Skip to main content

“A volte vinco, tutte le altre imparo”: chissà se Giorgia Meloni riuscirà a fare propria la saggezza orientale che trasuda da questo antico proverbio giapponese. La vittoria, infatti, notoriamente inebria d’un’ebbrezza che annebbia, e ultimamente Meloni ha vinto molto. Ha vinto imponendosi, ha di conseguenza governato con lo stesso metodo che l’ha condotta alla vittoria. Ha scelto ministri e candidati sulla base della fedeltà più che della capacità, ha trattato gli alleati con spirito autoritario più che con autorevolezza. È stata presa dalla hybris, sentimento tipicamente occidentale che nella Grecia antica era attribuito agli uomini che osavano sfidare gli dei ritenendo di averne acquisito i poteri. Uomini che, fatalmente, prima o poi scontano nella sconfitta la loro protervia.

In attesa dei risultati del test abruzzese che si svolgerà il 10 marzo, l’esito del voto in Sardegna potrebbe essere un bene per il centrodestra, a patto che i suoi leader e soprattutto Giorgia Meloni ne introiettassero la lezione. Anzi, le lezioni. Perché le lezioni sono in effetti due. La prima lezione attiene alla scelta del governatore di centrodestra uscente in Sardegna. Christian Solinas fu scelto nel 2019 da Matteo Salvini anche se in molti non lo ritenevano adeguato a ricoprire la non facile carica di presidente di Regione. In effetti ha vinto, ma a detta di molti ha mal governato. Una percezione diffusa anche nel centrodestra sardo su cui ha fatto leva Giorgia Meloni per imporre il proprio candidato. Il cambiamento c’è stato, ma gli echi del malgoverno hanno probabilmente condizionato l’esito elettorale. La prima lezione, dunque, è: i candidati a cariche elettive monocratiche vanno scelti non sulla base della fedeltà, ma sulla base della credibilità. Anche a costo di andarli a cercare lontani dal proprio orticello politico.

La seconda lezione discende dalla prima. Per imporre alla Lega il proprio candidato, Giorgia Meloni ha fatto di una tensione locale un caso nazionale. Lo scontro con Salvini è stato duro, la frattura a lungo esibita. Ed è noto che gli elettori del centrodestra non amano il conflitto interno. Alla fine, Meloni l’ha spuntata, ma l’ha spuntata con un candidato, Paolo Truzzu, molto spostato a destra e la cui principale qualità è parsa la fedeltà alla leader. Qualità evidentemente insufficiente non solo per governare, ma anche per vincere.

La seconda lezione, pertanto, è duplice: evitare, se possibile, di imporsi sugli alleati fino ad umiliarli e scegliere, se si è in grado di convincerli, candidati dotati di una propria autorevolezza e del profilo politico-culturale necessario ad attirare il voto non tanto della propria base elettorale più identitaria, quanto di quella massa elettorale moderata e di confine ormai da anni incline all’astensionismo.

Stavolta il centrodestra in generale e Giorgia Meloni in particolare non hanno vinto. Se, messa da parte la hybris e adottata un po’ di saggezza orientale, impareranno la lezione, questa sconfitta verrà ricordata come un’utile folgorazione. In caso contrario, come l’inizio della fine.

Imparare dalle sconfitte, una lezione per il centrodestra. Scrive Cangini

Stavolta il centrodestra in generale, e Giorgia Meloni in particolare, non hanno vinto. Se, messa da parte la hybris e adottata un po’ di saggezza orientale, impareranno la lezione, questa sconfitta verrà ricordata come un’utile folgorazione. In caso contrario, come l’inizio della fine. Il commento di Andrea Cangini

Dalla sicurezza sul lavoro alle supply chain. Il podcast Enav sulla sostenibilità

Lo sviluppo sostenibile non è fatto solo da iniziative green, ma riguardano numerosi aspetti, dalla sicurezza sul lavoro al controllo delle filiere produttive. Attraverso dieci racconti, Enav lancia il suo podcast “Storie in-sostenibili”, un modo per comunicare la necessità di aumentare la consapevolezza e la cultura della sostenibilità

Sardegna, terreno favorevole per Pd-M5S. Se perde Truzzu, perde Meloni. Parla Pregliasco

Ancora l’esito delle regionali in Sardegna non è certo, ma in ogni caso sarà una vittoria di misura. Todde colleziona un buon risultato e l’asse Pd-M5S funziona per una serie di fattori, tra cui l’impopolarità dell’uscente Solinas e il radicamento pentastellato nell’isola. Truzzu? Non sostenuto fino alla fine da Salvini, e il risultato inciderà nei rapporti del centrodestra. Conversazione con Lorenzo Pregliasco (Quorum-YouTrend)

La natalità ha bisogno di nuovi modelli e meno paure. La ricerca di Magna Carta

Siamo al decimo anno consecutivo di record negativo sul fronte della demografia. Sono tanti i fattori che concorrono a determinare questo scenario, ma più del contesto economico, contano un cambiamento di paradigma culturale e un modello che non prevede il dover fare figli. L’economista Blangiardo e la senatrice Parente all’evento della Fondazione Magna Carta, che ha realizzato la ricerca “Per una primavera demografica”

Perché a Berlino piace la riscossa siciliana (targata Enel) al fotovoltaico cinese

Il Frankfurter Allgemeine Zeitung dedica un approfondimento allo stabilimento Enel di Catania, sempre più polo europeo per la produzione di pannelli solari e pietra angolare di una politica industriale verde in grado di limitare lo strapotere del Dragone

La scintilla populista e la banalità del merito. Il commento di Laudadio

Alla base del populismo c’è il tradimento della promessa meritocratica. Abbiamo raccontato un mondo dove impegno e talento garantiscono il successo personale e la realizzazione, ma i dati sulla mobilità sociale ci dicono che questo non è vero. La meritocrazia è l’attribuzione del potere sulla base del merito, ma cosa accade quando l’uguaglianza delle opportunità è soltanto una chimera? Numerosi pensatori ci invitano a rivedere la meritocrazia che rischia di diventare il motore della rabbia che anima il populismo

Cosa sappiamo dei cavi sottomarini tagliati nel Mar Rosso. Sono stati gli Houthi?

Tre cavi sottomarini danneggiati lungo le coste dello Yemen. Non sembra un incidente, sono stati gli Houthi? Intanto il problema è anche la riparazione, perché le assicurazioni non vogliono rischiare esposizioni sulle navi posacavi, visto quanto sta succedendo lungo le rotte indo-mediterranee

La Nato a caccia di sommergibili. Gli obiettivi dell'esercitazione Dynamic Manta

Nel corso di dodici giorni le marine militari di sei Paesi dell’Alleanza Atlantica si addestreranno nella guerra antisommergibile. L’evento offrirà la possibilità di migliorare le capacità di cooperazione tra le varie forze presenti in mare e di comprendere meglio gli scenari operativi derivanti da un’escalation del conflitto con la Federazione russa

Perché il richiamo di Mattarella è necessario. La versione di Pasquino

Il richiamo del Presidente Mattarella al non ricorso ai manganelli per mantenere l’ordine pubblico è totalmente conforme allo spirito della Costituzione italiana e, aggiungo con una sommessa enfasi retorica, della sua democrazia fintantoché sapremo preservarla. Il commento di Gianfranco Pasquino, accademico dei Lincei

La paura dell’arma nucleare spaziale fa parlare Usa e Russia

Contatti tra i vertici dell’intelligence e i consiglieri dei leader. Ma Mosca s’infuria con Washington per le informazioni trapelate sui media. Biden lavora anche con India, Cina e G7 per scongiurare una minaccia definita “seria”

×

Iscriviti alla newsletter