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La Nato resta pronta al dialogo ma “non scenderà a compromessi sui suoi principi fondamentali, come il diritto di ogni nazione a scegliere la propria strada e il nostro diritto a difendere i nostri alleati”. Questo il commento del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, a margine della prima giornata della ministeriale di due giorni della Difesa dell’Alleanza Atlantica. Al centro del vertice, le tensioni con la Russia al confine orientale. ” Ai confini dell’Ucraina – ha continuato Stoltenberg –non c’è stato nessun cambiamento e non si è verificato alcun ritiro delle truppe russe”.

La diplomazia è ancora possibile

I ministri della Difesa della Nato si sono detti gravemente preoccupati per il potenziamento militare russo su vasta scala “non provocato e ingiustificato”. Per questo hanno esortato Mosca “con la massima fermezza” a invertire la rotta e a scegliere la via della diplomazia. “È possibile un accordo con la Russia, noi non siamo una minaccia e siamo pronti al dialogo” ha affermato lo stesso Stoltenberg, rimarcando, però, che se la Russia continuerà con le aggressioni la Nato per pronta a mettere sul campo “conseguenze tecniche militari”.

La Nato si rafforza

Per i ministri riuniti a Bruxelles, le azioni della Russia rappresentano una seria minaccia per la sicurezza euro-atlantica. Di conseguenza, per garantire la difesa di tutti gli alleati, la Nato ha deciso di dispiegare ulteriori forze di terra nella parte orientale dell’Alleanza, nonché ulteriori risorse marittime e aeree, aumentandone al contempo la prontezza. “Le nostre misure – si legge nel comunicato rilasciato dai ministri – sono e restano preventive, proporzionate e non estensive”. Come affermato anche dal segretario della Difesa americano, Lloyd Austin “Il nostro impegno nei confronti dell’articolo 5 del Trattato di Washington è ferreo”.

Nuovi battlegroup a oriente

Le decisioni prese dal vertice si concretizzeranno in particolare con lo schieramento di ulteriori forze militari nella parte orientale e centrale dell’Alleanza. Come spiegato da Stoltenberg: “I ministri hanno deciso di sviluppare delle opzioni per la deterrenza e stabilire gruppi di combattimento”. Come ribadito dal segretario generale, la Nato è un’alleanza difensiva, non una minaccia per la Russia. Ma Mosca “ha dimostrato di contestare i fondamenti della nostra sicurezza e la volontà di usare la forza verso altri Paesi”. Per questo, l’Alleanza dovrà considerare degli aggiustamenti per quanto riguarda la sua postura. “In un modo difensivo abbiamo aumentato la presenza a est e stiamo considerando di aumentarla ancora”, ha chiarito il segretario generale.

Il rafforzamento della Romania

Questo rafforzamento vedrà, in particolare, un aumento della presenza militare dell’Alleanza in Romania e nel Mar Nero. “Non abbiamo aspettato che le cose accadessero – ha spiegato Stoltenberg – e dopo il 2014 abbiamo implementato il più grande rinforzo di difesa collettiva stabilendo i battlegroup nei paesi baltici, triplicando le dimensioni della forza di risposta e anche iniziando a investire di più nella difesa”. Nonostante una decisione finale a livello di comando di questo nuovo schieramento ancora non sia stata presa, i nuovi “gruppi da battaglia” battaglioni sarebbero destinati a presidiare la Romania e la regione del Mar Nero, con Bucarest che si è già espressa disponibile a ospitarli.

Foto: Nato

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