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Tempo di avvisi ai naviganti in Cina. Se pochi giorni fa, come raccontato da Formiche.net, erano state le grandi banche del Dragone ad avvisare il governo centrale sull’elevata vulnerabilità dell’economia cinese, adesso un nuovo alert arriva dalla Banca centrale, la Pboc. Il destinatario, è sempre lo stesso: il partito. Un gioco di sponde che rende ben visibile, anche a occhio nudo, le enormi contraddizioni della seconda economia globale.

E così, nel fine settimana, tre alti dirigenti della Pboc hanno preso carta e penna e scritto sull’house organ della Banca centrale, China Finance, che il Dragone dovrebbe accelerare la messa a terra della legge sulla stabilità finanziaria e migliorare altre disposizioni legali volte a prevenire e smaltire i rischi finanziari. Era la  primavera del 2022 quando il governo di Xi Jinping decise di aprire un paracadute per le banche del Paese, per difendersi dai temutissimi rischi finanziari che erano già arrivati seminando panico e danni ingenti. Tutto sotto forma di un fondo contro i rischi sistemici istituito per legge su impulso della Banca centrale.

D’altronde, lo scoppio della bolla immobiliare nel 2021 dopo decenni di speculazioni selvagge si era combinato allora con l’interruzione della catena della logistica innescata alla politica Zero Covid con i suoi feroci lockdown e i test di massa per combattere le varianti Omicron. Ora, la legge in questione è nei fatti operativa e il paracadute pronto ad aprirsi. Eppure, per stessa ammissione della Pboc, potrebbe non bastare. Troppo preoccupante quanto visto negli Stati Uniti, con Svb. E in Europa con il salvataggio sul filo di lana del Credit Suisse. Il contagio, insomma, è dietro l’angolo.

Per questo “le autorità finanziarie  dovrebbero rafforzare la supervisione delle istituzioni finanziarie per prevenire i rischi. Perché sarebbe il caso di trarre qualche insegnamento dalla crisi della Silicon Valley Bank”, scrive la Pboc. Motivo per il quale “la Cina dovrebbe lasciare che il sistema di assicurazione dei depositi svolga appieno il suo ruolo, consentendo al meccanismo (il fondo di cui sopra, ndr) di affrontare le crisi problematiche in modo rapido e ordinato, in modo da prevenire efficacemente i rischi sistemici”. Il messaggio è chiaro, il Dragone non è ad oggi sufficientemente robusto dal reggere all’urto di una crisi bancaria di ampia portata.

Anche per questo, Pechino “dovrebbe consolidare le riserve di capitale per far fronte ai rischi finanziari, in modo da garantire risorse sufficienti per smaltire i rischi in modo tempestivo”.

Altro alert della finanza a Xi. Firmato Pboc

Nuovo avviso ai naviganti nel giro di poche ore a Pechino. Dopo il cartellino giallo delle banche, ora è la vigilanza ad avvisare il partito: le riserve di capitale non bastano a reggere l’urto di una crisi sistemica, un caso Svb in formato cinese può essere devastante

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