Skip to main content

L’impennata dei prezzi sui carburanti scontenta i consumatori. Il governo non perde tempo e vara la stretta per evitare fenomeni speculativi. Tre le altre iniziative, tetto al prezzo ai distributori in autostrada. Il taglio alle accise? “Non è possibile, costa un miliardo al mese”, taglia corto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che rafforza la linea di Giorgia Meloni a suggello di un Cdm ad alta tensione. “Meloni non poteva fare altro e ha fatto bene anche a introdurre l’operazione trasparenza. Ma il problema delle accise ne nasconde un altro, molto più impellente: quello della capacità di raffinazione del greggio”. La pensa così Giulio Sapelli, economista già docente all’università Statale di Milano e presidente della fondazione Germozzi.

Anche sul mercato del petrolio l’Italia sconta un deficit di competitività. Come superarlo?

La lettura sulla questione delle accise, spesso, è superficiale. Il punto reale è legato alla capacità di raffinazione del greggio. Nelle automobili non ci va il greggio, ma ci va la benzina raffinata. Dunque questo è un percorso che va avviato, potenziando la capacità di raffinazione sia a livello italiano che sul piano dell’Unione europea. Non è, dunque, solo una questione di equilibrio di bilancio dello Stato. L’inizio di una visione strategica.

La premier Meloni ha incontrato il primo ministro giapponese Fumio Kishida. Come vede questo confronto?

Molto positivo, perché sottende a una serie di nuovi scenari geopolitici che potrebbero rafforzare il ruolo dell’Italia sullo scacchiere internazionale. Peraltro valuto molto positivamente l’operazione di riarmo che sta portando avanti il Giappone. Per questa battaglia Abe ha perso la vita. L’altro aspetto positivo è che Meloni ha riacceso i riflettori su un partner strategico per il nostro Paese. Attraverso la partnership con il Giappone l’Italia può consolidare il suo ruolo nell’Indo-Pacifico. La politica italiana, mediamente, ha sempre coltivato i rapporti col Giappone in maniera distratta. Invece, l’incontro tra Meloni e Kishida apre nuovi scenari molto interessanti. Spero sia l’avvio di un discorso più a lungo termine.

In che modo si innesta questo rapporto nell’ambito del conflitto in Ucraina?

Il riarmo del Giappone è fondamentale anche in questo contesto. L’operazione ha infatti una funzione dissuasoria verso la Cina. In questo senso, si indebolisce anche l’asse con la Russia imperialista. E questo in chiave del conflitto è funzionale a sostenere la resistenza ucraina.

Da parte del governo, al di là del sostegno dal punto di vista bellico, si sta intensificando l’attività del gruppo di lavoro ‘emergenza elettrica’, cui partecipano i ministeri degli Esteri, della Difesa, della Sicurezza energetica, delle Imprese insieme a Protezione Civile e Terna. L’obiettivo è aiutare a garantire la fornitura di elettricità a tre milioni di ucraini. La considera valida?

Più che valida, direi esemplare. D’altra parte, senza energia elettrica non funzionano gli ospedali, le comunicazioni, molti dispositivi di sicurezza. Questo atto del governo significa che c’è un’attenzione altissima verso i civili. L’atto del Governo Meloni dovrebbe essere preso ad esempio anche da altri Paesi. Fin dai tempi degli zar, i russi colpiscono anche la popolazione civile se la identificano con il nemico. Per cui, pianificare azioni concrete per lenire il dolore di queste persone è un atto di grande umanità di cui peraltro troppo poco si parla.

L'aiuto "elettrico" all'Ucraina e l'alleanza col Giappone. La lettura di Sapelli

L’economista parla anche della questione accise: “Il punto reale è legato alla capacità di raffinazione del greggio, che dobbiamo potenziare sia a livello italiano sia sul piano dell’Unione europea”. Il Giappone è “partner strategico sia per rafforzare il nostro ruolo nell’Indo-Pacifico, sia in chiave anti-russa”. Lodi per l’iniziativa del governo che vuole garantire l’elettricità a tre milioni di ucraini

I regolatori europei non si fidano di TikTok

I commissari europei hanno espresso le loro perplessità al Ceo Shou Zi Chew in visita a Bruxelles. Diffusione di propaganda e tutela dei dati degli utenti sono le stesse preoccupazioni al centro del dibattito Usa. Quale strada per gli europei?

Ad Abu Dhabi cresce il Negev Forum, tra Netanyahu e gli Usa

L’incontro conferma la sostanziale volontà di dialogo tra gli attori arabi e Israele. Gli Stati Uniti puntano ad allargare i partecipanti, pensando alla Palestina, ma soprattutto all’Arabia Saudita

Il duplice auto boicottaggio del governo sulle accise secondo Cangini

Se il tema delle accise sui carburanti è oggi argomento da apertura di giornali e di tg è perché nei giorni scorsi il capo della Lega lo ha segnalato all’opinione pubblica. E, naturalmente, lo ha fatto attribuendone la responsabilità a non meglio identificati “speculatori internazionali”. Il commento di Andrea Cangini

Il Perù si aggiunge al Brasile. Tutti gli scossoni in America Latina

Dal Perù alla Bolivia sono molti i Paesi della regione che attraversano crisi politiche per un fattore comune: la mancata fiducia nelle istituzioni democratiche. Gli scenari

Elettrolisi ricerca

L’Ue guida il progresso sull’idrogeno. Ma occhio al sorpasso della Cina

Analizzando i brevetti depositati, l’Iea evidenzia che Ue, Giappone e Usa sono in testa alla corsa tecnologica verso l’idrogeno verde. Ma la Cina è intenzionata a ripetere l’esperienza del solare, comparto che ormai controlla, e punta a conquistare il mercato degli elettrolizzatori facendoli pagare un quarto dei concorrenti occidentali

La libertà ha un costo. L’Occidente è disposto a pagarlo? De Tomaso legge Parsi

Il libro di Vittorio Emanuele Parsi, “Il posto della guerra e il costo della libertà” (Bompiani editore) è un appello per la libertà, per l’ecologia della libertà, corredato da un’analisi dettagliata della geopolitica mondiale e da una riflessione appassionata e documentata sui termini dello scontro tra società liberali e società illiberali. La lettura di Giuseppe De Tomaso

Nel 2023 la parola chiave non sarà recessione. Il cauto ottimismo di Emilio Rossi

Di Emilio Rossi

Il nuovo anno si configura come un passaggio finale, e cruciale, verso un nuovo standard, fatto di politiche monetarie e fiscali divergenti. E crescita intorno allo zero e inflazione ancora elevata pur se in forte rallentamento. L’analisi di Emilio Rossi, Senior Advisor, Oxford Economics, direttore Osservatorio del Terziario, Manageritalia, all’interno dell’approfondimento del Gruppo dei 20 su equità e sviluppo

I chip Intel in Italia? Il governo è determinato

“Aspettiamo le decisioni dell’azienda in merito al luogo dove vuole realizzare l’investimento e questo è ovviamente legato a tutto il contesto europeo”, ha dichiarato il ministro. Ecco a che punto siamo

Una nuova dimensione solida per il popolarismo. Scrive Chiapello

Di Giancarlo Chiapello

I Popolari italiani possono tornare strategici ricostruendo la linea euro-mediterranea del popolarismo europeo che riannoda l’asse nord/sud oggi zoppicante e contribuendo a confermare il legame con la Dottrina Sociale della Chiesa che può essere richiamata. L’intervento di Giancarlo Chiapello, segreteria nazionale Popolari/Italia Popolare

×

Iscriviti alla newsletter