Il 5 gennaio 1914 John Ford decide di aumentare la paga e ridurre l’orario di lavoro dei propri dipendenti. I lavoratori rispondono con meno assenteismo, più fidelizzazione all’azienda, più produttività e meno abbandoni. I profitti aumentano. Il passaggio alla settimana corta (da 5 a 4 giorni di lavoro) è il nuovo scambio di doni dei nostri tempi? Probabilmente sì. Il commento di Leonardo Becchetti
Verde e blu
OpenAI-Microsoft, seconda fase. Le due amiche-nemiche tornano a intendersi?
Le aziende hanno comunicato di aver raggiunto un’intesa preliminare “non vincolante” per procedere nella loro partnership. Niente di scontato, viste le turbolenze dell’ultimo periodo. Ma qualcosa di estremamente necessario a Sam Altman per trasformare la sua azienda in società a scopo di lucro, nonostante i tanti ostacoli che ha di fronte a sé
Così l'IA ha reso Larry Ellison l'uomo più ricco del mondo
Scettico in passato, profondamente affascinato adesso. Il cofondatore di Oracle ha superato Elon Musk nella classifica degli uomini più facoltosi del pianeta e molto lo deve all’intelligenza artificiale, che ha permesso alla sua azienda di entrare nell’Olimpo tecnologico. Ovvero fin dentro la Casa Bianca
Apple lancia iPhone 17, ma non risolve i problemi. Ecco il motivo
L’azienda ha annunciato l’ultima gamma di iPhone 17, di cui a fare la voce grossa è iPhone Air. Si tratta di modelli innovativi, soprattutto nel design, ma che potrebbero non bastare a far superare il momento turbolento. Il nodo dell’intelligenza artificiale e le conseguenze dei dazi sono ancora da sciogliere
Mistral e Asml uniscono le forze. Perché è una grande notizia per l'Europa
Il colosso olandese ha investito 1,3 miliardi di euro nella startup francese, nell’ambito di un round di raccolta fondi che ha portato il valore della transalpina a 11 miliardi. Non si tratta solamente di una partnership con cui contribuire allo sviluppo delle due aziende, ma di un messaggio al mondo: anche l’Europa può avere i suoi fiori all’occhiello
Google, le sanzioni Antitrust e il futuro della concorrenza nei mercati digitali. Scrive l'avv. Piselli
La crepa creata con la multa a big G non è solo nell’asse tra Usa e Ue, storici alleati, ma tutta interna alle dinamiche del moderno capitalismo occidentale e ai suoi paradossi. Trump è come se mettesse in chiaro alle istituzioni europee una scomoda verità: la stagione del libero scambio e dei mercati concorrenziali efficienti è tramontata. L’analisi di Riccardo Piselli, prof. di Proprietà Intellettuale alla Luiss Guido Carli
Asse energetico con gli Usa. L'Italia diventa hub Mediterraneo
A Roma il presidente del Consiglio nazionale per il dominio energetico della Casa Bianca, Burgum, ricevuto da Urso e Pichetto. Nella dichiarazione congiunta si leggono indirizzi e visioni: “Riconosciamo il ruolo vitale del gas naturale liquefatto degli Stati Uniti per assicurare la sicurezza nel settore energetico, favorendo l’innovazione nel campo dell’energia”. Una delegazione del Mimit parteciperà alla Conference on Critical Minerals and Materials in programma a Chicago
Seconde a chi? Un nuovo capitolo per le aziende europee della difesa
Se un tempo erano gli americani a fare la voce grossa, qualcosa sta cambiando anche per l’Europa. La guerra in Ucraina ha fatto sì che la sicurezza diventasse una priorità, lasciando emergere diverse realtà. La prova sta nei numeri degli investitori, che non guardano più solo Oltreoceano
Dalle parole ai fatti. Trump pronto a imporre dazi "significativi" sui chip stranieri
Dopo l’annuncio del mese scorso, il presidente americano ribadisce la sua intenzione: “molto presto” verranno applicate tariffe “non molto elevate, ma comunque piuttosto significative” per tutte le aziende che importeranno semiconduttori. Per il momento, sembra ottenere l’effetto sperato. Ma sul lungo periodo Washington corre rischi
La sentenza Google come paradigma. L'antitrust Usa non risolve i problemi
Il fatto che a un anno di distanza lo stesso giudice che aveva sentenziato contro Big G, considerandolo un monopolista, abbia utilizzato delle contromisure a dir poco deboli, è una conferma di come le regole sull’anticoncorrenza possano rappresentare uno strumento inefficace per cambiare le regole del mercato