Skip to main content
erdogan, turchia, mediterraneo

Libia (e non solo). Perché ora Erdogan deve fronteggiare il calo dei consensi

Stando a una ricerca organizzata dalla Metropol, il gradimento personale del presidente turco Erdogan in un solo mese sarebbe sceso dal 48,4% al 43,7%. La rilevazione è stata effettuata in dicembre, proprio quando Erdogan ha iniziato a parlare di un possibile invio di truppe in Libia, ma soprattutto era stato firmato da poco il memorandum con Tripoli con il quale…

Italia-Usa, è tempo di una relazione speciale. Appunti per una scelta strategica

L’Italia si muove all’interno di un momento “critico” per l’ordine liberale, i cui pilastri sono stati progressivamente messi in discussione a partire dall’attacco alle Torri Gemelle e, ancor di più, dopo la crisi finanziaria del 2007-2008. Da un lato le sue norme (diritti umani), i suoi modelli politici ed economici (democrazia e libero mercato) e la sua architettura istituzionale (Onu,…

Fra trattativa e insorgenza permanente. Il dopo Soleimani spiegato da Bressan

Ieri il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, ha scritto su Twitter che "la fine della presenza maligna degli Stati Uniti nell'Asia occidentale è iniziata”, e la milizia irachena Kata’ib Hezbollah ha chiesto ai concittadini di stare lontani dalle basì americane. Messaggi. D’altronde ciò che è certo è che con  l’omicidio del generale iraniano Qassem Soleimani, il presidente Usa Donald Trump ha…

E intanto a Tripoli si muore. Così lo scenario libico si complica (ancora)

È tra i bombardamenti più tragici di questi nove mesi di guerra quello che stanotte ha colpito l’accademia militare di Tripoli. L’attacco ordinato dal signore della guerra della Cirenaica, Khalifa Haftar, ha ucciso decine di persone, tutti molto giovani, ferendone diverse dozzine — al momento della stesura di questo articolo il bilancio è da ritenersi provvisorio, e i dati oscillano anche soggetti alla propaganda…

Sull’Iran si consolida l’asse Usa-Israele. Europa fuori gioco (per ora)

Di Gabriele Carrer

È il capo della diplomazia di Washington, Mike Pompeo, l’uomo da seguire per comprendere i rapporti tra gli Stati Uniti e i loro alleati nelle ore successive all’uccisione di Qassem Soleimani, capo dell’unità d’élite dei Pasdaran iraniani, avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì. Il segretario di Stato ha telefonato al premier israeliano Benjamin Netanyahu mercoledì. Al centro della telefonata…

Fincantieri

Ecco come l’attivismo di Macron nel Mediterraneo umilia l’immobile Italia

Di Gabriele Carrer

Una nota di Palazzo Chigi racconta il premier Giuseppe Conte «preoccupato» dalla situazione in Medio Oriente dopo l’uccisione, per mano statunitense, di Qassem Soleimani, generale iraniano a capo della Forza Quds e uno dei più potenti uomini in Medio Oriente. L’invito è a una non ben precisata soluzione europea. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, invece, prima spiega che…

Soleimani? Figura divisiva. Khamenei non vuole la guerra. Parla Ahmad Rafat

Corre troppo chi dà per scontato lo scoppio di una guerra fra Stati Uniti e Iran. Il raid dell’aviazione americana che ha ucciso il generale e comandante delle Forze Quds Qasem Solemaini, dice a Formiche.net Ahmad Rafat, giornalista iraniano, a lungo corrispondente e poi vicedirettore di Adnkronos International, ha spazzato via una figura di grande popolarità nella Repubblica Islamica, ma…

Italia stretta fra Oriente e Occidente ma con un jolly: la sua Difesa (e il Colle)

"La mancanza di visione del governo giallorosso investe in pieno anche la politica estera", a scriverlo oggi è Stefano Folli, uno dei principali notisti politici, firma di Repubblica, il principale quotidiano a sostenere il governo giallorosso. La situazione è consolidata nell'esclusione dell'Italia dal giro di consultazioni curato dal segretario di Stato americano, Mike Pompeo, che per il governo degli Stati Uniti sta seguendo la…

Perché l’Italia non può avere ambiguità nel rapporto con l’Iran. Il monito di Terzi

Di Giulio Terzi di Sant'Agata

La risposta data dal governo all'impressionante crescendo di repressione e di terrorismo dell'Iran- lo Stato Islamico Sciita- in Iraq, in Siria ,in Libano, e contro lo stesso popolo iraniano, è stata tipicamente "pacifista" per la voluta e pericolosa confusione che si cerca di produrre nell'opinione pubblica del nostro Paese tra carnefice e vittima, legalità e crimine, non-violenza e pavida sottomissione.…

Occhio alle ombre cinesi dietro le mosse turche in Libia

Di Gabriele Carrer

La Cina sta a guardare gli sviluppi libici. Almeno questa è l’impressione che Pechino sta cercando di far passare. Si tratta di un cambio di passo notevole rispetto a quanto accaduto nel 2011: allo scoppio della guerra civile libica, diverse compagnie cinesi furono infatti accusate di aver venduto grossi quantitativi di armi al raìs Muammar Gheddafi contravvenendo alle sanzioni delle…

×

Iscriviti alla newsletter