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“Ho deciso di aumentare le consegne di armi ed equipaggiamenti per consentire agli ucraini di avere la capacità di colpire in profondità”. Con queste parole il presidente francese Emmanuel Macron, al suo arrivo al vertice Nato di Vilnius, commenta la decisione francese di rifornire Kiev con missili da crociera a lungo raggio. Nella stessa occasione l’inquilino dell’Eliseo ha sottolineato l’importanza di inviare un messaggio non solo di “di sostegno all’Ucraina”, ma anche “di unità della Nato e di determinazione affinché la Russia non possa vincere questa guerra”.

I missili che Parigi intende recapitare a Kiev, noti in francese come Scalp (Système de Croisière Autonome à Longue Portée), sono lo stesso sistema impiegato anche dalla Royal Air Force con il nome di Storm Shadow, sistema con cui Londra sta già rifornendo Kiev dal maggio scorso.

Proprio per questo motivo i vertici francesi ritengono che questa decisione non rappresenti un’escalation nei confronti di Mosca, le cui Forze Armate impiegano sistemi capaci di colpire da distanze ben maggiori rispetto ai 250 Km di portata della versione dello Scalp destinata all’Ucraina.

Non è stata però diffusa alcun’informazione ufficiale riguardo al numero di ordigni che Parigi intende inviare a Kiev. Una fonte militare francese afferma che gli Scalp non saranno prodotti appositamente ma verranno presi dagli arsenali già esistenti, e che saranno un ‘numero significativo’, mentre una fonte del mondo diplomatico afferma che circa 50 missili saranno inviati all’Ucraina.

Al pari degli Storm Shadow, i missili aria-terra in dotazione alle Forze Armate di Parigi saranno forniti in una versione compatibile con i velivoli ucraini di fabbricazione sovietica, sia per la maggiore disponibilità di questi negli hangar del paese che per accorciare i tempi necessari all’impiego di questi ordigni sul campo di battaglia.

Alla decisione francese fa eco quella di Berlino, che afferma di aver quasi ultimato un ulteriore pacchetto di aiuti militari destinati all’Ucraina, per un valore totale di 700 milioni di euro. Il tempismo di questi annunci è importante, in quanto essi arrivano in concomitanza sia dell’importantissimo vertice Nato di Vilnius che di importanti sviluppi nella controffensiva ucraina: proprio in queste ore i vertici militari ucraini diffondono la notizia per cui le forze armate russe sarebbero intrappolate a Bakhmut, il centro conquistato poche settimane fa dai miliziani della Wagner al termini di scontri durissimi con i soldati di Kiev.

A poche ore dall’annuncio arriva la reazione russa. “Naturalmente, resta da chiarire e determinare esattamente di quale raggio stiamo parlando. Ma dal nostro punto di vista, si tratta di una decisione sbagliata, gravida di conseguenze per l’Ucraina, perché naturalmente ci costringerà a prendere delle contromisure” ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un briefing successivo all’annuncio di Macron.

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