di ottobre al quale sono chiamate le banche europee è duro, almeno il doppio rispetto a quello del 2011. Ne è convinto Antonio Gugliemi, analista di Mediobanca Securities, che in un report promuove il settore bancario europeo da Neutral ad Outperform, in una tendenza che già a maggio lo aveva portato…

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