Nella notte un drone statunitense ha ucciso in un attacco aereo mirato sull'aeroporto di Baghdad il generale iraniano Qasem Soleimani, capo delle Quds Force, ossia dell'unità di élite dei Pasdaran – con lui è stato ucciso anche il vicecapo delle Forze di mobilitazione popolari, la milizia ombrello delle milizie sciite in Iraq. C'è la conferma del Pentagono, c'è un tweet ermetico…
Esteri
Russia e Turchia non romperanno per la Libia. Parola di Friedman
"I russi non vogliono che i loro proxies vengano sconfitti. Ma è anche [vero che] i russi non possono permettersi di alienare la Turchia, perché la Turchia può ferire la Russia nel Caucaso, nel Mar Nero e nei Balcani. Inoltre, trattati o meno, la Russia ha bisogno del Bosforo. Val la pena rompere per la Libia?". È un'analisi in un tweet…
Perché Erdogan alla fine dovrà trattare con tutti. Parla Abdullah Bozturk
Un voto dal valore simbolico enorme, un presidente che sta operando per se stesso e non per gli interessi del Paese. Abdullah Bozturk, giornalista turco fuggito per scampare alle purghe post golpe di Erdogan ha spiegato a Formiche.net cosa c'è dietro la fretta di Ankara a mandare le proprie truppe in Libia e quali potrebbero essere le conseguenze di questo…
Così l'Iran (non gli Usa) manipola l'Iraq. Parla il prof. Pischedda
Non ci sarà in Iraq, per il momento, un nuovo impegno militare da parte degli Stati Uniti, anche se l’assedio delle milizie filo-iraniane all’ambasciata americana a Baghdad certifica un’escalation che potrebbe presto sfociare in uno scontro diretto, spiega a Formiche.net Costantino Pischedda, professore di Relazioni Internazionali all’Università di Miami. Un attacco frontale all’ambasciata americana a Baghdad. Siamo a un punto…
Erdogan ottiene il via libera. Pronto il contingente per la Libia
Con 325 voti favorevoli e 184 contrari, il parlamento turco ha approvato l’invio di militari in Libia per assistere il Governo di accordo nazionale nel respingere l’offensiva con cui il signore della guerra del Cirenaica, Khalifa Haftar, vuole conquistare Tripoli. Oggi il presidente Recep Tayyp Erdogan ha avuto una nuova telefonata con l’omologo americano Donald Trump, e tra i punti in agenda sembra ci…
I russi si ritirano da Tripoli. Tattica o strategia?
Agenzia Nova rilancia per prima un notizia che potrebbe essere preziosa per la situazione in Libia: il portavoce del centro media delle forze che sostengono il Governo di accordo nazionale (Gna) ha rivelato che i contractor russi si sono "ritirati dalle prime linee del fronte a Tripoli e non li vediamo da due giorni". I russi sono il contingente – teoricamente discreto e clandestino – con cui…
Ecco cosa aspetta Putin per tendere la mano (ancora) all’amico Maduro
Vladimir Putin è un grande alleato di Nicolás Maduro, ma non per questo meno cauto. Il presidente russo attende eventuali cambiamenti nell’Assemblea Nazionale del Venezuela per confermare l’arrivo di un gruppo di consiglieri economici in soccorso del regime venezuelano. Un reportage dell’agenzia Bloomberg sostiene che Putin spera di intensificare gli sforzi della Russia per aiutare Maduro a risollevare l’economia venezuelana.…
Europa al centro del mondo. La previsione di Stavridis per i nuovi anni 20
"C'è molto di cui preoccuparsi dal punto di vista geopolitico [per il ] 2020 [...]. Certamente l'Afghanistan, Hong Kong, il Corno d'Africa, l'Iran, l'Iraq, la Libia, la Corea del Nord e il Venezuela potrebbero tutti rovinare i mercati e persino scatenare conflitti locali o regionali. E la crescente attenzione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti sul ritorno della competizione fra grandi…
Occhio, l'Iran in sei mesi si fa l'atomica. L'escalation in Iraq vista da Kroenig
Capodanno di tensioni a Baghdad. L’assalto all’ambasciata degli Stati Uniti nella capitale irachena da parte delle milizie filo-iraniane in rappresaglia dei raid americani di questa domenica rischia di innescare una pericolosa escalation. Questa volta però, spiega a Formiche.net Matthew Kroenig, senior fellow dell’Atlantic Council e professore alla Georgetown University, lo scontro è tutto fra Stati Uniti e Iran. C’è una…
La mossa (d'immagine) della Turchia prima del voto sulla Libia
Alla vigilia del dibattito parlamentare sull'invio di aiuti militari a Tripoli, da Ankara filtra apparente circospezione. Prima il ministro della Difesa e poi il vicepresidente hanno dichiarato che l'arrivo di soldati – un piano che prevederebbe 5000 effettivi con vari mezzi, e 1600 miliziani spostati dalla Siria – potrebbe essere rimandato. Ma a una condizione: il signore della guerra della…