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Nell’agenda del viaggio odierno a Tunisi di Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, e Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, c’è anche “la cooperazione economica bilaterale, con un focus sulle opportunità di crescita dell’interscambio commerciale, tornato a pieno regime dopo gli anni della pandemia, e la cooperazione in ambito energetico, che ha beneficiato del recente varo dell’infrastruttura strategica Elmed, progetto di interconnessione elettrica marittima tra le due sponde del Mediterraneo” promosso da Terna e dall’omologa tunisina Steg. Lo ha comunicato la Farnesina in una nota diffusa prima della partenza dei ministri.

GLI ULTIMI SVILUPPI

Un mese fa la Farnesina ha accolto “con grande favore” l’approvazione della Commissione europea per la realizzazione di Elmed. “Il progetto – che l’Italia e la Tunisia hanno sostenuto con forza dall’inizio, sottoscrivendo anche un apposito Accordo intergovernativo entrato in vigore nel gennaio scorso, tappa successiva al contributo erogato dalla Cooperazione Italiana per lo studio di fattibilità e al sostegno dei fondi fiduciari della Banca Mondiale – conferma la natura strategica del partenariato italo-tunisino per lo sviluppo dell’intera regione mediterranea”, si leggeva nella nota.

I DETTAGLI DELL’OPERA

L’opera, spiega Terna, prevede un collegamento elettrico sottomarino in corrente continua con una potenza di 600 MW, lungo oltre 200 chilometri e con una profondità massima raggiunta di 800 metri. Per quanto riguarda l’Italia, dall’approdo di Castelvetrano, in provincia di Trapani, si arriverà alla costa grazie a un cavo interrato che percorrerà strade esistenti lasciando inalterati ambiente e paesaggio per 18 chilometri fino ad arrivare a Partanna, sempre in provincia di Trapani, dove sarà costruita una stazione di conversione da corrente continua in alternata nella stessa area della già esistente stazione elettrica. La nuova stazione sarà realizzata con architetture e colori in sintonia col paesaggio e circondata da una barriera naturale di alberi, assicura l’azienda. Dall’approdo italiano il cavo sottomarino raggiungerà la costa tunisina attraversando il Canale di Sicilia. Studi marini-ambientali permetteranno di definire il miglior tracciato nel rispetto dei fondali e degli ecosistemi. L’attenzione al territorio e all’ambiente è un punto fermo per Terna e anche questo progetto unisce risposte tecniche al minimo impatto possibile.

I FINANZIAMENTI

L’8 dicembre scorso, il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha avviato il procedimento autorizzativo per Elmed, inserito in accordo nella lista dei Progetti di Interesse Comune. È previsto un investimento di circa 850 milioni di euro. Di questi, 307 milioni di euro saranno finanziati mediante Connecting Europe Facility, il fondo dell’Unione europea destinato allo sviluppo di progetti chiave che mirano al potenziamento delle infrastrutture energetiche comunitarie. È la prima volta che questi fondi vengono assegnati a un’opera infrastrutturale sviluppata da uno Stato membro e da uno Stato terzo. La nuova interconnessione di Terna, frutto dell’accordo intergovernativo tra i due Paesi ratificato nel dicembre del 2021, dovrebbe inoltre agevolare il raggiungimento degli obiettivi fissati a livello nazionale e internazionale in materia di energia e clima dal Pniec e dal Green New Deal. “Grazie a questa opera, l’Italia potrà concretamente diventare un hub energetico del Mediterraneo”, aveva dichiarato Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna.

Che cos’è Elmed, il collegamento elettrico sottomarino tra Italia e Tunisia

Un collegamento sottomarino promosso da Terna e Steg in corrente continua con una potenza di 600 MW, lungo oltre 200 chilometri e con una profondità massima raggiunta di 800 metri. Approdo a Castelvetrano, in provincia di Trapani. Previsto un investimento di circa 850 milioni di euro

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