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Addolorato per la perdita di un grande manager che ha portato la cantieristica italiana ai primi posti a livello mondiale. È il ricordo rivolto a Giuseppe Bono, scomparso a 78 anni, dall’ammiraglio Giampaolo Di Paola, già ministro della Difesa e già capo di Stato maggiore della Difesa. “Con Bono c’è stata una conoscenza di tantissimi anni, fin da quando lui era nell’allora Finmeccanica e io ero Direttore nazionale degli armamenti, una conoscenza poi proseguita anche nel corso delle successive cariche. Fin da allora c’era un rapporto di amicizia e di stima per le sue capacità manageriali”.

Un grande manager

Bono ha scritto pagine importanti per la cantieristica italiana, come ricorda ancora Di Paola: “Con il passaggio a Fincantieri ha impresso una svolta che ha portato l’azienda a diventare uno dei più importanti gruppi cantieristici del mondo, e il numero uno in Europa”. Una capacità manageriale che ha portato risultati eccellenti anche all’estero. “L’importante chiusura dell’acquisizione della Marinette Marine negli Stati Uniti, che tra l’altro ha di recente vinto una gara importante per la realizzazione delle fregate classe Constellation, fu un premio alla visione, alla lungimiranza e alla capacità di anticipare il prodotto di Bono”, ricorda ancora l’ex ministro, sottolineando anche come “proprio le Constellation sono basate sul progetto italiano delle Fremm, sottolineando quanto il programma si sia rivelato un grosso successo”.

Una visione sul futuro

“Forse – ha aggiunto Di Paola – il suo sogno più grande non si è potuto realizzare, quello di portare insieme la cantieristica e l’elettronica. Del resto, era stato un manager di Finmeccanica. Chissà se in futuro non si verificheranno le condizioni”. Infine, ha concluso l’ammiraglio, rimane “un grande dolore e un grande rammarico per un uomo che ha fatto tanto per la cantieristica italiana, e in generale per la Difesa del nostro Paese”.

La guida di Bono

Per vent’anni Giuseppe Bono è stato alla guida di Fincantieri, a partire dal 2002. Sotto la sua direzione, il gruppo ha assunto una posizione di leadership mondiale nella progettazione e costruzione di navi da crociera, oltre a essere un punto di riferimento in tutti i settori della cantieristica navale, dalle unità militari agli yacht. La società è anche sbarcata in Borsa nel 2014, l’unico produttore cantieristico occidentale in grado di confrontarsi con i giganti asiatici.

Impulso globale

Nel 2008, per contrastare gli effetti della crisi globale, Bono diede l’impulso a un piano di trasformazione, espansione e riposizionamento del gruppo su scala globale, puntando su una strategia di diversificazione del business e sull’internazionalizzazione: nel 2009 la società acquisì il gruppo americano Marinette, fornitore di riferimento della Marina militare e della Guardia costiera degli Stati Uniti, e nel 2013 Stx Osv, oggi Vard, leader nella costruzione di mezzi di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio. Dal 2015 al 2019 si è assistito sia alla crescita diversificata, con Cruise, joint venture tra Fincantieri e il più grande costruttore navale cinese, la China state shipbuilding corporation.

La proiezione internazionale

L’azienda negli ultimi anni è cresciuta notevolmente sui mercati globali, raggiungendo nel 2020, nonostante la pandemia, una quota di mercato superiore al 40% nel segmento da crociera. Inoltre, è diventato primo contractor della Us Navy per costruire la flotta di fregate FFG-62 e per lo sviluppo del progetto Large unmanned surface vessel (Lusv) per navi in grado di operare senza equipaggio. Importante anche l’accordo sottoscritto tra Italia e Francia a Lione nel settembre del 2017, teso a rafforzare la cooperazione navale in campo sia civile che militare. Tale intesa ha portato alla costituzione di una alleanza tra Fincantieri e Naval Group, che trova anche le proprie fondamenta nella partecipazione di Naval Group alla compagine azionaria di Chantiers de l’Atlantique, a Saint-Nazaire, specializzato nella costruzione di grandi navi da crociera e navi militari di superficie.

Collaborazioni e progetti

Nel 2018, tra l’altro, Fincantieri ha firmato un accordo che le attribuiva il controllo della società, sospeso d’intesa dai governi italiano e francese nel gennaio del 2021 a causa della pandemia. Nel frattempo, nel 2017, è diventata operativa Naviris, la joint venture paritaria (50/50) costituita da Fincantieri e Naval Group, concentrata su progetti bilaterali e di export, con l’obiettivo di creare un campione europeo della cantieristica. Insieme, i due gruppi stanno già collaborando sul programma European patrol corvette (Epc), a oggi la più importante iniziativa navale nell’ambito del progetto europeo Permanent structured cooperation (Pesco).

I risultati del 2022

Lunedì, inoltre, il consiglio di amministrazione del gruppo ha approvato i risultati al 30 settembre 2022, registrando ricavi in crescita per del 17%, pari a 5,3 miliardi di euro, rispetto ai 4,5 del 2021, in linea con le aspettative. L’Ebitda è pari a 172 milioni di euro e l’Ebitda margin a 3,2%, escluse le attività passanti. Una posizione finanziaria netta a debito per 3.030 milioni euro, in miglioramento rispetto al 30 giugno 2022, coerente con i volumi di produzione sviluppati, gli investimenti del periodo e il piano di consegne.

Consegne per la Difesa

Nei primi nove mesi del 2022, la società ha consegnato dodici navi da otto stabilimenti. In particolare, è stato consegnato il pattugliatore d’altura “Sheraouh”, seconda unità della classe per il ministero della Difesa del Qatar. Fincantieri ha poi firmato con Naviris, Naval Group e Navantia un accordo preliminare consortile nell’ambito del programma Modular and Multirole Patrol Corvette, per l’esecuzione del bando per lo sviluppo del progetto European Patrol Corvette (EPC), massimizzando le sinergie e la collaborazione tra le industrie cantieristiche europee.

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