Mosca vorrebbe allargare gli obiettivi dei negoziati per estenderli ad intese su una pace definitiva. Pensa che, a breve-medio termine, il tempo giochi a suo favore. Le cose cambierebbero in caso di mobilitazione dell’industria bellica occidentale, specie di quella tedesca. Malgrado le “sparate” di Medvedev, Putin sa bene che l’opzione nucleare non è credibile. L’analisi di Carlo Jean
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Sigonella-Hammamet. Craxi raccontato da Di Bartolo
L’impegno internazionale del leader socialista a sostegno delle cause di liberazione in alcune parti del mondo, l’azione politica dei suoi due governi (1983-87), e, soprattutto, le inchieste giudiziarie che contraddistinsero la controversa stagione di Mani pulite. Chi c’era e cosa si è detto alla presentazione del libro “Sigonella-Hammamet. L’affaire Craxi: tra menzogne, verità e falsi miti” (edito La Bussola) firmato da Salvatore Di Bartolo
Il centro sinistra non c’è più, adesso c’è l’alleanza di sinistra. Scrive Merlo
Il pensiero, la tradizione, la cultura e quindi il progetto politico centrista e riformista sono un corpo estraneo nei confronti di una sinistra che ha assunto, seppur legittimamente, altri connotati culturali e altri contenuti programmatici. Prima se ne rendono conto tutti e meglio è. L’opinione di Giorgio Merlo
Una Repubblica fondata sulla pace, ma pronta a difendersi. Il ruolo delle forze armate secondo Serino
Il 2 Giugno rinnova il patto fondativo tra Repubblica, cittadini e Forze Armate, richiamando i principi costituzionali che ne definiscono l’identità. Tra ripudio della guerra e dovere di difesa, gli articoli 11 e 52 offrono una cornice chiara e attuale per comprendere il ruolo dell’Italia nel mondo. Il commento di Pietro Serino, generale già capo di Stato maggiore dell’Esercito italiano
Una difesa all'altezza delle sfide esige attenzione. Il monito di Tricarico
L’Italia sconta un distacco cronico tra politica, società e mondo militare, che ne indebolisce la capacità di incidere in ambito euro-atlantico. Eppure, non mancano eccellenze e contributi significativi alle missioni internazionali. La Festa della Repubblica può diventare occasione per riflettere su un nuovo equilibrio, necessario a restituire alla Difesa il ruolo che merita nel dibattito pubblico e nelle scelte strategiche del Paese. L’opinione di Leonardo Tricarico, generale già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare
Oltre la celebrazione, il 2 Giugno come patto tra Stato e cittadini. Scrive Vecciarelli
La Festa della Repubblica non è solo una ricorrenza storica, ma una chiamata collettiva alla consapevolezza democratica. In un mondo attraversato da conflitti e restrizioni alle libertà, il 2 Giugno ci ricorda il valore della partecipazione, del servizio e della coesione. Le Forze Armate italiane, oggi più che mai, rappresentano un pilastro strategico e operativo, pronte ad affrontare le sfide dei nuovi scenari globali. L’intervento di Enzo Vecciarelli, generale già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Militare
Mediterraneo, da linea di frattura a spazio strategico. Il commento dell’amb. Castellaneta
La geografia ci ricorda che l’Italia è al centro di tutto, ponte naturale tra continenti e civiltà. Sta a noi decidere se essere architetti o spettatori del futuro. Il commento dell’ambasciatore Giovanni Castellaneta
Sbu, il piccolo Mossad di Kyiv. Tutto sull’operazione dei servizi ucraini in Russia
L’intelligence ucraina ha colpito simultaneamente quattro basi lontane migliaia di chilometri dal fronte, distruggendo 41 bombardieri strategici grazie a sciami di droni. Un lavoro di 18 mesi. L’azione, paragonata a quelle del Mossad per creatività e audacia, potrebbe cambiare la narrativa del conflitto
La Ragnatela ucraina dimostra che Mosca non riesce a proteggere il proprio territorio. L’analisi di Camporini
L’attacco ucraino ai bombardieri strategici russi è stato un duro colpo, simbolico e profondo. Per il generale Camporini occorrono conferme dei dati per comprendere gli effetti reali, ma un elemento è certo: il Cremlino non è in grado di proteggere il proprio territorio
Le politiche ambientali rientrano tra le non-tariff barriers to trade?
La guerra dei dazi di Trump, lungi dall’avere conseguenze positive sul volume delle esportazioni statunitensi o dal favorire la reindustrializzazione del Paese, è invece probabilmente destinata ad impattare negativamente sui consumatori, tanto statunitensi quanto di Paesi terzi, e, cosa forse ancor più grave, potrebbe avere ricadute significative anche sulle politiche pro ambientali faticosamente intraprese dall’Unione europea. L’analisi di Alessandra Alfino e Piergiuseppe Morone