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Nuovi servizi in orbita per uno spazio sempre più green. La Commissione europea ha selezionato Thales Alenia Space – joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) – insieme ai suoi partner per guidare il progetto Eross Iod, un programma dedicato all’In-orbit servicing. L’accordo rientra nel programma europeo di ricerca e innovazione transnazionale Horizon che prevede tra gli altri proprio l’impiego di robotica spaziale per far diventare lo spazio più sostenibile. L’idea è quella di estendere la vita operativa dei satelliti, così da cercare di ridurre la quantità di detriti spaziali (debris) che fluttuano nell’atmosfera che, oltre a inquinare le orbite, possono rappresentare un fatto di rischio per le migliaia di satelliti in orbita sia commerciali sia istituzionali. L’azienda infatti è tra i leader europei nel settore dei servizi in orbita, il nuovo approccio all’esplorazione spaziale che si basa su missioni più smart e innovative, così da contribuire a uno spazio meno inquinato.

Il servizio di supporto europeo

Eross Iod, acronimo di European robotic orbital support services in orbit demonstrator (Dimostratore europeo di servizi di supporto orbitale robotico in orbita), consentirà di convalidare le tecnologie necessarie alle operazioni di assistenza nello spazio tramite apparecchi robotici. Il programma, nel quadro del Grant agreement preparation, dovrebbe iniziare a gennaio 2023, mentre la prima missione pioneristica europea in questo frangente è prevista per il 2026 e sarà pronta a dimostrare la capacità di rendez-vous, cattura, aggancio, rifornimento e scambio di payload dei satelliti, convalidando così i progressi nella robotica spaziale a supporto delle future missioni.

Estendere la vita dei satelliti

Con lo spazio sempre più accessibile e le orbite sempre più affollate da satelliti, l’obiettivo del progetto di Thales Alenia Space è dunque di pianificare missioni di servizi in orbita intelligenti che permettano di gestire direttamente i satelliti mentre operano nello spazio. In modo da rispondere più efficientemente alle diverse esigenze, che vanno dalla geolocalizzazione alla connettività, dalle previsioni meteorologiche al monitoraggio ambientale, grazie all’estensione della durata della vita dei satelliti. I veicoli di servizio in orbita rappresentano un vero e proprio cambiamento di paradigma, poiché i futuri sistemi spaziali potranno essere sottoposti a manutenzione e aggiornamenti direttamente nello spazio, senza che gli asset debbano essere riportati sulla Terra. Si tratta di veicoli flessibili e scalabili che hanno la potenzialità di rivoluzionare la manutenzione spaziale.

Il ruolo di TAS in Horizon

In linea con la visione aziendale “Space for life”, e nell’ambito del lungo perimetro di Horizon 2020 della Commissione europea, il Programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione, Thales Alenia Space da circa sei anni sta conducendo attività di ricerca e sviluppo per il Cluster di ricerca strategica (Src) sulle tecnologie robotiche spaziali. La prima fase è iniziata nel 2016 con Integrated 3D sensors (I3Ds), il progetto che mirava a sviluppare una suite di sensori per missioni robotiche che prevedono un rendez-vous nello spazio con un altro veicolo o oggetto. Mentre la seconda fase è stata rappresentata da Eross, nel 2019, che ha sfruttato test a terra per validare le tecnologie necessarie per le operazioni di servizio in orbita. Per la terza e ultima fase, iniziata nel 2021, il progetto Eross+ si sta preparando invece per una dimostrazione in orbita, con la fase di preliminary design e la maturazione degli elementi fondamentali. Il progetto Eross Iod, recentemente selezionato, si basa proprio su questa esperienza pregressa per sviluppare una missione europea dimostrativa in orbita.

(Immagine: Thales Alenia Space)

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