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Da ‘Enrico, stai sereno’ a ‘Martin, stai sereno’, i nostri voti per te, il passo e’ stato velocissimo: ora aspettiamoci ‘Giorgio, stai sereno’ diretto al Presidente della Repubblica: quel posto e’ prenotato dall’amico di Arcore. È ‘la grande bellezza’ della modernizzazione italica di cui il giovane rampante 39enne, Matteo Renzi e’ il regista solo al comando, il piu’ giovane capo di governo, insieme alla buon’anima del Duce.

Norberto Bobbio, chi? ‘Destra e sinistra’ non esistono piu’ da tempo, sono anticaglie, oggigiorno la dicotomia, illustre filosofo azionista, e’ innovazione-conservazione, vecchio-nuovo, al posto della tua vetusta uguaglianza di tutti/e, a prescindere dalla razza, dalla classe sociale e dalla propria cultura, quale valore basilare per poter condurre una vita dignitosa e decidere liberamente della propria esistenza, c’e’ l’ambizione ed il merito: la tua socialdemocrazia, caro anticomunista Bobbio, nonostante ti sei dichiarato “ne’ con loro ne’ contro di loro”, riferendoti ai comunisti, e’ archiviata e superata.

Dunque, ‘Martin stai sereno’, questa del Pes e’ una grossa opportunita’, una sfida, per fare insieme una moderna Europa di persone ambiziose, rampanti, motivate dal merito: e la sala festosa della prima assise romana del Partito socialista europeo, con la postilla ‘Socialisti e Democratici’ sul logo rinnovato per l’occasione, ha adeguatamente risposto abolendo la parola…ccia ‘compagni’; il triste e malinconico inno dell’Internazionale socialista, e rispolverando non Altiero Spinelli e il Manifesto di Ventotene, ne’ Jaques Delors e il suo ‘Libro bianco’ che poneva quale valore irrinunciabile, per una sana economia, il diritto per tutti/e a un lavoro dignitoso, a un salario equo, a una vita non alienata, ne’ il ‘colto’ Bruno Trentin e il suo ‘vorrei morire socialista’, ma John Kennedy per l’ambiziosa sfida di raggiungere la Luna: “[…] la nostra Luna non è nello spazio, ma fare un’Europa non delle regole burocratiche, ma un luogo con un anima”. Secondo la dottrina cattolica!

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E Schulz ‘Martin stai sereno’ ha ricambiato ‘l’amico Matteo’ con ‘vai cosi’ veloce’ con le tue ‘riforme’, unica parola della storia del socialismo restata, ma svuotata del suo senso originale, da strumento per accrescre le condizioni di vita della povera gente al suo opposto, da ‘trascinarci nel tuo solco’… Ovvio, al ‘Martin stai sereno’ interessavano e interessano i voti del nuovo Pd renziano: e si puo’ supporre che abbia fatto buon viso a cattiva sorte. In fondo aveva gia’ riempito di elogi il ‘riformista’ ma alla rovescia, Mario Monti e l’amico Enrico Letta.

Quel che non e’ riuscito ai suoi predecessori, Pier Luigi Bersani, i dimenticati Guglielmo Epifani pur se nell’ingrato ruolo di traghettatore e Valter Veltroni, sostituiti in extremis da Massimo D’Alema e da Piero Fassino, mai leader del Pd, semmai del Pds e dei Ds, e’ riuscito a lui, al veloce Gian Burrasca ambizioso e rampante, tanto disinvolto quanto incolto.

Da questo caotico baillamme romano, e’ stata travolta la brillante direttrice del Manifesto, Norma Rangeri che, pur di sponsorizzare ‘L’Altra Europa’, la lista Tsipras, targata Micromega, ha intravisto nel discorso di ‘Martin, stai sereno’ toni ed accenti di altri tempi, riferibili al socialismo di sinistra di Riccardo Lombardi, piu’ che alla sbiadita ‘terza via liberista’ di Tony Blair e di Gerhard Schröder ed ironicamente si e’ chiesta se per caso, ascoltando Martin, non siano andati, a Matteo, di traverso i pop corn. ‘Norma stai serena’, non e’ potuto accadere e per tantissimi motivi.

Lombardi iniziava sempre i suoi interventi, applauditissimi, con la parola ‘compagni, compagne’ e non con ‘amici, amiche’, poi salutava la platea mentre salivano le note dell’Internazionale socialista con il pugno alzato.

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‘Acomunista’ come Bobbio, l’essere di sinistra oggi lo univa sempre all’essere anticapitalisti, l’uguaglianza e la liberta’ le vedeva assieme, inscindibili, ed il suo sogno era ‘una societa’ piu’ ricca perchè diversamente ricca’, dove, obbligatoriamente, non ci fossero per tutti/e solo il lavoro e il salario, anche riducendo sensibilmente l’orario lavoro, ma beni altrettanto preziosi come il tempo libero, la cultura, la liberta’ sindacale e politica, la qualita’ della vita. Quanto gli interessasse la ‘vita’ delle persone lo ribadi’ nel 1981 quando mise in guardia dalla crisi ormai evidente d’identita’ della socialdemocrazia: “[…] Lo stile di vita della popolazione, è qui la grande svolta, è qui che la politica socialdemocratica finisce e finisce nobilmente anche, finisce per l’esaurirsi delle condizioni che l’hanno resa possibile. E’ qui che la grande ipotesi socialista nasce”.

Si puo’, ‘Norma stai serena’, con certezza, dire che il ‘compagno’ Lombardi non si sarebbe oggi schierato con Tsipras, le scissioni non le gradiva: “a spaccare si fa piu’ in fretta che a unire”. Avrebbe, di sicuro, continuato, piu’ da apolide che da politico in carriera, a fare ricerca, ad agire nella minoranza, cosa che non lo ha mai spaventato: ‘noi siamo condannati alla ricerca continua […] coloro che hanno ragione stanno in minoranza: ma questa minoranza ha il privilegio di mettere in difficoltà le maggioranze mal costituite’.

La storia, sta dando, ogni giorno di piu’, ragione a questi due lumi della sinistra italiana a dieci anni dalla morte, con riti laici, del ‘compagno’, azionista e liberal-socialista, Bobbio e a trent’anni dalla cremazione, senza riti religiosi, del ‘compagno’ Lombardi.

Norma, stai serena! Schulz, come Renzi, non è accostabile a Lombardi

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