Skip to main content

Quando si scende lungo l’A14 in auto per un attimo ci si rende conto che c’è una piccola terra incastonata tra il centro e il sud dell’Italia, tra Abruzzo e Puglia, meravigliosa e spesso dimenticata dalle altre italiche genti. Il Molise è infatti una cassaforte di antiche e meravigliose tradizioni, è collina, montagna, mare.

È l’odore di cibo autentico nell’era del junk food, è distese di girasoli che ondeggiano al vento mentre si attraversa in macchina la piana di Larino. È la selva fitta e bruna, la vegetazione verde e rigogliosa della provincia di Isernia che in parte confluisce nel Parco nazionale d’Abruzzo. È il castello Svevo di età Federiciana adagiato sul mare di Termoli, antica e maestosa difesa eretta contro i turchi.

Tra poco si andrà al voto amministrativo nel piccolo Molise e dal mio ufficio in Università, in un momento di pausa lavorativa guardo fuori dalla finestra, dove brulica la vita dell’Alma Mater, la più antica Accademia del mondo conosciuto (1088 l’anno di fondazione – Secularia IX). Eppure mentre guardo fuori per una volta non vedo Bononia ma penso al mio Molise. Da dove sono partito, dove forse un giorno tornerò.

Una terra così ha una grande fortuna non sfruttata: tanti figli illustri che ne hanno onorato i natali. E moltissimi di loro sono da lungo tempo lontani da quelle colline magistralmente descritte da Gadda nel suo “Quel pasticciaccio brutto di via Merulana”. Figli desiderosi di restituire qualcosa alla loro patria natia. Sono molisani per nascita e nel cuore. E per affetto vorrebbero aiutare questa terra a crescere e sviluppare. Con le loro relazioni, con le loro capacità. Senza nulla chiedere in cambio. Come farebbe un figlio cresciuto e divenuto indipendente con una madre anziana e fragile.

Chissà chi vincerà questa volta… ma chiunque sarà, bisognerà fargli prendere coscienza del sogno quasi fallito, di una regione come quella molisana di appena 222.000 abitanti che si candidava molti anni fa ad essere la Svizzera del Sud e che invece è riuscita solo nel tempo a far fuggire i suoi figli, sparsi per l’orbe terracqueo, in ogni dove. Bisognerà dire al nuovo presidente, del tanto Molise che c’è fuori dal Molise e che con le relazioni e la fiducia che ognuno dei suoi figli ha costruito negli anni in altri contesti, potrebbe anche pensare ad una svolta, un cambio deciso di passo. Una rete fitta e importante a disposizione della terra dei padri, se questa ne vorrà approfittare. Se per un attimo infatti, il piccolo Molise sarà in grado di sottrarsi alle guerre intestine tra i gastaldati “politici”, per pensare in grande, qualcosa potrebbe cambiare.

Per credere in un Molise nuovo, competitivo, moderno e al contempo saldo nelle tradizioni. Questa la sfida che attende chi vincerà. Sarà l’ing. Roberti attuale Sindaco di Termoli candidato per il centrodestra o l’avv. Gravina al momento sindaco di Campobasso e alfiere della coalizione di centro-sinistra? Chiunque accederà alla carica di governatore dopo le pessime prove degli anni scorsi, non potrà ignorare due temi: la sanità regionale in grande crisi (crisi oramai divenuta strutturale) e l’autonomia regionale più volte messa in discussione da Roma. Solo un’azione di governo decisa e riformatrice affiancata dalla Consulta dei molisani nel mondo potrà sostenere lo sforzo di rinnovamento. La chiamata alle armi, disinteressata, dei migliori fuori dai confini regionali potrebbe (speriamo) rianimare il “paziente Molise”.

Un Molise competitivo e moderno è possibile? La riflessione del prof. De Oto

Di Antonello De Oto

Chiunque accederà alla carica di governatore dopo le pessime prove degli anni scorsi, non potrà ignorare due temi: la sanità regionale in grande crisi e l’autonomia regionale più volte messa in discussione da Roma. Solo un’azione di governo decisa e riformatrice affiancata dalla Consulta dei molisani nel mondo potrà sostenere lo sforzo di rinnovamento. Il commento di Antonello De Oto (Unibo)

Elettronica cambia volto. Enzo Benigni racconta la nascita di ELT Group

Approccio globale, spinta innovativa e dominance dello spettro elettromagnetico. Questi i tre assi di proiezione della nuova identità di Elettronica, che diventa ELT Group, con un nuovo logo e un nuovo claim. A raccontare questa evoluzione, il presidente e ceo del gruppo, Enzo Benigni

Il nuovo corso di Erdogan tra turbolenze e proiezione internazionale. Scrive Fracchiolla

La politica assertiva e di ampio respiro di Erdogan prende le mosse dalla teoria della profondità strategica e della Patria blu, per alleviare il peso delle crescenti difficoltà politiche, economiche e sociali, facendo leva sulle risorse geopolitiche della Turchia. L’analisi di Domenico Fracchiolla, docente Luiss e Università di Salerno e autore de “Il sultano in bilico. Storia delle relazioni internazionali della Turchia contemporanea” (Cleup, 2023)

Cosa si sono detti Blinken e il ministro degli Esteri cinese

Blinken e Qin mettono in chiaro i punti di contatto (pochi) e di distanza tra Cina e Usa. La prima tappa della missione a Pechino del capo della diplomazia di Washington si chiude senza colpi di scena, ma oggi il funzionario di Joe Biden ha incontrato Xi Jinping

Ecco la prima relazione annuale dell’Agenzia cyber

Consegnata oggi al Parlamento. È cresciuta l’attenzione dell’opinione pubblica verso il quinto dominio ma serve piena consapevolezza, scrive il direttore Frattasi. Il documento di 140 pagine parla di Ucraina, ransomware, rapporti internazionali, cloud e golden power

Stati Uniti, quella illogica recessione, senza disoccupazione

Di Lucio Miranda

Recessione alle porte, ma non solo. Siamo di fronte ad una strana tricotomia che prima o poi troverà una soluzione. La nostra speranza è che prevalga il buon senso perché raggiungere l’obiettivo dell’inflazione al 2% con una disoccupazione del dieci, sarebbe una vera e propria vittoria di Pirro. L’analisi di Lucio Miranda presidente di ExportUsa

Che ne sarà del Centro senza Berlusconi. L'ipotesi di Merlo

“Tramonto definitivo della seconda repubblica” o apertura “di una una nuova fase politica”? Con la scomparsa del leader di Forza Italia è a tutti evidente che c’è uno spazio politico che va interpretato, intercettato e rappresentato…

Il destino dell'Ucraina passa anche dai candidati alla Casa Bianca. Ecco cosa pensano

La guerra sarà un ago della bilancia fondamentale nella corsa alla Casa Bianca. Per il presidente Joe Biden parla ciò che ha fatto nell’ultimo anno e mezzo di conflitto. Per gli altri candidati repubblicani, e per il GOP in generale, la questione è invece più complessa. Tutte le posizioni e le sfumature

Crittologia moderna. Dalla teoria dell’informazione alla scienza dell’informazione quantistica

Di Achille Pierre Paliotta

L’importanza di mettere in evidenza che lo sviluppo della scienza e della tecnologia non sempre obbedisce a delle motivazioni di carattere internalista. Bensì… L’analisi di Achille Pierre Paliotta, primo premio nel concorso per tesi post-laurea sull’intelligence, organizzato dalla Società italiana di intelligence di Mario Caligiuri

Social e crimini di guerra. Così l'intelligenza artificiale rimuove le prove

Alcune piattaforme digitali come Meta e YouTube dicono di volere modificare le norme per proteggere gli utenti ed evitare che contenuti potenzialmente utili per i processi e le indagini sulle violazioni dei diritti umani spariscano senza essere archiviati. Ma la Bbc ha dimostrato che gli algoritmi cancellano automaticamente molti contenuti, non riuscendo a distinguere un crimine di guerra da un video “solamente” violento

×

Iscriviti alla newsletter