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Laos, un viaggio bellissimo tra gli orrori del Novecento (che torna)

Visitare un Paese povero quanto bello come il Laos in questi tempi di guerre e sopraffazioni non è una fuga dal nostro presente, dal nostro tempo, ma un viaggio di certo affascinante ma che può anche aiutarci a immaginare quel che il nostro presente produrrà, e a renderci conto di quanto non sia auspicabile un ritorno del Novecento. Il reportage di Riccardo Cristiano

Usa 2024, è presto per saltare sul carro del vincitore. Castellaneta spiega perché

Chiunque sarà il prossimo inquilino della Casa Bianca, i rapporti con l’Europa rimarranno solidi e decisivi come ha mostrato di recente la guerra in Ucraina. Il tycoon? Per tornare alla presidenza deve superare una serie di ostacoli, a partire dal complesso sistema istituzionale ed elettorale americano. Il commento di Giovanni Castellaneta, già consigliere diplomatico a Palazzo Chigi e ambasciatore negli Stati Uniti

Caro Navalny, non resteremo inerti. L’intervento di Angioli

Di Matteo Angioli

“L’unica cosa necessaria al trionfo del male è che le persone buone non facciano niente”, diceva l’oppositore del regime di Putin. Non sarà così, scrive Matteo Angioli, segretario generale del Comitato globale per lo stato di diritto “Marco Pannella”

Cosa c'è dietro la tentazione dell’Italia di proiettarsi in Oriente

Di Gabriele Natalizia e Matteo Mazziotti di Celso

Procedere verso un’ulteriore proiezione fuori dal Mediterraneo allargato, o circoscrivere il ruolo dell’Italia a politiche di contenimento delle potenze revisioniste a un raggio d’azione più coerente con la condizione di media potenza? L’intervento di Gabriele Natalizia (Sapienza Università di Roma)  e Matteo Mazziotti di Celso (Università di Genova) del Centro Studi Geopolitica.info

Gli alleati americani in Medio Oriente cercano equilibrio con l’Iran

Due scoop dei media americani spiegano perché gli alleati mediorientali degli Stati Uniti sono in difficoltà nel gestire la situazione nella regione, con la necessità (strategica) di evitare escalation e tensioni ulteriori

L'utopia della democrazia è il terrore delle dittature. Bentivogli su Navalny

Quella di Navalny è una morte politica, e la responsabilità è tutta del Cremlino. A ulteriore riprova di quanto anti-democratico e anti-liberale sia il regime guidato da Vladimir Putin. Sperando di rendercene conto una volta per tutte. L’intervento di Marco Bentivogli

Il tour europeo di Zelensky parte da Monaco, tra Blinken e Wang Yi

Si è aperta in Baviera la tre-giorni di lavori incentrati sulla sicurezza, a cui prenderanno parte ospiti d’eccezione provenienti dal mondo della policy globale. Motivo per cui, a margine del summit, si prevedono incontri bilaterali di spessore

Perché la pax fra Egitto e Turchia conviene all'Italia

Dopo 12 anni si incontrano Erdogan e Al Sisi, occasione non solo per spargere saggezza diplomatica in un fazzoletto di Mediterraneo reso incandescente dalla guerra a Gaza, ma per cooperare anche sul fronte energetico. Roma e le sue iniziative (come il Piano Mattei e la presidenza del G7) sono interconnesse con questa nuova era diplomatica in due Paesi chiave

russia

Vi spiego traiettoria ed eredità di Alexey Navalny. Scrive Savino

Difficile dire cosa può accadere dopo la sua morte, ma è un ulteriore elemento che si aggiunge alla mancata ammissione alle elezioni presidenziali di Boris Nadezhdin e al movimento delle donne dei cittadini mobilitati e inviati al fronte: un messaggio, forse, di terrore, che però potrebbe rendere evidente come un possibile cambiamento in Russia non sarà pacifico

Le responsabilità del Cremlino nell'assassinio siberiano di Navalny. L'analisi di D'Anna

Il mondo sta letteralmente insorgendo contro la Russia per la sconvolgente scomparsa dell’oppositore numero uno di Putin. Ma nonostante la valanga di accuse, il Cremlino continua ad arrampicarsi sugli specchi delle notizie del decesso per cause naturali. L’analisi di Gianfranco D’Anna

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