Skip to main content

Chad P. Bown è il nuovo capo economista del dipartimento di Stato americano guidato da Antony Blinken. Lo ha annunciato in una nota lo stesso dicastero, sottolineando che l’esperto, già Senior Fellow del Peterson Institute for International Economics, si occuperà di “rafforzare la capacità del dipartimento di condurre analisi economiche su questioni ad alta priorità e di promuovere gli interessi degli Stati Uniti su questioni di politica estera che hanno una dimensione economica”. Inoltre, è stato incaricato di guidare l’ufficio economico “nello sviluppo di capacità e comprensione economica all’interno del dipartimento di Stato e nel collegamento del dipartimento con le parti interessate a livello nazionale e internazionale nella comunità degli economisti professionisti”.

Bown è stato tra i consiglieri economici della Casa Bianca dal 2010 al 2011, durante l’amministrazione di Barack Obama (in cui Joe Biden, l’attuale presidente, era vicepresidente). Inoltre, ha lavorato per la Banca Mondiale occupandosi di trasparenza delle politiche commerciali e barriere commerciali.

Tra le sue ultime pubblicazioni per il Peterson Institute for International Economics c’è il rapporto dal titolo “How trade cooperation by the United States, the European Union, and China can fight climate change”, scritto con Kimberly Clausing e pubblicato a ottobre. Il documento si sofferma sulle tensioni commerciali derivanti dai diversi approcci di politica climatica e suggerisce uno sforzo da parte degli Stati Uniti, dell’Unione europea e della Cina per dare priorità alle riforme delle regole internazionali come percorso di cooperazione su commercio e clima. Questo approccio, si legge, sarebbe un importante punto di partenza per la creazione di un sistema multilaterale funzionante.

A dicembre, Bown ha pubblicato “Modern industrial policy and the WTO”, che parte dai timori che il ricorso attuale a politiche industriali stia emergendo in modi tali da minacciare la cooperazione nel sistema commerciale internazionale. Cina, resilienza della catena di approvvigionamento, reattività della catena di approvvigionamento e cambiamento climatico sono le quattro ragioni per cui la moderna politica industriale è diversa e così importante per il sistema commerciale.

A gennaio, infine, ha pubblicato “Trade policy, industrial policy, and the economic security of the European Union”. La premessa è chiara: per timore della sua sicurezza economica, l’Unione europea sta passando a una nuova forma di impegno economico e politico internazionale. Il documento si sofferma su un caso in particolare: le nuove politiche europee sulle esportazioni cinesi di veicoli elettrici e grafite. È la rappresentazione, si legge, di scelte difficili e sfide pratiche che l’Unione europea deve affrontare nell’adattare le politiche per rispondere alle preoccupazioni sulla sicurezza economica. Ma il documento si conclude con alcune avvertenze sull’abbandono dell’interdipendenza. Scrive Bown: “In un contesto politico non cooperativo, molto di ciò che accadrà in futuro all’Unione europea è al di fuori del suo controllo, determinato dalle decisioni politiche di altre grandi economie. La Cina continuerà a seguire la traiettoria tracciata dal presidente Xi Jinping? Cosa succederà in Ucraina? In che modo i risultati delle elezioni presidenziali del 2024 negli Stati Uniti influenzeranno la sicurezza economica altrove?”

Chi è e cosa pensa il nuovo consigliere di Blinken per l’economia

Chad Bown, già al Peterson Institute for International Economics, arriva al dipartimento di Stato. I suoi ultimi scritti riguardano commercio internazionale, clima e sfide per l’Unione europea

Le ragioni che spingono Londra a guardare al Piano Mattei di Roma

All’evento in Senato c’era anche l’ambasciatore Llewellyn, a testimoniare il clima positivo tra i due leader e l’attenzione britannica verso le politiche “upstream”, cioè a monte, verso i flussi

Piano Mattei, su cosa dovrà lavorare adesso il governo

La dotazione iniziale da 5,5 miliardi dimostra che i primi fondi ci sono; la presenza di 25 capi di Stato a Roma è la conferma del riscontro positivo dai territori; il plauso dei vertici europei, non scontato, è la dimostrazione che l’idea è quella giusta. Ora si lavorerà per i “decreti attuativi” del Piano Mattei

Covid, tutto quello che dovremmo sapere nel libro di Vincenzo Atella e Lucio Scandizzo

Presentato al Centro studi americani “The Covid-19 disruption and the global health challenge”, il volume di Vincenzo Atella e Pasquale Lucio Scandizzo, edito da Academic Press, sul Covid-19 e sugli insegnamenti della pandemia. Chi c’era e cosa si è detto

La nuova energia in Africa secondo Pichetto Fratin

Al vertice Italia-Africa il ministro dell’energia mette in luce il collegamento cruciale, valoriale, oltre che materiale, tra clima, sviluppo ed energia. Metsola: “Africa apripista per la spinta globale, si acceleri insieme sulla transizione energetica”

Le verità scomode (per il Pd di Schlein) di Ester Mieli. Il corsivo di Cangini

La sinistra si trova in evidente imbarazzo nel condannare i fenomeni di antisemitismo, soprattutto quando sono mascherati da fenomeni antisionisti. Dalla richiesta di dimissioni a Ester Mieli al caso del sindaco Pd di Bologna che ha abbandonato le celebrazioni della Giornata della memoria. Il corsivo di Andrea Cangini

L'Ocse e la realtà italiana. Perché le raccomandazioni servono secondo Zecchini

Malgrado alcune debolezze d’analisi, l’insieme delle raccomandazioni pervenute all’Italia è un utile stimolo e contributo alla riflessione sui nodi dello sviluppo e sull’ampiezza del compito, che non investe soltanto il campo economico, ma diversi ambiti del sistema Paese. Il commento di Salvatore Zecchini

Anche il Copasir ha un riflettore puntato sull’Africa

Mercoledì l’audizione di Caravelli, direttore dell’Aise. Un’occasione per fare il punto sui conflitti in corso ma anche per continuare il lavoro verso la relazione al parlamento dedicata al continente che il governo vuole coinvolgere tramite il Piano Mattei

Perché è vero che l’Italia in Africa può stupire. Il punto di Varvelli

Con il vertice che si è tenuto oggi a Roma “non stiamo pensando di cambiare le sorti dei rapporti tra Europa e Africa”, spiega Varvelli, direttore dell’ufficio di Roma dell’Ecfr, “ma stiamo offrendo qualcosa di concreto. E si vede che su questo il governo italiano ha lavorato con le aziende, acquisendo visione pragmatica”

In Kenya per la sicurezza alimentare (e non solo). Dettagli dal vertice Italia-Africa

Presto una missione strutturata in Kenya e l’apertura di un’ambasciata in Mauritania, consapevoli che un’efficace azione di penetrazione e rafforzamento delle partnerhsip passa anche da una presenza stabile in loco

×

Iscriviti alla newsletter