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Il governo ha sempre mostrato una sensibilità e un’attenzione condivisa sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro. Così, secondo quanto si apprende, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione del tavolo con le organizzazioni sindacali sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, tenutosi oggi a Palazzo Chigi. Una proficua occasione per distendere la strategia dell’esecutivo alla luce di emergenze ataviche come quelle degli incidenti e dei morti sul lavoro un fenomeno, come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del Primo Maggio, che non può tollerare “né indifferenza né rassegnazione”.

Unire gli sforzi

La posizione del premier è che il cordoglio e la vicinanza, pur necessari in questi casi, non bastano e il governo deve agire nel modo più efficace possibile. La politica non ha tutte le risposte, ha aggiunto, per questa ragione è imprescindibile “unire gli sforzi”. Il governo sulla sicurezza sul lavoro fino ad oggi si è mosso con una certa costanza, grazie a iniziative come la “patente a crediti”, l’assunzione di 1600 ispettori del lavoro in più per incrementare sensibilmente il numero delle ispezioni, al contempo ha stimolato le imprese a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori. Il tutto senza dimenticare il capitolo sanzioni, sia amministrative che penali.

1,2 miliardi di prospettive

Il governo assieme all’Inail ha individuato risorse aggiuntive per 650 milioni di euro destinate ad interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Si sommano ai 600 milioni già disponibili dei bandi Isi Inail 2024, portano ad oltre un miliardo e 200 milioni le risorse disponibili per realizzare “una serie di interventi concreti a tutela dei lavoratori e, di conseguenza, anche dei datori di lavoro”. Secondo il premier questo è un segno “della nostra determinazione sul tema”. Soldi che andranno a finanziare di una serie di misure che “stiamo studiando e che vogliamo discutere insieme a voi, in questa sede ma anche nei tavoli tecnici successivi che potranno essere avviati con i ministeri competenti”.

Molteplici le opzioni su cui Chigi riflette, con alcuni ambiti di intervento maggiomente attenzionati, a partire dalla formazione. Il governo vuole agire sulla formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro attraverso finanziamenti Inail ai fondi interprofessionali, azione che si colloca all’interno di una strategia complessiva nella quale il tema della formazione si somma a quella obbligatoria e riguarda i settori ad alta incidenza infortunistica, come ad esempio l’edilizia, la logistica e i trasporti. Al fine di migliorare gli interventi formativi verrà creato un elenco nazionale dei soggetti formatori, a garanzia delle competenze di chi la effettua.

Gli obiettivi del governo

Sempre secondo quanto si apprende, il governo punta parallelamente a valorizzare il ruolo di figure tecniche come Rls, Rspp, Aspp che sui posti di lavoro devono gestire la sicurezza oltre a proseguire nel premiare le imprese che investono in prevenzione, potenziando ad esempio il meccanismo del cosiddetto “bonus-malus” relativo al calcolo dei premi Inail. Inoltre sono allo studio modalità per rivedere il bonus per l’andamento infortunistico favorevole, agendo sulla variazione delle aliquote Inail attualmente vigenti, con l’obiettivo di incentivare ancora le aziende ad adottare comportamenti virtuosi per la prevenzione del rischio infortunistico. “È un capitolo che crediamo debba riguardare anche il settore agricolo, con una revisione delle tariffe attuali, ormai superate, e una riduzione aggiuntiva dei premi per le imprese che aderiscono alla rete agricola di qualità e che adottano delle misure di prevenzione specifiche”.

Ma non è tutto, perché a proposito di scuola, non solo l’esecutivo punta a potenziare la conoscenza di questi temi tra i giovani, ma intende rendere strutturale la copertura assicurativa Inail per gli allievi e il personale docente e non docente di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, che questo Governo ha introdotto nel 2023. Il tutto accompagnato da una serie di campagne informative, da laboratori specifici nei quali i ragazzi “potranno apprendere le nozioni fondamentali sulla sicurezza e sull’importanza di adottare comportamenti sicuri negli ambienti che frequentano ogni giorno”.

Un percorso di formazione

L’obiettivo complessivo di tali iniziative secondo il premier è quello di “valorizzare e completare il percorso di formazione in tema di sicurezza sul lavoro che, grazie ad una recente norma di legge approvata dal Parlamento, ne prevede l’insegnamento nell’ambito dei percorsi di educazione civica”. Per cui in questo caso l’Inail si farà carico degli oneri di formazione del personale docente che coordineranno le attività nelle scuole. Si tratta solo di una delle “idee che abbiamo in mente”, messe sul tavolo del dialogo nella consapevolezza che essendo una materia che coinvolge tutti è necessario “riuscire a lavorare nel merito delle proposte, senza pregiudizi”. Meloni ha inteso assicurare che il suo auspicio è quello di dar vita ad un’alleanza tra istituzioni, sindacati e associazioni datoriali per mettere la sicurezza sul lavoro in cima alle priorità dell’Italia.

Unire gli sforzi. Le priorità del governo su lavoro e sicurezza

Si parte da un miliardo e 200 milioni per lavoratori e datori di lavoro. L’auspicio della premier in occasione del tavolo con le organizzazioni sindacali sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro tenutosi oggi a Palazzo Chigi è stato quello di poter dar vita a un’alleanza tra istituzioni, sindacati e associazioni datoriali per mettere la sicurezza sul lavoro in cima alle priorità dell’Italia

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