L’Italia politica forse ha tre psicologie. La prima è quella del suo inizio. Il regno d’Italia proclamato nel 1861, c’è poi quella dopo la Seconda Guerra Mondiale e poi la terza, che parte dagli anni ’90 fino ai giorni nostri. Cosa ci dicono dell’oggi? Lo spiega Francesco Sisci
Politica
RT tappezza Roma Milano e Bologna con la propaganda travestita da documentario
La propaganda di Russia Today sfida il divieto Ue e buca le città italiane. Scatta la rivolta politica. Picierno (Pd) presenta un esposto, Onori (Azione) chiede al Viminale di agire, Magi (+Europa) punta il dito contro l’indifferenza
Terzo mandato, decidetevi! La versione di Arditti
La vera deriva non è il terzo mandato in sé. La vera deriva è quella del sistema politico che non sa decidere. E che per paura di scontentare qualcuno finisce per non fare nulla. Così si vanifica un ruolo di leadership che invece è essenziale proprio in questa fase di democrazia “liquida”
Può l’estremismo essere l'alternativa al governo? L'interrogativo di Merlo
Sono il radicalismo, il massimalismo, l’estremismo, la polarizzazione ideologica e la radicalizzazione del conflitto politico gli ingredienti necessari ed indispensabili per ridare smalto e qualità all’azione di governo? La riflessione di Giorgio Merlo
Pd con i 5 Stelle? Solo se europeisti. Bene il dialogo Meloni-Schlein. Parla Quartapelle
Le comunicazioni in Aula parte della premier Giorgia Meloni appaiono composte ma poco incisive. L’immagine è quella di un Paese che non riesce a inserirsi nei processi decisionali che stanno cambiando gli assetti geopolitici a maggior ragione a fronte sviluppi nei conflitti. Per il 5% sulla Difesa occorre vederci chiaro, ma il tema resta prioritario (per l’Italia e l’Europa). L’alleanza col M5S? Solo su presupposti europeisti. Colloquio con la deputata del Pd, Lia Quartapelle
A 40 anni dall'elezione al Quirinale, cosa insegna ancora Francesco Cossiga. Il ricordo di Caligiuri
Un uomo di Stato non può che essere un uomo di intelligence, ponendo in primo piano la necessità della visione e la qualità della classe dirigente. Pertanto ricordare oggi Cossiga non vuol dire guardare con nostalgia al passato ma significa come costruire con responsabilità l’avvenire
Negoziati e dialogo, l'impegno di Meloni per il Medio Oriente in vista del Consiglio Ue
In occasione delle comunicazioni alla Camera in vista della riunione del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, la presidente del Consiglio ha esposto la traccia italiana non solo nella crisi mediorientale ma anche rispetto a tutti i temi sul tavolo internazionale che si intrecciano geopoliticamente all’Iran: ovvero Libia, Nato, Balcani, Ue. Punto di partenza il binomio tra dialogo e autorevolezza. “La nostra nazione potrebbe porsi come mediatore tra il Sahel e l’Occidente avviando un processo virtuoso e coordinato”
Riforme e meno costi energetici. Cosa serve all'Italia per affrontare le sfide globali secondo Cottarelli
Carlo Cottarelli nella sua intervista a Formiche.net analizza i nuovi equilibri di potere tra Cina e Stati Uniti, il crescente ruolo politico delle Big Tech e la debolezza strutturale dell’Unione Europea, incapace di agire con coesione. Per l’Italia, indica quattro priorità: riduzione della pressione fiscale, snellimento della burocrazia, riforma della giustizia e contenimento dei costi energetici. Apprezza la prudenza fiscale del governo Meloni, ma sottolinea la necessità di interventi più incisivi su riforme strutturali
La politica estera non può essere solo e sempre una piazzata. L'opinione di Merlo
Se le forze politiche ieri in piazza dovessero un domani approdare al governo, quale sarebbe il progetto di politica estera che sarebbe concretamente perseguito? L’interrogativo di Merlo
Produttività e salari, cosa c'è dietro la maglia nera dell'Italia. L'analisi di Polillo
Ecco spiegato l’enigma. L’immagine non vera di un Paese sempre maglia nera nelle classifiche sulla produttività, a causa del fardello rappresentato dai settori più arretrati dal punto di vista produttivo. Ma anche una politica salariale incapace di distinguere e di ottenere retribuzioni in sintonia con la diversa produttività di settore, di territorio, di azienda. Fin troppo centralizzata ed uniforme. E quindi cieca di fronte alle differenze. Il commento di Gianfranco Polillo