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Sulle stragi non dobbiamo accontentarci di una verità qualunque. La proposta di Mollicone (Fdi)

Di Federico Mollicone

Il 2 agosto ricorre l’anniversario della strage di Bologna. Il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, fondatore dell’Intergruppo parlamentare “La Verità oltre il segreto”, scrive a Formiche.net per sostenere l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta, dopo le rivelazioni sui legami del terrorismo interno e internazionale con le stragi e sulle attività di servizi segreti nazionali e stranieri

Bologna, 2 agosto 1980. Abbiamo un dovere morale di giustizia. Scrive De Maria (Pd)

Di Andrea De Maria

Abbiamo un dovere morale di giustizia verso le vittime e i loro familiari: fare finalmente chiarezza su quella pagina oscura della nostra storia è condizione per dare forza alla nostra democrazia. L’intervento di Andrea De Maria (Pd), segretario di presidenza della Camera dei deputati, in occasione dell’anniversario della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980

Phisikk du role - Quando muore un giornale

Un quotidiano come la Gazzetta è al tempo stesso bene culturale (e identitario), strumento di democrazia e impresa economica, che deve saper mantenere le sue posizioni sul mercato. Le colpe delle imprese e della politica pugliesi nella fine dello storico giornale

Ecco da dove arrivano i no vax. Scrive Elio Cadelo

Di Elio Cadelo

La politica per anni ha sventolato la bandiera dell’antiscienza per raccogliere consensi e prima o poi il conto si sarebbe presentato, un conto salato che avrà inevitabili conseguenze sociali. Criminalizzare i no vax minacciando di escluderli da parte della vita civile è la reazione di una politica che non riesce, o non vuole, vedere che quanto sta accadendo è il frutto delle sue scelte contraddittorie

Il “whatever it takes” che serve per la ripresa italiana ed europea

Dalla ripresa italiana dipende il futuro dell’Europa. Per vincere la sfida questa volta, “whatever it takes” non deve dirlo solo Draghi, ma tutti i leader politici italiani

Ammortizzatori sociali e lavoro, una riforma necessaria

La cassa integrazione ha rappresentato un ammortizzatore fenomenale, autorizzata con larghezza è uno degli strumenti delle politiche passive per il lavoro che ci contraddistingue dall’Europa, che invece vanta Centri per l’impiego efficienti e formazione efficace. Le politiche attive non sono il nostro forte, ma nonostante il Pnrr preveda interventi in questa direzione, il ministro Orlando ha deciso di non decidere. Né sulle politiche attive né sulla cig e gli altri ammortizzatori. Il commento di Antonio Mastrapasqua

L’irresistibile ascesa del partito dei vaccinati

I leader politici che strizzano l’occhio ai “no vax” e ai “no mask” cominciano ad avere ripensamenti. Si litigano un elettorato sempre più piccolo. In fondo quelle prese in Italia sono misure limitate se raffrontate con quelle dei liberali e libertari statunitensi dove si mettono in gioco posto di lavoro e stipendio. Il commento di Giuseppe Pennisi

Giorgetti ridisegna il Mise. La nuova struttura per cavalcare la ripresa

La riorganizzazione voluta dal ministro leghista per ridefinire gli ambiti di competenza e le funzioni amministrative di una struttura che pianifica e determina la politica industriale e di rilancio del Paese. La sfida per mantenere l’Italia al secondo posto in Europa nell’industria manifatturiera è partita con un balzo record del Pil. Ora servono gli strumenti per vincerla

bonafede

Bene la riforma, ma sulla prescrizione c'è un rischio. Le previsioni di Mirabelli

Dopo il braccio di ferro sulla riforma della Giustizia vinto dal premier Mario Draghi, il presidente emerito della Corte Costituzionale rimarca una priorità: “Rafforzare gli uffici giudiziari a partire dalle Corti d’Appello”. Ma non esclude che nell’incrocio tra improcedibilità (del processo) e prescrizione (del reato) possano scattare ricorsi alla Consulta

Patto Ue sull’Iran. Anche i politici italiani disertano l'insediamento di Raisi

Quattro anni fa il sottosegretario Amendola aveva partecipato all’insediamento del “moderato” Rouhani. Giovedì è il turno del “conservatore” Raisi, e per l’ambasciata di Teheran è “il momento migliore per l’Italia di approfondire le relazioni”. Aspettative deluse: parteciperà una delegazione solo diplomatica in linea con quanto deciso insieme ad altri Paesi europei. Vani i tentativi del senatore 5 Stelle Petrocelli di andare in missione ufficiale

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