Skip to main content

La tensione nel Mar Rosso è tornata alta nelle ultime ore, con un susseguirsi di azioni di natura militare realizzate da vari attori coinvolti. A partire dalle forze Houthi, che hanno rinnovato la loro spinta offensiva verso il naviglio transitante nelle acque davanti alla penisola arabica.

Il portavoce militare del gruppo yemenita Yahya Saree ha reso noto che “un’operazione militare ha preso di mira la petroliera americana Torm Thor nel Golfo di Aden con diversi missili”. Lo riporta Al Masirah, emittente di proprietà degli Houthi. Saree ha aggiunto che “alcune navi da guerra americane nel Mar Rosso sono state prese di mira con diversi droni”. Il comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) afferma che il cacciatorpediniere Uss Mason ha abbattuto un missile balistico antinave lanciato nel Golfo di Aden dagli Houthi che probabilmente aveva come obiettivo la petroliera. L’attacco a cui fa riferimento Saree segue un attacco missilistico del 22 febbraio che ha ferito un membro dell’equipaggio della nave Islander, di proprietà del Regno Unito, e uno del 19 febbraio in cui la Sea Champion, di proprietà statunitense, è stata colpita da un attacco missilistico mentre trasportava aiuti umanitari.

Inoltre, è stato riportato che anche la Rubymar, una nave battente bandiera del Belize e di proprietà del Regno Unito, è stata presa di mira nella tarda serata di venerdì mentre trasportava circa 22.000 tonnellate  di fertilizzante. Come risultato dell’attacco, una parte importante del suo contenuto si sarebbe riversato in mare.”L’attacco sconsiderato dei terroristi Houthi sostenuti dall’Iran ha causato danni significativi alla nave, provocando una marea nera lunga 18 miglia”, ha dichiarato in un comunicato il governo statunitense, sottolineando i potenziali rischi per la barriera corallina unica del Mar Rosso, che gli scienziati hanno scoperto essere finora resistente ai cambiamenti climatici ma a rischio per altre minacce.

Gli alleati occidentali non sono rimasti però impassibili di fronte alla rinnovata aggressività mostrata dagli Houthi. In una dichiarazione congiunta di sabato, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno reso pubblica la conduzione di un’azione militare congiunta, durante la quale sarebbero stati colpiti diciotto siti Houthi in otto diverse località dello Yemen, compresi attacchi a depositi sotterranei di armi e missili, sistemi di difesa aerea, radar e un elicottero. Con le incursioni in questione il totale di azioni realizzate da asset congiunti di Londra e Washington contro obiettivi siti sul suolo di yemenita salirebbe a quattro, il primo dei quali risale ai primi giorni di gennaio 2024.

Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha commentato gli attacchi affermando che il loro scopo sia “interrompere e degradare ulteriormente le capacità delle milizie Houthi sostenute dall’Iran. Continueremo a dire chiaramente agli Houthi che ne pagheranno le conseguenze se non cesseranno i loro attacchi illegali, che danneggiano le economie mediorientali, causano danni ambientali e interrompono la fornitura di aiuti umanitari allo Yemen e ad altri Paesi”.

Poco dopo la diffusione della notizia, i raid americani hanno ricevuto la pronta condanna da Teheran, che definisce gli attacchi compiuti da Stati Uniti e Regno Unito contro gli Houthi “contrari al diritto internazionale, ai principi morali e alla Carta delle Nazioni Unite e violano la sovranità e integrità territoriale dello Yemen”, nelle parole del portavoce del ministero degli esteri iraniano Nasser Kanani, citato dall’agenzia ufficiale Irna, che sottolinea come le operazioni di Washington e Londra non portino risultati positivi, ma producano invece instabilità e insicurezza nella regione. Alle critiche verso gli anglo-americani si aggiunge quella di “non aver adottato alcuna iniziativa immediata ed efficace” per fermare le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza.

Gli Houthi attaccano, Usa e Uk rispondono. Gli ultimi avvenimenti nel Mar Rosso

Durante le ultime ore gli atti violenti nel Mar Rosso sono proliferati. Ai nuovi attacchi Houthi contro navi civili e militari (con rischi ecologici), si aggiungono i raid aerei angloamericani. Rapidamente condannati da Teheran

È ora di azioni coraggiose per gli investimenti. L’appello di Draghi all’Ue

Mario Draghi, che sarà a Strasburgo martedì 27 per la Conferenza dei presidenti di commissione del Parlamento europeo, nel suo intervento ieri all’Ecofin ha messo l’accento sui bisogni delle transizioni verde e digitale “stimati in almeno 500 miliardi di euro l’anno”. Ecco i conti presentati dall’ex presidente della Bce

Manganelli & anime belle, occhio a non stravolgere la realtà. Il commento di Arditti

In questa Italia dalle tante cose da mettere a posto piomba la polemica sulle forze dell’ordine dal manganello facile, su cui oggi con pacatezza interviene anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sul Corriere della Sera, cercando (comprensibilmente) di stare in equilibrio tra il monito del Presidente Sergio Mattarella e la linea del governo (ieri ribadita anche dal pur moderato Antonio Tajani). Il commento di Roberto Arditti

Ucraina, terzo atto. Previsioni per i prossimi mesi di guerra

Le prospettive per il conflitto ucraino rimangono incerte. Mentre i russi raccolgono qualche successo tattico (pagato a caro prezzo), Zelensky annuncia una nuova controffensiva. Le opinioni dei militari occidentali sulle prossime tappe

Putin vuole aprire un nuovo fronte anti-Nato dalla Libia?

Formiche.net è in possesso di informazioni sull’arrivo in Libia di armamenti russi. Se confermate, potrebbe significare che Mosca intende rinforzare Haftar e aprire un nuovo fronte in mezzo al Mediterraneo, contro Europa e Nato, spiega Mezran (Acus)

Così i droni sono diventati l’arma-simbolo del conflitto in Ucraina. Scrive Borsari

Di Federico Borsari

L’uso estensivo dei droni è in realtà una tendenza già emersa in altri teatri bellici della storia recente. Ciò che però distingue il caso dell’Ucraina è, innanzitutto, il numero senza precedenti di sistemi a pilotaggio remoto di ogni tipo e dimensione schierati da entrambe le fazioni. L’analisi di Federico Borsari, Leonardo fellow presso il Center for european policy analysis, Cepa, e Nato-2030 global fellow, pubblicata sull’ultimo numero della rivista Formiche

Scuola, genitori iperprotettivi e ricorsi contro le sanzioni disciplinari. La riflessione di Tenore

Di Vito Tenore

È innegabile un’attenuazione, nel sentire comune, del ruolo (formativo e culturale) dell’insegnante, figura basilare, accanto alla famiglia, nella crescita dei giovani. La riflessione di Vito Tenore, presidente di Sezione della Corte dei Conti, docente Sna e studioso di Diritto scolastico

La vulnerabilità geopolitica ed economica del turismo. Il commento di Monti

Il fenomeno turistico è parte integrante del sistema-Italia. Motivo per cui un suo calo improvviso potrebbe impattare significativamente sul tessuto economico. E per questo ci si deve preoccupare dei rischi geopolitici e dei loro impatti nel settore

Milan 2024. Cosa c'è dietro l'esercitazione indiana con Usa, Russia e Iran

Navi militari da Iran, Russia e Usa raccolgono l’invito dell’India e si esercitano lungo le rotte dell’Indo Mediterraneo. New Delhi ha ormai una caratura geopolitica enorme, i tre Paesi rivali hanno scelto di esserci per evitare ripercussioni diplomatiche nel non partecipare a Milan 2024

Israele brucia. Nirenstein racconta il 7 ottobre 2023

Fiamma Nirenstein, giornalista e scrittrice, già parlamentare e membro del Jerusalem Center for public affairs, firma il libro “7 ottobre 2023-Israele brucia”, edito da Giubilei Regnani Editore. Un volume che racconta dolori e sofferenze a partire dal feroce attacco di Hamas, per giungere a un’ampia riflessione sulle origini del gesto

×

Iscriviti alla newsletter