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“Bisogna poi continuare a investire nella cooperazione spaziale internazionale e oggi più che mai è necessario assicurare rapidità d’azione, agendo sulla cooperazione civile e militare e promuovendo l’integrazione dei servizi spaziali commerciali per scopi di sicurezza e difesa. In sintesi, lo spazio non è più un’opzione, ma una necessità”. Queste parole, pronunciate ieri alla commissione Difesa della Camera, rappresentano l’eredità del generale Luca Goretti, la prossima settimana concluderà il suo incarico di capo di stato maggiore dell’Aeronautica al termine di un mandato di tre anni e mezzo. “Nei prossimi anni”, ha concluso, “la sicurezza nello spazio definirà la sicurezza sulla Terra”.

Lo spazio, teatro operativo di confronto militare

“La libertà di accesso e di uso dello Spazio risultano oggi seriamente minacciate dal mutevole e complesso quadro strategico di riferimento, nel quale l’ambiente spaziale si configura sempre più come una dimensione altamente congestionata, a causa del crescente affollamento-saturazione delle orbite, soprattutto quelle basse, come conseguenza del costante incremento del numero di satelliti e di detriti spaziali, competitiva, a causa della nascita e dell’affermazione di un mercato spaziale commerciale globale che ha alterato le dinamiche ecosistemiche, e contesa, provocata dall’intensificazione del fenomeno di weaponization dello spazio, con inevitabili ricadute sulla sicurezza delle infrastrutture spaziali”, ha dichiarato Goretti. Inoltre, “l’uso commerciale dello Spazio cresce in maniera esponenziale, complice l’affermazione delle mega-costellazioni e del cosiddetto turismo spaziale anche in conseguenza delle crescenti tensioni sul piano internazionale si intensificano lo sviluppo e l’impiego di capacità di counter-space, ossia dirette contro i sistemi orbitali al fine di limitarne e/o negarne l’utilizzo, in caso di conflitto”. Lo Spazio, in definitiva, “non è più soltanto un ambiente da cui derivano servizi a supporto delle operazioni militari e del funzionamento della società, ma è diventato a tutti gli effetti un warfighting domain, ovvero un teatro operativo di confronto militare, in cui, per altro, la distinzione tra attività civili e militari risulta sempre più sfumata”, ha proseguito.

La richiesta di una governance militare chiara

Goretti ha sollecitato l’adozione di una visione strategica chiara sulla sicurezza spaziale, motivandola con la crescente congestione dell’ambiente orbitale, la proliferazione di satelliti commerciali e il rischio di azioni ostili, tutti elementi che mettono a rischio la libertà d’uso e di accesso allo spazio. “Dobbiamo garantire sicurezza nello spazio, dello spazio e dallo spazio” e proteggere le infrastrutture critiche ha detto. L’Aeronautica, ha spiegato, sta rafforzando le attività di sorveglianza e analisi degli oggetti in orbita, potenziando la Space Situational Awareness e investendo in risposte non cinetiche alle minacce. Per farlo, spiega, è stato adottato un approccio formativo innovativo: sono stati selezionati giovani volontari con attitudine tecnologica per diventare “guardiani dello spazio”, impegnati in turni H24 nella sorveglianza satellitare. “Hanno competenze digitali avanzate, curiosità, rapidità di apprendimento. Li abbiamo formati e mandati anche all’estero per specializzarsi”. La cooperazione internazionale è fondamentale, in particolare con i Paesi dell’Alleanza Atlantica, e con essa l’integrazione tra settore civile e militare, ha detto ancora. “La Space Economy è un’opportunità che può generare ricadute anche in ambiti non militari, come dimostrano gli esperimenti svolti dal colonnello Walter Villadei sulla ISS, utili anche per lo sviluppo di materiali sportivi ad alte prestazioni”. Secondo Goretti, la sicurezza spaziale richiede oggi una governance militare efficace e riconoscibile: “Serve una struttura ordinata, integrata e comprensibile anche per i nostri partner internazionali”.

Il Gcap, una sfida per l’Italia

“Arrivare tardi, a volte, equivale a non arrivare affatto”, ha avvertito Goretti parlando del Global Combat Air Programme, il progetto per lo sviluppo di un caccia di sesta generazione che unisce Italia, Regno Unito e Giappone. Goretti ha sottolineato il ruolo giocato dall’Italia sul piano politico: “Il nostro ministro della Difesa è l’unico tra i tre paesi partner ad aver partecipato a tutte le negoziazioni sin dall’inizio. Questo ha rafforzato la nostra credibilità, soprattutto agli occhi del Giappone, dove il rapporto fiduciario è centrale”. La nuova agenzia Gcap è in fase di sviluppo e dovrebbe operare a pieno regime entro la fine dell’anno con circa 450 dipendenti, 100 dei quali provenienti dal ministero della Difesa e dall’Aeronautica. “Se crediamo in questo programma, dobbiamo investire le nostre migliori risorse. Perché il Gcap è il futuro della nostra Forza Armata”.

L’apertura ai privati

A margine dell’audizione, è arrivata la domanda del leghista Anastasio Carrà sul ruolo dei privati, in particolare sull’implementazione di SpaceX “per potenziare la connettività delle Forze Armate, senza compromettere i progetti europei come Iris2 o nazionali come Mercurio”. Il generale Goretti gli risponderà per iscritto. Intanto, però, Andrea Stroppa, referente in Italia di Elon Musk, patron di SpaceX, la società del sistema di satelliti a orbita bassa Starlink, apprezza le parole di Goretti. “È la prima volta”, scrive l’informatico romano in un messaggio “molte volte inoltrato” come sottolinea Il Foglio, “che un vertice della Difesa affronta il tema della connettività satellitare”. In questi giorni a Roma c’è Stephanie Bednarek, vice presidente delle vendite commerciali di SpaceX, che parteciperà alla conferenza organizzata dell’Aeronautica. Una presenza che ha portato il dem Andrea Casu a presentare un’interrogazione al ministro Guido Crosetto. “A quale titolo partecipa all’evento sull’evoluzione del dominio spaziale? Come sponsor o come fornitrice?”. Il timore del deputato è quello di “nuove indebite pressioni sulle scelte militari” da parte di Musk, dopo quelle espresse “sul piano legislativo quando abbiamo discusso gli emendamenti al ddl Spazio”. I voti sul disegno di legge, ora in seconda lettura al Senato, non inizieranno prima della prossima settimana.

Le dichiarazioni di giovedì

Giovedì, il generale Goretti è tornato sul tema parlando, a margine dell’Aerospace Power Conference, la due giorni internazionale organizzata dall’Aeronautica militare a Roma. “Non dico che l’Italia ha bisogno di Starlink, dico che c’è bisogno di alcune capacità per poterci espandere. Come la capacità di poter avere ovunque comunicazioni in tempo reale. Poi, la scelta del prodotto dipende dalla politica”, ha dichiarato. Spiegando che “lo ha detto anche il ministro” Crosetto, “se una persona come Musk da sola ha creato Space X allora bisogna che le istituzioni facciano una riflessione e si mettano insieme per essere competitive”.

La Difesa si apra alle soluzioni commerciali. L’audizione di Goretti (Aeronautica)

Il generale Luca Goretti ha sottolineato l’importanza strategica dello spazio come nuovo teatro operativo, dove la distinzione fra scopi civili e militari si fa sempre più labile. Per garantire libertà di accesso e sicurezza orbitale, l’Aeronautica sta investendo in Space Situational Awareness, nei “guardiani dello spazio” e in risposte non cinetiche, puntando su una governance militare chiara e su una cooperazione internazionale rafforzata. All’interno di questo quadro, si inserisce l’apertura ai privati (con Starlink di Musk interessata)

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