Skip to main content

“Valutare, sincronizzare e impiegare l’intelligenza artificiale generativa in tutto il Dipartimento”. Sono queste le parole di una bozza di annuncio stampa per la presentazione della nuova task force “Lima”, la cui creazione è stata annunciata giovedì 10 agosto dal Pentagono. Più in generale, la nuova task force dovrà occuparsi di capire come utilizzare in modo sicuro gli strumenti dell’intelligenza artificiale, di individuare le situazioni in cui non è sicuro per il dipartimento utilizzarli e di prevedere come Paesi come la Cina potrebbero utilizzare l’Ia generativa per danneggiare gli Stati Uniti.

A guidare il nuovo gruppo di lavoro sarà Craig Martell, direttore del reparto digitale del Dipartimento della Difesa. Lo stesso Martell ha dichiarato che, sul piano pratico, la sua task force si dedicherà ad individuare “una serie di casi d’uso, interni al dipartimento, in cui riteniamo che l’Ia generativa possa aiutarci a svolgere il nostro lavoro e in cui i pericoli e le difficoltà dell’Ia generativa possono essere mitigati”.

Principale causa dei rischi a cui fa riferimento Martell è la cosiddetta “Hallucination”, ovvero l’incapacità dell’Intelligenza Artificiale di discernere tra dati veritieri e dati fittizi all’interno del suo database. Proprio questa caratteristica, insieme alla conoscenza relativa dei meccanismi di calcolo, ha scoraggiato il Pentagono da utilizzare un modello di intelligenza artificiale generativa preesistente, come ChatGpto Bard, preferendo invece svilupparne uno ex-novo.

Ed anche in questo processo il ruolo della Task Force Lima sarà fondamentale, poiché dovrà contribuire ad individuare il materiale necessario per la creazione di questo modello. “Se decidiamo di costruire il nostro modello di base, dobbiamo obbligatoriamente aumentare progressivamente il calcolo, non c’è dubbio. Per costruire il proprio modello fondativo, è necessaria molta potenza di calcolo. Se vogliamo comprarla da qualcun altro, o se vogliamo prenderne una open source e raffinarla secondo i nostri bisogni, potrebbero essere necessari contratti diversi”, ha affermato al riguardo Martell.

Ma sarà prima necessario capire se il gioco può valere la candela. Anche se la costituzione di un sistema di intelligenza artificiale generativa ad hoc dovrebbe ridurre al minimo i rischi, permarrebbe comunque un minimo e fisiologico grado di “unrealiability”, dovuto alla massiccia quantità di dati presenti negli archivi del Dipartimento della Difesa, la cui (anche parziale) sovrapposizione potrebbe causare errori d’interpretazione a parte della macchina. “La mia ipotesi è che più dati in archivio ci sono, più è probabile che si verifichino allucinazioni. Si tratta quindi di un compromesso che dovremo esplorare. Non credo che la comunità scientifica conosca ancora la risposta a questa domanda”, dice ancora Martell in un’intervista a rilasciata a Defenseone.com

Il lavoro della task force non andrà però solamente a beneficio del Pentagono, ma anche del mondo privato: la speranza è che quanto prodotto dal gruppo di lavoro indichi il percorso e gli standard da seguire a tutte quelle aziende che intendono andare a fare affari nel settore, e specialmente a quelle intenzionate a collaborare con il Dipartimento della Difesa. Il rispetto di questi punti di riferimento potrebbe tradursi sia in una riduzione dei rischi intrinseci che in una maggiore facilità d’uso, portando così ad un’esperienza generale molto più efficiente. Una delle criticità per cui i programmi come ChatGpt non sono adatti al Dipartimento della Difesa, secondo Martell, è la quantità di domande necessarie per produrre risultati adeguati: le lunghe sequenze di domande vanno bene per gli utilizzatori amatoriali, ma un operatore che deve svolgere molti altri compiti complessi ha bisogno di un’interfaccia intuitiva e che funzioni meglio fin dall’inizio.

La nuova task force che prepara l'Intelligenza artificiale del Pentagono

Il Pentagono annuncia la creazione di una nuova task force, il cui lavoro si incentrerà totalmente sul processo di adozione dell’Intelligenza artificiale all’interno del dipartimento della Difesa. Stabilendo delle linee guida che torneranno utili anche in futuro

Il fascino indiscreto della nuova borghesia. La riflessione di Cristiano

C’era una volta quello che il grande regista Luis Buñuel chiamò il fascino discreto della borghesia. È il titolo di un suo film molto famoso. Così la domanda se la borghesia ci sia ancora, se esistano ancora un ceto e una cultura borghese, mi sembra la questione di fondo che emerge dalla vicenda della festa di nozze mancate a Torino. Il commento di Riccardo Cristiano

Riad vuole volare con Roma, Londra e Tokyo sul nuovo jet

Di Gabriele Carrer e Emanuele Rossi

L’Arabia Saudita punta a entrare nel progetto Gcap, quello con cui Italia, Giappone e Regno Unito daranno vita al caccia del futuro. I sauditi hanno da offrire la potenza di fuoco economica, ma Tokyo sta sollevando diversi dubbi. Se ne discuterà approfonditamente nella riunione di settembre tra inglesi, italiani e giapponesi

La vera trappola della natalità. La versione di Tivelli

Sarebbe urgente che qualcuno alzasse lo sguardo al di sopra delle solite polemiche quotidiane e puntasse alla questione dei bambini naturali o adottivi senza i quali l’impoverimento sociale, civile ed economico in prospettiva, proseguirà

Niger. Mentre Ecowas prepara i militari, preoccupa la salute di Bazoum

Perché Ecowas ha attivato la stand by force e come funziona il raggruppamento militare messo davanti ai golpisti, in attesa di contatti per una soluzione politica

Il mare è di destra, la montagna di sinistra. Queste le avete viste?

Il Parlamento è in ferie, ma i politici no. Non tutti. Non sempre. Tra Feste dell’Unità e campagne estive per i litorali italiani, intervallati da un bagno al mare e una scalata in montagna, la domanda è: queste le avete viste?

La Cina, una "bomba a orologeria" (troppo) legata agli Stati Uniti. Il punto di Pettis

Prima e seconda economia globale hanno un problema: se non cambiano in modo strutturale il loro modo di creare ricchezza e occupazione, il debito aumenterà sempre. Manuale di sopravvivenza al debito dell’economista del Carnegie. Mentre Biden attacca Pechino

Deterrenza, non combattimento. L'Ucraina non riceverà gli F-16 prima della prossima estate

L’arrivo dei velivoli statunitensi slitta dalla fine del 2023 all’estate del 2024. Oltre alle difficoltà organizzative lamentate da Kyiv, dietro a questo ritardo si cela la precisa volontà di Washington di far arrivare gli F-16 in Ucraina solo dopo il termine del conflitto. Intanto, anche la Romania guarda agli Usa

Ecco tre aspetti da chiarire sul Pnrr. Scrive Stagnaro (Ibl)

L’accordo sulla terza e quarta rata consente all’esecutivo di superare una fase difficile, segnata da incomprensioni ed errori di comunicazione con Bruxelles. Nei fatti questa schiarita rappresenta una tregua, che però non va interpretata come la fine delle ostilità. Il commento di Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni

Forbes in mani di Cina e Russia? I dubbi negli Usa

Gregory Treverton, già presidente del National Intelligence Council, scrive al Tesoro: c’è “una valida ragione di sicurezza nazionale” per impedire al miliardario Austin Russell di mettere le mani sulla società editrice. Ecco quale

×

Iscriviti alla newsletter