Capolavoro diplomatico o bomba in una polveriera? Forse è ancora presto per un giudizio definitivo sull’uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani ordinata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Non per Stephen Walt, professore di Relazioni internazionali ad Harvard e capofila della scuola realista. Walt, la guerra è evitata? Sicuramente siamo di fronte a una de-escalation temporanea. Oggi né l’Iran…
Esteri
In Iraq, l’Europa faccia un passo avanti. Con il sigillo Onu. La versione di Preziosa
Secondo gli analisti di Brookings Institution, Strobe Talbott e Maggie Tennis, la Russia di Vladmir Putin sta cercando di guadagnare ulteriore potere nell’area medio orientale a sfavore degli Usa. Putin, subito dopo l’uccisione da parte degli Usa di Qassem Soleimani, si è recato in Siria da Assad e ha ripetutamente condannato il raid aereo per l’uccisione del generale iraniano. I rapporti…
L’Iran ha ora un’opportunità: cambiare. Ecco perché (Trump c’entra)
La settimana scorsa, nelle ore successive all’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani, secondo i giornali internazionali si sentiva nell’aria odore di regime change a Teheran. Era sufficiente sfogliare l’Economist o leggere il Guardian se rendersene conto. Altre testate, come Forbes e la neocon National Interest, si erano al contrario focalizzate sui costi di una guerra contro l’Iran. Ma gli ultimi sviluppi - l’ammissione del regime dell’abbattimento “per errore”…
A che punto è lo scontro tra Iran e Usa. L'analisi di Valori
Nella notte dell’8 gennaio, ha avuto inizio l’operazione “Soleimani martire”. Il capo della Brigata Al Quds dei Pasdaran era morto la notte del 3 gennaio. Alcuni missili iraniani hanno colpito due basi irachene, Ayan Al Asad e Erbil, nell’area curda. Qui a Erbil erano presenti anche truppe italiane, che si sono nascoste in un bunker. Curdi che sono obiettivo, quindi,…
Vento di rivoluzione in Iran. Le ragioni delle proteste
Ieri la leadership iraniana ha provato sulla propria pelle l'effetto del principio di azione e reazione col popolo. Tantissimi cittadini, soprattutto giovani, iraniani si sono radunati davanti alle due università di AmirKabir e di Sharifa, a Teheran, per protestare contro l’oscurantismo del potere che li governa, arrivando a chiedere che Ali Khamenei lasci il ruolo di Guida suprema della Repubblica islamica, perché lo ritengono…
Haftar accetta la tregua. La diplomazia attorno alla Libia funziona
Khalifa Haftar accetta la tregua. Il signore della guerra della Cirenaica ha deciso che — dopo nove mesi di assalto a Tripoli — dalla mezzanotte di oggi fermerà i combattimenti secondo una proposta avanzata mercoledì da Russia e Turchia. Questi ultimi sono stati giorni intensissimi sul piano diplomatico attorno alla Libia. Riunioni e telefonate tra leader hanno coinvolto tutti gli…
Fra Italia e Usa ecco come avanza il dialogo strategico. Le prossime mosse
Sono trascorsi diciotto mesi dalla prima visita ufficiale del premier Giuseppe Conte alla Casa Bianca di Donald Trump e ancora oggi i risultati di quel faccia a faccia si fanno sentire. Era il 30 luglio del 2018 e Conte, allora a capo del governo gialloverde, aveva posto sul tavolo, fra gli altri, il dossier libico, chiedendo un più accentuato supporto…
Cosa c'è dietro la vittoria di Tsai Ing-wen a Taiwan. L'analisi di Pelaggi
Sabato 11 gennaio 2020 si sono svolte le consultazioni elettorali a Taiwan per eleggere il nuovo presidente. Mentre i conteggi sono ancora in corso, le prime proiezioni confermano il trend dei sondaggi degli ultimi mesi con la presidente Tsai Ing-wen ampiamente in vantaggio su Han Kuo-yu mentre il controllo del parlamento è ancora incerto. 19 milioni di elettori sono stati…
Oman, cosa aspettarsi dal nuovo sultano. Gli scenari di Bianco (Ecfr)
Malato di tumore da tempo, Qaboos bin Said, sultano dell'Oman, è morto all'età di 79 anni. Era il leader arabo al potere da più tempo: nel 1970 fu protagonista di un colpo di Stato con cui depose il padre ultraconservatore anche attraverso il supporto del Regno Unito (Said bin Taimur, il padre, passò il resto della sua vita in un extra-confortevole cinquestelle…
Trump trova la sponda di Zuckerberg contro l’Iran
Tra i grandi protagonisti della guerra del Terzo millennio, quella che si combatte in punta di sharp power, ci sono i social network, potenti aggregatori di masse ma anche strumenti facili da sfruttare da parte di chi tenta di influenzare le decisioni politiche. Così i social network sono finiti al centro dell’attenzione anche in questa fase di tensioni tra Stati…