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Gli effetti della sentenza, gli interessi in conflitto sanzionati, il nodo interdizione e il futuro del governo Letta e del Pdl. Mappa ragionata delle ricadute della decisione della Corte di Cassazione.

Gli effetti della sentenza
La Cassazione ha confermato la pena a 4 anni, di cui 3 condonati. Silvio Berlusconi non è più candidabile e un voto del Senato potrebbe farlo decadere da parlamentare. In ottobre dovrà scegliere tra arresti domiciliari e servizi sociali.

Condanna senza appello
Ieri la Cassazione ha sancito la prima condanna senza appello di Berlusconi, colpevole del reato di frode fiscale, oltre ogni ragionevole dubbio. Non è una questione di poco conto per un imprenditore e un politico che è stato per tre volte presidente del Consiglio. L’immagine dell’Italia nel mondo non potrà certo crescere.

Interessi in conflitto
Gli aedi del giustizialismo segnano un punto a favore. Chi ha gridato per anni al conflitto di interessi vede riconosciuta la tesi nella sentenza della Corte di Cassazione. I giudici della Suprema Corte infatti hanno sanzionato e condannato l’agire dell’imprenditore nella convinzione che questo suo operare delittuoso sia proseguito anche mentre era a Palazzo Chigi.

L’interdizione arriverà
La Corte ha rinviato a Milano per una nuova deliberazione in appello il calcolo degli anni di interdizione dai pubblici uffici. Questa decisione, ha sottolineato Antonio Polito sul Corriere della Sera, apre un dibattito in Parlamento chiamato a decidere della decadenza dal Senato del leader di uno dei partiti che sostengono il governo Letta. Ma per Berlusconi in verità non cambia molto, perché l’interdizione comunque arriverà.

Che ne sarà del governo Letta
Dopo la sentenza della Corte è giunto un comunicato del Quirinale con cui in sostanza il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha inteso svelenire un possibile incancrenirsi del clima politico per preservare gli equilibri governativi rilanciando la riforma della giustizia per stabilizzare il sistema politico in senso innovatore. Obiettivo: sventare potenziali strappi. Al momento sembra che le difficoltà per l’esecutivo delle larghe intese possano arrivare più dai travagli del Pd, che deve collaborare con un leader politico condannato per frode fiscale, che da un Pdl più tramortito che baldanzoso in chiave elettorale.

Il futuro del Pdl
Chi ritiene che il video messaggio di ieri sera di Silvio Berlusconi segni una svolta populistico-eversiva del berlusconismo probabilmente sarà destinato a ricredersi. Al netto delle parole concitate, e comunque in linea con la tradizionale linea politica contro un parte della magistratura politicizzata e irresponsabile, il richiamo a un nuovo inizio, con il rilancio di Forza Italia, è più un tentativo di unire le forze e i sentimenti che la prova di forza verso un voto anticipato o comunque verso mosse destabilizzatrici del governo delle larghe intese. Ha scritto l’editorialista del Sole 24 Ore, Stefano Folli: “Non si può credere che Berlusconi voglia o possa trascinare l’intero Pdl su una linea intransigente, quando lo stesso Napolitano ha chiesto ieri sera più coesione e più solidarietà fra le forze politiche“.

Tutte le ricadute politiche della condanna di Berlusconi

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