Skip to main content

Gerardo Bianco, fedele a De Gasperi, non ci voleva socialdemocratici

Di Giuseppe Fioroni e Lucio D’Ubaldo

“Abbiamo rinunciato a morire democristiani, ma non per questo vogliamo morire socialdemocratici”, disse ad un congresso. La sua ultima battaglia, nelle elezioni del 25 settembre, consisté nella denuncia del carattere implicitamente autoritario del presidenzialismo. Insomma, non usò mezze misure: apprezzava la virtù della moderazione, ma in alcuni momenti riconosceva la necessità dell’intransigenza. Il ricordo di Giuseppe Fioroni e Lucio D’Ubaldo

Pnrr, la trasparenza che manca. Scrive Cangini

Trattandosi di una questione strategica da cui dipende letteralmente il futuro dell’Italia, suggeriamo sommessamente all’esecutivo Meloni di recepire due appelli di queste ore. Il commento di Andrea Cangini

Addio al popolare coraggioso. Castagnetti ricorda Bianco

“Gerardo aveva una visione politica a lungo termine. Pensava al domani”. Il ricordo di Pierluigi Castagnetti, che con Bianco ha condiviso più di una stagione politica

Gerardo Bianco, l’ultimo “popolare”. Il ritratto di Pisicchio

In questo tempo di inutili esuberanze mediatiche, di ignoranza crassa e di desiderio ingordo di potere, forse la biografia di Bianco racconta una storia desueta, ma non per questo non meritevole d’essere ricordata alle generazioni che non lo conobbero. Come esempio di stile: un gentiluomo raffinato che conosceva bene le regole del gioco e le traduceva in un latino impeccabile. Con le desinenze giuste, sempre

Promesse vs governi. Meloni non è Tsipras e i mercati lo confermano

L’allora premier greco fece sì marcia indietro ma senza prestare attenzione alle conseguenze che, pesanti, precipitarono la Grecia in un sistema ancora più duro. A Palazzo Chigi non si avvertono simili traiettorie, dal momento che almeno fino ad oggi il nuovo esecutivo non si è fatto trascinare dalla foga delle promesse, anzi si è reso responsabilmente conto che fare più debito in manovra sarebbe corrisposto ad un affossamento definitivo dell’Italia questa volta sì in acque greche

Digitale è bello, così le Pmi italiane possono fare rete in Ue

Elisabetta Gardini (FdI): “Con Sme Connect dotiamo le nostre imprese di un trampolino di lancio europeo. Troppo spesso in Italia non si sono colte le opportunità in Ue, come dimostra il ritardo nella spesa dei fondi”

Lo Stato Stratega. Così Urso coniuga politica industriale e interesse nazionale

Il ministro delle Imprese e Made in Italy parla a Formiche.net sottolineando l’importanza del contesto atlantico e occidentale anche per le scelte strategiche. Nel giorno della riunione Ue sui chip dice: “Qui siamo in ritardo, abbiamo lasciato che la Cina crescesse”. Intel in Italia? “Stiamo monitorando, l’ultima parola spetta all’azienda”. Sul 5G: “Non possiamo passare da una dipendenza energetica dalla Russia a una tecnologica dalla Cina”

Efficienza e responsabilità (contro i bonus di ieri). Mantovano indica la strada

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha tracciato indirizzi e strategie del Governo: “Il Golden Power? I ritardi non fermeranno la nostra azione di difesa. Ci sarà nuovamente speranza in Italia quando verranno messi al mondo i bambini. Non è retorica, la mamma incinta è una benedizione per la società”

Pd, se cambia il manifesto cambia il partito. Scrive Merlo

Il futuro “Manifesto dei valori” che dovrà, purtroppo, essere riscritto da una pletora di persone che, ancora una volta, rappresentano cencellianamente il peso e il ruolo determinante delle correnti, non potrà che ridisegnare un nuovo partito, per una nuova prospettiva politica e, forse, ma non è detto, con una nuova classe dirigente. Il commento di Giorgio Merlo

Il tentativo di Conte per rubare voti al Pd usando la “pace”. Parla Ignazi

“Il Pd è un partito traumatizzato dal mancato successo elettorale, mentre il M5S è galvanizzato dallo scampato pericolo della scomparsa. Sull’Ucraina penso di intuire che la linea di Conte, comunque, sia quella di essere contrario all’invio di armi alla cieca, senza aver individuato una via d’uscita dal conflitto”. Conversazione con Piero Ignazi

×

Iscriviti alla newsletter