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Un funzionario della presidenza ucraina dice ad Associated Press che i negoziati con i russi – partiti questa mattina a Gomel, in Bielorussia, per cercare una tregua all’invasione voluta da Vladimir Putin – sono conclusi, ma altri seguiranno. Ria e la tv statale Rossiya24, media mossi dal Cremlino, dicono che invece c’è stata solo una pausa e i colloqui riprenderanno a breve. L’agenzia di stampa bielorussa BelTA, ospitante e solo parzialmente terza (Minsk è in realtà in guerra al fianco di Mosca), ha spiegato che “le parti hanno lasciato la stanza per una pausa, ma ora i negoziati stanno proseguendo”.

Attorno all’Edificio del Pescatore (questo il nome del luogo dell’incontro) tutto viaggia su un filo sottile e delicato in cui ogni mossa può rappresentare un vantaggio o una debolezza. Mentre si scrive questo articolo, con l’incertezza di cosa uscirà dal primo contatto diplomatico dall’inizio dell’operazione militare putiniana, da Kiev si registrano attacchi aerei. Qualcuno dice che “è aumentata la frustrazione dei russi” e dunque “inizieranno a martellare più pesantemente anche i civili”.

Le informazioni laterali sembrano concordi nel dire che in realtà al tavolo bielorusso ci sarebbero stati progressi. “Le parti hanno delineato alcune questioni prioritarie su cui si intravede qualche progresso”, ha affermato un consigliere dell’ufficio presidenziale ucraino, Mykhailo Podoliak. Sono stati trovati alcuni punti su cui si possono fare progressi: ha detto a sua volta il capo del comitato internazionale della Duma di Stato, Leonid Slutsky.

Nelle ore in cui i negoziatori si incontravano a Gomel, Putin ha avuto una conversazione con Emmanuel Macron a cui ha chiesto “in modo incondizionato” che i “legittimi interessi della Russia nella sfera della sicurezza” vengano preservati, perché solo in quel modo si potrà chiudere il conflitto. I media russi cavalcano la narrazione putiniana e sottolineano che il capo del Cremlino chiede “il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea, la demilitarizzazione e la denazificazione dello Stato ucraino e la garanzia dello status neutrale dell’Ucraina”.

Contemporaneamente il presidente ucraino, Volodymyr Zekensky, ha firmato la richiesta di adesione all’Unione Europea. “Ci appelliamo all’Unione Europea per l’adesione immediata dell’Ucraina con una nuova procedura speciale. Siamo grati ai nostri partner per essere stati con noi, ma il nostro sogno è stare con tutti gli europei e, soprattutto, di essere uguali a loro”, ha detto: “Gli europei capiscono che i nostri soldati stanno combattendo per il nostro Stato, e quindi per l’intera Europa, per la pace, per tutti i paesi dell’Ue, per la vita dei bambini, l’uguaglianza, la democrazia”.

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