Skip to main content

Il GNC, General National Congress, il parlamento della Libia, ha indicato, alcuni giorni fa Ahmed Maetig, uomo d’affari di Misurata, Primo ministro. Contro la designazione di Maetig, legato ai Fratelli Musulmani, si è immediatamente levata la protesta all’interno dello stesso GNC, dove la sua vittoria si è affermata per pochissimi voti, facendo intravvedere ulteriori problemi di instabilità e di tensione per il Paese a noi così vicino.

Trovare questa notizia, commenti politici e relative analisi sui media italiani è quanto meno impegnativo. Si parla spesso della Libia, ma quasi solo per porre il problema degli immigrati che viene affrontato essenzialmente da due punti di vista: dove li mettiamo (?), chiediamo che l’Europa se ne faccia carico (ci dia risorse per pagare le spese del soccorso e l’accoglienza).

Non può sfuggire ad un osservatore neanche troppo attento la visione miope del problema, una miopia che genera ed è generata dalla superficialità informativa e da una nostra visione di politica estera debole ed insufficiente di cui il nostro Paese purtroppo da tempo è afflitto.

Il fenomeno dell’immigrazione è infatti solo una piccola conseguenza di uno stato di squilibrio in cui tutto il Nord Africa si trova, causato da politiche, ingerenze, disattenzioni ed errori di cui tutti gli attori che giocano un ruolo in quel territorio, e ci sono proprio tutti, sono responsabili.

La Cina persegue una politica egemonica su quasi tutto il continente africano, fatta di acquisizioni di risorse strategiche, investimenti infrastrutturali, accordi politici. Gli Stati Uniti sono sembrati a lungo assenti, nonostante le dichiarazioni elettorali di Obama. La Russia ha ripreso a dar forza alla sua presenza politica ed economica. E l’Europa si è presentata sempre in un ordine sparso, dovuto agli egoismi nazionali che impediscono anche un minimo accenno ad una politica estera comune.

Per trovare l’Italia dobbiamo andare, nel bene e nel male, ad alcuni atti dei governi Berlusconi, gli unici ad aver cercato un ruolo internazionale, pur fra errori e contraddizioni. Poi il vuoto. La guerra di Libia e le Rivoluzioni arabe sono state eventi devastanti che sconteremo ancora a lungo, purtroppo senza neanche capire bene cosa sia successo, né cosa possa succedere a breve in un quadro di destabilizzazione che ci tocca molto da vicino e di cui l’immigrazione clandestina è solo un fenomeno.

La politica estera certamente non si fa con grandi esternazioni, ma l’impressione che il nostro Paese abbia subito degli scacchi (autorevoli commentatori hanno affermato che la guerra in Libia sia stata una guerra contro l’Italia che in quel Paese stava ottenendo una posizione egemonica in campo economico) e sia oggi spettatore assente di quanto accade è molto forte.

L’auspicio è che questo governo riesca a trovare il tempo, fra i molteplici problemi che affronta quotidianamente, di pensare a quanto accade intorno all’Italia e che ci condizionerà il futuro tanto quanto, e forse anche più, della crisi economica e della politica europea.

Tripoli

Che cosa aspetta Renzi a occuparsi della Libia?

Il GNC, General National Congress, il parlamento della Libia, ha indicato, alcuni giorni fa Ahmed Maetig, uomo d’affari di Misurata, Primo ministro. Contro la designazione di Maetig, legato ai Fratelli Musulmani, si è immediatamente levata la protesta all’interno dello stesso GNC, dove la sua vittoria si è affermata per pochissimi voti, facendo intravvedere ulteriori problemi di instabilità e di tensione per…

Ecco tutte le verità svelate da Renzi

Grazie all'autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento del direttore Pierluigi Magnaschi apparso questa mattina su Italia Oggi. Una delle accuse più ricorrenti, da parte dei parolai, nei confronti di Matteo Renzi, è che il premier sia un parolaio. Che a Renzi piaccia parlare (e che sappia farlo) è indubitabile. Ma, dalla sua, Renzi ha anche il fatto che…

Ecco chi teme i Test Invalsi

Tempi troppo stretti per rispondere ai quiz e soluzioni standardizzate sono alcune tra le accuse che ogni anno vengono rivolte alle prove Invalsi, i test di valutazione ai quali da ieri vengono sottoposti gli studenti delle scuole primarie secondarie per verificare la loro preparazione in italiano e matematica. I TIMORI Metodologie a parte, quest’anno si sta rivelando più forte però…

I mercati si cullano in attesa di Yellen

In area Euro tassi in calo in area periferica, con il BTP decennale sceso temporaneamente anche sotto il 3%, minimo dall’introduzione dell’euro (stamani è stato registrato un nuovo minimo sotto il 2,99%). Il forte calo dei tassi è arrivato in concomitanza del forte apprezzamento dell’euro dopo la pubblicazione dei dati sugli indici PMI compositi risultati particolarmente brillanti soprattutto per Irlanda…

Viaggio nel ricco business dei farmaci contraffatti

C’è voluto il Wall Street Journal perché in Italia i quotidiani e le tv si accorgessero del “ricchissimo” business che ruota attorno ai farmaci rubati, riconfezionati e venduti in Europa o, più sovente, nei cosiddetti paesi in via di sviluppo. Il bello è che i colleghi giornalisti americani per descrivere i “predoni” del farmaco fanno riferimento a dichiarazioni rilasciate da…

L’agenda di Ban Ki-moon in Italia

Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, è arrivato ieri sera in Italia. Il portavoce Faran Haq ha confermato gli appuntamenti più importanti con le autorità italiane: un incontro bilaterale con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano mercoledì e a seguire una riunione con il premier Matteo Renzi e il presidente del Senato, Pietro Grasso. L’INCONTRO CON PAPA FRANCESCO Il 9…

F-35, tutte le incongruenze nel documento del Pd

Al termine di una riunione, ieri sera i deputati democratici hanno adottato senza votare, come da richiesta dell'autore, il testo di Gian Piero Scanu che chiede una rimodulazione e un dimezzamento del programma di acquisto degli F-35. Ciò ha evitato una spaccatura del partito alla vigilia del voto di oggi in Commissione Difesa della Camera. Il testo originale di Scanu,…

Per le Quotabili si riaccende la voglia di Borsa

Si accendono i riflettori sulle prossime aziende con i numeri in regola per lo sbarco a Piazza Affari. Complice una stagione favorevole alle quotazioni, con molteplici dossier aperti in diversi comparti (compreso quello della finanza), si moltiplica l'interesse per i gioielli del made in Italy. Prendendo come campione di riferimento la lista delle 50 principali aziende Quotabili 2013 stilata da Pambianco Strategie di Impresa, rumour…

Europee 2014, ecco per chi voterà la Confindustria di Squinzi

Critica al rigorismo europeo, ma nessuna apertura all'uscita dell'Italia dall'euro. Enfasi allo sviluppo, ma nel solco di istituzioni europee coerenti con il Manifesto di Ventotene. E' questa la bussola che gli industriali seguiranno alle prossime elezioni europee del 25 maggio, secondo le parole del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ieri presente al seminario in cui ha parlato il premio Nobel…

×

Iscriviti alla newsletter