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L’incontro odierno a Palazzo Chigi tra Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, e Olaf Scholz, cancelliere tedesco, è servito per annunciare la firma del Piano d’azione italo-tedesco entro fine anno in occasione di un vertice intergovernativo in Germania, come avevamo anticipato su Formiche.net in occasione del faccia a faccia tra i due leader al G7 di Hiroshima, in Giappone, tre settimane fa. È stata “raggiunta un’intesa” oggi, ha spiegato Meloni parlando alla stampa e sottolineando come il documento potrà favorire sia i rapporti bilaterali sia il “coordinamento in ambito europeo e internazionale”. Stiamo assistendo in questa fase, ha spiegato, a una “dinamica particolarmente intensa” tra i Paesi e i governi.

Come rivelato dal Corriere della Sera, Sono cinque i settori strategici di collaborazione previsti dal Piano d’azione e dalla dichiarazione d’intenti: crescita, competitività e occupazione; politica estera e di sicurezza; agenda verde e protezione climatica; Europa e Stato di diritto; cultura e società civile. Inoltre, verranno creati un format 2+2 con i ministri degli Esteri e della Difesa dei due Paesi, un Forum macroeconomico bilaterale tra quelli delle Finanze e un dialogo istituzionale sulle migrazioni tra i ministeri dell’Interno.

Quanto a qualità, il Piano d’azione è, per semplificare, un’intesa che si colloca a metà tra del Trattato del Quirinale, concluso un anno e mezzo fa con la Francia, e il memorandum d’intesa sulla cooperazione bilaterale con il Regno Unito post Brexit, siglato in occasione della missione di Meloni a Londra per un bilaterale con l’omologo Rishi Sunak a fine aprile. Ma ancora una volta è bene ricordare che, come dimostra il Trattato del Quirinale con le recenti tensioni italo-francesi, l’implementazione di questi accordi non può che essere legata anche al clima politico.

I due leader hanno anche sottolineato assieme il sostegno all’Ucraina fino a quando sarà necessario. Complimentatosi con Scholz per un recente schietto discorso, Meloni ha dichiarato che, nonostante tutto, “tutte le persone che hanno una responsabilità capiscono quanto difendere la sovranità, la libertà degli ucraini sia condizione fondamentale per difendere anche la libertà, la sovranità, la stabilità dell’Europa”. Durante le dichiarazioni alle stampa non sono mancati segnali di divergenze, in particolare sulle migrazioni, con Scholz che ha avvertito che “scaricare i problemi su altri o puntare il dito contro altri, questi sono tentativi destinati a fallire”. Infine, Meloni ha parlato di una certa sintonia sulla Tunisia, dossier sul quale continua a predicare pragmatismo, anche in visita della missione di domenica a Tunisi con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, e Mark Rutte, primo ministro olandese.

L’incontro odierno “è stato molto positivo nel riaffermare la stretta interconnessione di Italia e Germania”, ha affermato Jörg Buck, consigliere delegato della Camera di commercio italo-germanica (AHK Italien). “In particolare”, prosegue Buck, “è importante l’annuncio del raggiungimento di un accordo in merito al Piano d’azione italo-tedesco: a livello europeo è fondamentale una sempre maggiore coordinazione tra i nostri due Paesi, che sappia anche gettare le basi di una politica industriale comune. Ricerca, sviluppo, innovazione e supporto alla transizione devono essere temi centrali nel Patto ed è importante che ci sia chiarezza su questo. L’interscambio Italia-Germania è in crescita costante da anni, e oggi vale 168,5 miliardi: un rapporto strutturale, oggi alla prova della transizione e degli sconvolgimenti causati dall’invasione dell’Ucraina. Riconvertire e innovare i nostri sistemi produttivi, con strategie comuni, è centrale per tutelare la nostra manifattura e il ruolo dei due Paesi sullo scenario europeo e globale, e in questo senso un dialogo intergovernativo, che coinvolga anche le imprese, è uno strumento necessario”, ha concluso Buck.

I dettagli del Piano d’azione annunciato oggi da Meloni e Scholz

Nell’incontro a Palazzo Chigi i due leader hanno chiuso il documento, che verrà firmato entro fine anno in occasione di un vertice intergovernativo. Crescita, politica estera, clima, Europa e cultura i settori interessati. Previsto un formato 2+2 Esteri-Difesa

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