Fino alle 21 di questa sera non si possono diffondere dati acquisiti con gli exit poll, tanto sono complicate queste nuove elezioni israeliane. Le secondo di quest'anno (le quarte dal 2013) dopo lo stallo sostanziale con cui si erano chiuse quelle di aprile, con il Likud di Benjamin Netanyahu e il partito centrista Blu-Bianco di Benny Gantz ancora praticamente appaiati e non in…
Esteri
Petrolio, Iran, Trump. Cosa si rischia se l'equazione non torna
Secondo le ultime informazioni arrivate da funzionari americani alla CNN, c'è “un’alta probabilità” che i missili che hanno colpito sabato due impianti petroliferi in Arabia Saudita siano stati lanciati dall'Iran, da postazioni nell'area prossima al confine iracheno. Il fatto che si parli di missili da crociera, e non di droni è ormai assodato e rimbalza al mittente la rivendicazione dei ribelli…
Cosa succederà dopo gli attacchi sui pozzi sauditi. L'analisi di Valori
Alle prime ore di sabato 14 settembre ultimo scorso, alle 3.31’ e alle 3.42’, i ribelli yemeniti Houthy, di tradizione sciita e sostenuti dalle “Guardie della Rivoluzione” iraniane, l’occhio destro dell’imam Qomeini, come si suol dire in Iran, hanno lanciato circa dieci droni contro la maggiore area di estrazione saudita, di proprietà dell’Aramco. L’operazione è stata lanciata, così si dice,…
Con Aramco l'Iran alza la posta e scommette sullo stallo. Parla Bianco
Nel Golfo, dove l'Arabia Saudita ha subito il bombardamento di alcuni impianti del colosso petrolifero Saudi Aramco, ci si trova di fronte "a un classico scenario di stallo strategico", dove la tensione resterà alta a lungo ma difficilmente vedrà un conflitto armato. A crederlo è Cinzia Bianco, research fellow per la Penisola Arabica e il Golfo allo European Council on…
Africa, Mediterraneo e Nato. Il puzzle diplomatico di Di Maio. Il punto di Bressan
Bene il focus sull'Africa voluto dal neo ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ma prima di tutto sarebbe bene partire dalla definizione degli interessi da tutelare, “tre o quattro priorità da cui partire” e su cui è necessaria una riflessione “che coinvolga tutto il Parlamento”. Per la Difesa, occorre confermare la convinta partecipazione alla Nato, ma ci sono anche da…
Il Califfo è alle strette: l’audio per rilanciare il proselitismo
Nel discorso con cui Abu Bakr al Baghdadi ha arringato i suoi proseliti, diffuso ieri, non ci sarebbe niente di eccezionale, se non fosse l’eccezionalità del discorso stesso. La seconda uscita pubblica dopo pochi mesi da un video diffuso in maniera tutt’altro che consueta. Va considerato che dietro questa produzione multimediale c’è uno sforzo multiplo: il messaggio da preparare, tutto il…
Presidenziali tunisine, il termometro politico del paese tra novità e astensione
In attesa dei risultati ufficiali e basandosi sui dati sinora rilasciati dalla Commissione superiore indipendente per le elezioni (Isie), quello che emerge dal primo turno delle elezioni presidenziali in Tunisia sono una vistosa diminuzione dell’affluenza alle urne e la chiara affermazione dei candidati indipendenti su quelli appartenenti ai partiti tradizionali. Basandoci sui dati di ieri sera, l’agenzia Isie ha confermato…
Bombe sulle elezioni afghane. Il messaggio dei talebani a Usa e Nato
Doppio attacco alle urne in Afghanistan. Il primo contro una manifestazione elettorale del presidente Ashraf Ghani: almeno 24 le vittime nella provincia di Parwan, a nord della capitale Kabul. Un'altra esplosione nel centro di Kabul, vicino all'ambasciata americana, ha ucciso almeno tre persone. Chi vuol minare il nuovo corso nel paese? ATTACCHI E'doppia al momento la strategia dei talebani: da…
Vi spiego che cosa si muove davvero tra Usa, Iran e Arabia Saudita. Parla Dacrema
Al momento nessuno tra Washington, Teheran e Riad ha interesse a giungere a un conflitto armato nel Golfo, dove pure la tensione resta alta. A crederlo è Eugenio Dacrema, associate research fellow del Mena Centre dell'Ispi, che analizza in una conversazione con Formiche.net analizza le strategie degli attori in campo, i loro posizionamenti e i possibili sviluppi. Dacrema, l'Iran ha…
Chi (e perché) ha incendiato il Golfo colpendo il petrolio saudita?
Indipendentemente dal tempo che l'Arabia Saudita impiegherà per riportare l’output petrolifero a livelli normali, indipendentemente dalla tipologia di armi usate (droni, missili, sciame di droni e missili), indipendentemente dall’autore e dalle conseguenze, c’è un solo elemento, centrale, che gli attacchi agli impianti di Abqaiq e Khurais si sono portati dietro: il petrolio saudita, dunque il petrolio mondiale, è vulnerabile. L’effetto…