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Johnson a Downing Street per spingere la Brexit (e la relazione con Trump)

"Sarà grande!". Il primo dei grandi leader a congratularsi con Boris Johnson, il nuovo capo politico dei conservatori inglesi che domani diventerà primo ministro britannico, è stato il presidente statunitense, Donald Trump, ed è questo lo specchio più nitido del futuro che Londra si trova davanti. La possibilità di spingere sulla Brexit – ancora incompiuta, e anche per questo costata il…

L’Europa avvolge il dossier Iran. I contatti di Parigi, la proposta di Londra

C’è un intenso scambio diplomatico tra Iran e Francia, con l’Eliseo di Emmanuel Macron che s’è intestato per ora l’onere (ma forse ci sarà tempo per l’onore) di gestire la pratica negoziale con cui limare le enormi distanze che stanno producendo lo smottamento del Jcpoa — l’accordo sul nucleare iraniano del 2015 (che i francesi hanno cofirmato per conto del…

Perché il Green New Deal non piace a Trump (e non solo)

Da alcuni mesi, il dibattito politico statunitense si è spesso ritrovato a dover fare i conti con il Green New Deal: una proposta legislativa, sponsorizzata dalla neodeputata democratica, Alexandria Ocasio-Cortez, e dal senatore democratico, Ed Markey. Il piano è ambizioso e cerca di mettere insieme misure volte a combattere il cambiamento climatico con una serie di provvedimenti di carattere sociale:…

Perché Trump e l’Iran devono evitare “i cigni neri”. L’opinione di Pedde

(Seconda parte dell'intervista con Nicola Pedde, esperto internazionale di Iran, sulla crisi Washington-Teheran. La prima parte si può leggere qui) Ue e Russia, e in parte anche la Cina, stanno lavorando attorno all’accordo sul nucleare iraniano del 2015, il Jcpoa, da cui gli Stati Uniti si sono ritirati l’anno scorso. È in atto un lavorio politico-diplomatico per disinnescare le tensioni: ma che…

Hong Kong, epicentro di tensioni tra Cina e Stati Uniti

Aumenta la tensione a Hong Kong. L’attacco alla stazione di Yuen Long, dove 45 persone sono rimaste ferite dopo l’arrivo di persone armate di spranghe di metallo e pali di legno, che hanno cominciato a picchiare i manifestanti a favore della democrazia. Circa 100 persone sono rimaste coinvolte, tra cui membri di gruppi dell’organizzazione mafiosa Triadi, il 14K e lo…

Russia nei cieli, Iran a terra. Così gli Usa in Venezuela osservano gli avversari

Il Venezuela è uno di quei dossier in cui gli Stati Uniti giocano contemporaneamente su più piani: c’è quello della crisi interna, la tutela della stabilità sudamericana, il rispetto dei diritti e il ruolo di Washington come capo del mondo libero — e non può che essere contro il regime Maduro, che ha ridotto un popolo alla fame, e a favore…

Blackout in Venezuela. Perché il Paese resta ancora al buio

Un nuovo blackout ha lasciato completamente al buio il Venezuela. Nonostante le interruzioni del sistema elettrico siano state frequenti negli ultimi mesi, questa volta sono rimasti al buio tutti gli abitanti di Caracas e di altri 14 regioni del Paese sudamericano. Le luci si sono spente intorno alle 16:30 (ora locale) fino alle 2:00 del 23 giugno. Fermi il funzionamento…

Con Salvini e Savoini, Putin non c’entra. Il prof. Savino (da Mosca) spiega perché

Il caso Savoini e dei presunti fondi russi alla Lega promessi in una trattativa all'Hotel Metropol di Mosca lo scorso ottobre, ora finito al vaglio della procura di Milano, continua a far parlare di sé. La ricerca di un bandolo nella matassa porta a volte i media a semplificare i tratti della storia, riducendola a due soli protagonisti: il partito…

Ucraina, la vittoria di Zelensky e la coalizione dei "nuovi"

Non ci sono ancora numeri definitivi, ma tutto indica che il partito Servo del Popolo del presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha ottenuto circa il 42,18% dei voti (con lo spoglio al 41,7%). La Commissione elettorale centrale ucraina (Cec) ha anticipato quella che sarebbe una vittoria schiacciante per una formazione politica molto giovane. Al secondo posto, con il 12,69% dei voti, c’è la…

La conquista cinese dell’Oceano Indiano passa dalla Cambogia

Il Wall Steet Journal ha informazioni molto interessanti riguardo a un accordo segreto che il governo di Pechino ha stretto con la Cambogia per permettere alla Cina di usare e sviluppare la base di Ream come propria installazione permanente extraterritoriale. Sembra quasi inutile aggiungere che così facendo il Dragone marcherebbe ulteriormente, col peso della dissuasione, la sua espansione nel Sudest…

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