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Il Centro o è plurale o non è. La lettura di Merlo

È indispensabile che la tradizione e la cultura del cattolicesimo popolare siano nuovamente presenti e decisivi nell’elaborazione del progetto politico di Centro, che potrà ridecollare solo se quel luogo politico è, o meglio, se sarà plurale. Il commento di Giorgio Merlo

Macron è il miglior alleato della Meloni. E viceversa

Lei è espressione di tutto ciò che quelli come lui in fondo disprezzano, lui è il rappresentante perfetto di tutto ciò che quelli come lei vogliono tenere alla larga sempre e comunque. Sono fatti per non capirsi, né ora né mai. Quindi si sostengono a vicenda non accorciando mai la distanza, non perdonandosi mai un gesto, una parola, un invito. Alleati perfetti

Il debito e la guerra delle sovvenzioni. I consigli di De Tomaso a Meloni

Italia e Germania divise sugli aiuti di Stato che mettono in pericolo la concorrenza. Meloni continui sulla linea Draghi, riducendo il debito pubblico. Solo così avrà più argomenti per bloccare l’idea di Scholz. La guerra delle sovvenzioni si combatte soprattutto con il rigore della spesa. Il commento di Giuseppe De Tomaso

Le vere ragioni di Putin secondo De Giovanni. L'analisi di Polillo

Quella di Putin sarà soprattutto una sconfitta di carattere politico, ma con effetti immediati sia sul fronte militare che economico-finanziario. E allora le cose torneranno al loro posto. Questo almeno l’auspicio. Che, tuttavia, non tiene conto delle mille sofferenze imposte ad un popolo senza voce – i russi – e alle vittime principali di questa follia: gli ucraini. Ma tutto ciò fa parte, purtroppo, del “legno storto” della storia. Gianfranco Polillo legge l’analisi di Biagio De Giovanni

Svolta sull'immigrazione. Europei d'accordo su una risposta comune

Al termine del consiglio, più che le polemiche con l’Eliseo, contano i risultati su un dossier primario come la gestione dei flussi: per la prima volta l’Ue mostra di aver mutato completamente prospettiva. Un cambio di passo radicale rispetto al passato, e la conferenza stampa del premier vuole anche spegnere le voci di un presunto isolamento internazionale

Foibe, perché oltre la celebrazioni servono i viaggi del ricordo. Scrive Menia

L’intervento del senatore di FdI, padre della legge istitutiva del Giorno del Ricordo: “Non mi stanco di raccontare le storie di chi è stato dimenticato, dallo Stato e da certa politica, e di chi è stato vittima di una barbarie senza fine che oggi va veicolata ai più giovani per insegnare loro il rispetto per la vita umana e per l’Italia”

Così il governo italiano fa breccia nella stampa internazionale

Dopo Economist, Times e Le Figaro, endorsement della Faz: “Del temuto spostamento a destra di Roma si vede poco. Meloni la più gradita in Ue, Macron e Scholz distanti”. Al-Monitor: “L’Italia sta perseguendo un ‘riequilibrio’ in Nord Africa, con l’Algeria pronta a raddoppiare le esportazioni di gas verso l’Europa e il Marocco che importa sempre più merci italiane”

Costituzione à la carte? Proprio no. Scrive Pasquino

Si lasci la predicazione, la pedagogia della Costituzione a luoghi più appropriati nei quali il desiderio di conoscenza conti più che la audience e l’eventuale contraddittorio serva a mettere in rilievo gli errori e le manipolazioni. Il commento di Gianfranco Pasquino, professore Emerito di Scienza Politica e Accademico dei Lincei

Meloni vede (comunque) Zelensky, ma su Kiev serve un'unica regia europea

Dalla cena di Macron ad excludendum, ai tentennamenti tedeschi sui Leopard: non è l’Italia ad essere isolata, ma è l’Europa che continua ancora a faticare nell’avere una voce unitaria su una questione così dirimente (e chiara) come la guerra in Ucraina. Il premier due volte con Zelensky, sia nel tavolo comune che dopo in separata sede

La "silenziocrazia" di Mattarella di fronte al cicaleccio politico

L’agone politico è ripieno di vocianti con un enorme spreco di parole da parte di tanti politici delle diverse parti (per fortuna non proprio tutti) e i veri contenuti, le vere terapie rispetto ai seri problemi in atto nel Paese sono costrette a fare la fila o ad essere rinchiuse in qualche armadio

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