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Il giorno della manovra. Dopo maratone notturne, stop&go, ripensamenti e accelerazioni, la legge di Bilancio targata Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti, 35 miliardi di potenza di fuoco con baricentro inflazione, è finalmente approdata in Parlamento per l’ultimo miglio, quel rush finale che con ogni probabilità eviterà l’esercizio provvisorio. Ecco l’ex Finanziaria ai raggi X.

I capisaldi sono essenzialmente due: primo, la flat tax estesa fino ai redditi autonomi a 85 mila euro e, secondo, un taglio del cuneo fiscale di un altro punto percentuale, da sommarsi ai già due punti apportati dal governo di Mario Draghi. Ma le novità sono molte altre. Per i lavoratori fragili, per esempio, il lavoro agile, sia nel pubblico che nel privato, viene prorogato fino al 31 marzo, mentre diventa permanente il bonus psicologico e sale da 600 a 1.500 euro, con tetto Isee a 50.000 euro.

Ancora, prorogati fino al 31 dicembre 2024 i termini per la stabilizzazione del personale sanitario assunto durante il covid, mentre resta il divieto per la Pubblica amministrazione di conferire incarichi remunerati di qualunque tipo ai pensionati. Arriva il tetto di 240mila euro annui per gli stipendi per i manager delle banche salvate con l’intervento dello Stato. Parte, poi, la sperimentazione del reddito alimentare per chi è in povertà assoluta. Con un fondo da 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024 saranno distribuiti pacchi realizzati con i prodotti invenduti.

Non è finita. È stata infatti prorogata la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici green in caso di interventi di ristrutturazione. Il tetto viene portato a 8.000 euro (dai 5mila inizialmente previsti), dai 10 mila di quest’anno. Salta poi il tetto di 60 euro entro il quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare transazioni col pos senza incorrere in sanzioni. Per mitigare i costi delle commissioni a carico gli esercenti più piccoli viene istituito un tavolo permanente e, in caso di mancata soluzione, scatta un contributo straordinario per contenere l’incidenza dei costi.

Torna la possibilità di rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al tasso fisso, ma solo su mutui fino a 200mila euro, con Isee non superiore a 35mila euro e senza ritardi nei pagamenti. Arriva anche lo sconto fiscale del 50% sull’Iva per l’acquisto di abitazioni in classe energetica A e B dalle imprese costruttrici. E ancora, il bonus per i 18enni è sostituito da due nuovi strumenti: la Carta della cultura Giovani, assegnata se si appartiene ad un nucleo con Isee fino a 35mila euro; e la “Carta del merito” a chi si è diplomato con 100 centesimi. Valgono 500 euro ciascuna e sono cumulabili.

Tornando al fronte fiscale, slitta di due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo, lo stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro relative al periodo 2000-2015. Escluse dalla cancellazione automatica le sanzioni amministrative, comprese le multe. I Comuni possono decidere di non applicare la norma, mentre la tassa sugli extraprofitti, con un aliquota al 50% sul reddito 2022 che eccede per almeno il 10% la media del 2018-21, sarà applicata alle società con almeno il 75% dei ricavi derivanti dall’energia.

Cambia, infine, capitolo previdenza, la rivalutazione automatica degli assegni, con un aumento dall’80 all’85% dell’indicizzazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.000-2.500 euro), e una riduzione degli scaglioni per le pensioni più alte. Opzione donna sale a 60 anni (riducibili di un anno per figlio fino ad un massimo di due) e per tre sole categorie di donne svantaggiate. Le pensioni minime salgono a 600 euro per gli over75 solo per il 2023.

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