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Negli articoli precedenti ho discusso, in modo non molto organico, e me ne scuso, delle trasformazioni nelle forme di comunicazione politica in Italia e della leadership, da Berlusconi a Renzi. Alla base di queste trasformazioni, positive o negative, in base a come le si vogliono vedere, c’è quello che io definisco: “logica della delega”. In questo articolo chiarirò questo concetto.

Cosa è la logica della delega?

Gli italiani preferiscono non prendere decisioni direttamente, non amano esercitare il controllo sulle decisioni che li riguardano quando sono prese da terzi, salvo poi lamentarsi animatamente se queste decisioni vanno contro i loro interessi specifici. Della cosa comune, in sostanza, chisse-ne-fregaSì, perché la responsabilità è sempre di qualcun altro. Gli italiani si “de-responsabilizzano” e non si riconoscono mai colpe.

Sembra un fatto storico e culturale assodato, dopotutto imprecano contro chi non dà la precedenza ad un incrocio, e due secondi dopo solo loro stessi a non darla, maledicono i politici, ma sono loro ad averli votati per venti anni senza risolvere nulla, parlano delle ingiustizie e dei furti, delle tasse e quant’altro, ma se viene introdotta una misura di controllo fiscale fanno la rivoluzione, chiedono che lo Stato paghi, ma che non si intrometta nelle faccende economiche o private, insomma, esigono molto, ma sempre a danno degli altri e a beneficio solo di se stessi e che sia immediato!

Politica e call center

Fatevi un giro nei call center, dove lavorano ormai decine di migliaia di persone. Una bella analisi delle richieste, secondo me, che ho studiato questi luoghi di lavoro in passato, potrebbe darci una bella rappresentazione della società italiana attuale. E se confrontiamo con i call center degli altri Paesi europei ci stupiremmo.

Chiamano a pagamento per farsi dare un numero di telefono che avrebbero potuto tranquillamente trovare da soli, gratuitamente. Se l’operatore lo fa presente la risposta è: e lei che cosa è pagato a fare? E poi segue la consueta lamentela: quanto mi costa questa chiamata? Per non parlare del: “e ma questo lo sapevo anche da solo”.

La logica della delega è la deresponsabilizzazione e volontà di demandare ad altri, in ogni ambito della vita quotidiana, le scelte, le risposte, le decisioni così come la capacità di pensiero critico. Ad un’operatrice che ho intervistato per un lavoretto sui call center, un cliente aveva risposto “scusi, se la chiamo è perché sia lei a pensare, sennò mi cercavo la risposta da solo”.

Assumiamoci le nostre responsabilità

Non ci si può stupire se le cose vanno male, quando alla base di ogni atteggiamento o comportamento si trovano logiche come quelle descritte in questo articolo. La Politica è espressione della società, e la società è fatta da noi. Ci vuole, da parte di tutti, una presa di responsabilità rispetto agli errori commessi e quelli che si stanno commettendo. C’è un totale appiattimento sulle scelte prese da pochi, una tendenza alla lamentela protratta e inconcludente, così come una totale mancanza di volontà nell’impegno concreto e profondo su temi che ci riguardano.

Questo analisi psicoanalitica è uno sfogo e una breve critica anche a me stesso. Questa logica della delega, su cui vorrei lavorare di più, si traduce, spesso e purtroppo, anche in una totale assenza di senso critico e di repulsione verso il dissenso, da parte dei più. Così, chi si oppone a scelte dannose è visto come un guasta feste. Torneremo su questo preciso aspetto, perché vorrei proprio analizzare il concetto di “dissenso”.

[fine parte terza]

Da Berlusconi a Renzi: gli italiani e la logica della delega

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