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“Credo che le notizie che arrivano dall’Italia siano miserevoli. Speravo in qualcosa di meglio. Ma eccoci qui”. A parlare a Formiche.net è Daniel Fried, ex ambasciatore degli Stati Uniti in Polonia e assistente del Segretario di Stato per gli affari europei ed eurasiatici. Quarant’anni di carriera diplomatica alle spalle, oggi Weiser Family Distinguished Fellow all’Atlantic Council di Washington, Fried è stato uno degli artefici della politica di allargamento della Nato alle nazioni dell’Europa centrale e, parallelamente, delle relazioni Nato-Russia nei primi anni Duemila. In qualità di coordinatore del dipartimento di Stato per la politica delle sanzioni, ha contribuito a guidare la risposta dell’Occidente all’aggressione russa contro l’Ucraina del 2014.

“A voler essere ottimista, credo che Berlusconi dica un sacco di cose. E non è detto che le pensi davvero”, osserva. Le parole del leader di Forza Italia sull’invasione russa dell’Ucraina assomigliano molto a quelle della propaganda russa, secondo cui l’Ucraina ha provocato e l’Occidente ha alimentato la guerra fornendo armi a Kiev. “È evidente” che Berlusconi “non abbia la minima idea delle origini della guerra o degli accordi di Minsk o di come sia iniziato il conflitto, sono vere e proprie assurdità. E chiaramente si sta solo atteggiando o è stato ingannato”.

Tutto ciò mette “molta pressione sulla coalizione” di governo entrante, dice ancora Fried. Dopo tutto, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio in pectore, “ha assunto una forte posizione di sostegno all’Ucraina e di opposizione all’invasione di Putin. Questa posizione l’ha già aiutata: a Washington le persone sono disposte a darle fiducia. Credo che siano disposte a vedere come si comporta senza saltarle addosso per ragioni ideologiche per via delle origini del suo partito”, Fratelli d’Italia, continua l’ambasciatore. “L’Italia, nonostante le sue divisioni politiche, come la Francia dove c’è una destra tendenzialmente favorevole a Putin, è stata una parte solida dell’alleanza occidentale contro” l’invasione russa dell’Ucraina, spiega. “E spero che rimanga tale. Spero ancora che troveranno un modo per limitare l’impatto” di queste dichiarazioni e “marginalizzare Berlusconi”, prosegue. “Ma non importa quello che penso, il governo entrante dovrà occuparsi di questo” problema.

Ma non è tutto. Le dichiarazioni di Berlusconi “fanno un favore a Putin e non giovano all’Occidente”, dice Fried. “La sua guerra contro l’Ucraina sta andando male perché gli ucraini resistono. E l’esercito russo sta ottenendo scarsi risultati, in parte perché riflette il puntinismo e la corruzione. Putin spera di poter indebolire l’Ucraina minando il suo sostegno in Occidente, facendo appello a quei leader con i quali ha un’affinità ideologica, in particolare a destra ma anche in alcuni a sinistra, tra i movimenti anti-democratici e fondamentalmente anti-occidentali, e coltivando i singoli leader” per spezzare l’unità occidentale. “Finora non ha avuto successo”, sostiene l’ambasciatore. “La solidarietà occidentale è stata forte. Auspico e mi aspetto che continui a esserlo”, conclude.

Come ha spiegato a Formiche.net Christopher Walker, vicepresidente del National Endowment for Democracy, le autorità russe usano “tutti gli strumenti a loro disposizione – tra cui la coercizione energetica, l’intimidazione psicologica e gli inviti a negoziare – per scalfire l’unità delle democrazie”. Il Cremlino “ha lanciato un attacco militare in piena regola contro l’Ucraina, dopo otto anni di guerra nell’Est del Paese”, ha osservato Walker. Si tratta di un “assalto sistematico”, “integrato da un piano globale di interferenze da parte di Mosca che comprende disinformazione su vasta scala, corruzione strategica e sforzi ad ampio raggio per influenzare i processi decisionali in Europa e altrove. Nel loro insieme, queste iniziative di disturbo rappresentano una minaccia significativa all’integrità e alla sicurezza delle democrazie di tutto il mondo”, ha aggiunto.

Le parole di Berlusconi su Putin lette negli Usa. Parla l’amb. Fried

Il diplomatico è uno degli artefici delle politiche americane e Nato sulla Russia negli anni Duemila. La posizione pro Kiev di Meloni “l’ha aiutata molto” a Washington ma “il governo entrante dovrà occuparsi” delle dichiarazioni del leader di Forza Italia, che “fanno un favore alla Russia e non giovano all’Occidente”

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