Skip to main content

I no ultraideologici pronunciati in passato (e anche in questo presente) sono alla base della crisi energetica che porta in pancia per l’Italia il caro bollette che si abbatte sulla pelle di cittadini e imprese. Lo dice a Formiche.net Alessandro Cattaneo, responsabile dipartimenti di Forza Italia all’indomani del paper prodotto dal partito sulla crisi energetica attualmente in corso. Secondo il deputato azzurro i muri alzati, ieri dai grillini sul gasdotto Tap e oggi dal Pd sul nucleare, hanno la stessa matrice. L’ultima speranza si chiama Pnrr.

Il caro bollette anche in Italia dipende più dagli errori nostrani o continentali?

Contano gli errori storici fatti nel nostro Paese, che sarebbe utile rivedere lucidamente per non commetterli più in futuro. È oggettivo che arriviamo a questo punto per le politiche dei no alle infrastrutture e a qualsiasi forma di investimento razionale in ambito energetico. Purtroppo in Italia si è agito di pancia sulle paure e il conto, salato, lo stanno pagando tutti.

Se non ci fosse il gasdotto Tap, le bollette sarebbero ancora più alte. Lo hanno capito nel M5S?

Anche se non lo hanno ancora capito, è importante che lo capiscano gli italiani. Senza quel gasdotto gli aumenti sarebbero del 10% in più. È amaro constatare che se, ad esempio, avessimo realizzato dei gassificatori il problema sarebbe stato, in parte, attutito. Mi riferisco ad alcuni progetti, sempre in Puglia, della Bp o ad altri di Enel per riconvertire alcune vecchissime centrali ad olio combustibile. Si tratta di no incomprensibili, sia perché quei progetti non creavano un disagio, sia perché si sarebbero inseriti nella sofferenza italiana data dal mix energetico quantomeno anomalo, avendo noi scelleratamente rinunciato al nucleare. Giustamente abbiamo intrapreso la strada del no al carbone, ma facendoci poi dipendere in maniera consistente dal gas naturale. Per cui il fatto che importiamo gas dall’est Europa ci espone tremendamente agli aumenti di prezzo.

Il processo legato alle rinnovabili come impatta su questo scenario?

Chi parla delle rinnovabili dovrebbe spiegare ai cittadini che certamente, come sostenuto da Forza Italia, sono l’obiettivo unico e doveroso per il nostro paese, per l’Ue e per il mondo intero. Ma per raggiungere quell’obiettivo occorrono tempo, ricerca e investimenti. Nel frattempo siamo costretti a ragionare con altre fonti che, come detto dalla Commissione Ue, sono gas naturale e nucleare.

Sul nucleare, Enrico Letta posiziona il Pd contro la decisione europea di includerlo nella tassonomia verde. Che ne pensa?

È un errore che espone l’Italia, ancora una volta, a proseguire nei suoi errori storici, inseguendo un approccio ideologico sbagliato. Abbiamo bisogno di una strategia di ampio respiro anche per fare i conti con la cosiddetta attualità industriale. L’Italia è un grande Paese a vocazione manifatturiera, quindi povero di materie prime: ciò dovrebbe indurci, sotto l’ombrello di questa esperienza di governo che mette da parte le ideologie per guardare al bene comune, a trovare il massimo comune denominatore anche sull’energia. Per cui quella posizione del Pd fa un torto al paese.

Il dialogo Ue-Russia potrà essere favorito da un ruolo più attivo dell’Italia sul fronte geopolitico?

Certamente Roma potrebbe farsi geopoliticamente trait d’union con Mosca, con una strategia nel breve, nel medio e nel lungo periodo. Se volessimo fare un’operazione-verità, dovremmo dirci che il nucleare porta in dote il problema dei tempi tra la decisione sulla carta e l’accensione vera e propria. Ricordo che il governo Berlusconi, nel 2011, era pronto ad accendere la prima centrale nucleare, ma la burocrazia e i tempi biblici di questo paese hanno rappresentato un grosso macigno sulla strada della realizzazione pratica delle opere infrastrutturali che occorrono. Oggi dobbiamo fare delle scelte e Forza Italia le ha argomentate: aumentare l’estrazione del gas naturale, utilizzare gli stock delle grandi aziende italiane a prezzi, magari, concordati e rafforzare il fronte geopolitico. Mi riferisco al ruolo italiano tra Ue e Russia come già accaduto in passato sotto gli esecutivi Berlusconi.

Le iniziative intraprese dal governo sono state sufficienti?

Di più, francamente, non poteva fare: ha messo 9 miliardi di euro sul tema, quasi quanto destinato all’intera riforma fiscale, anche se non risolve totalmente il problema. Per cui dobbiamo in primis stare vicino alle imprese, che dalla vicenda del caro bollette potrebbero avere danni ancora peggiori del Covid mettendole davvero a rischio chiusura. In secondo luogo la scommessa adesso si chiama Pnrr, che ci permetterà davvero di fare un salto di qualità per modernizzare infrastrutturalmente l’Italia.

@FDepalo

centrodestra

La crisi energetica e i muri di M5S e Pd. La versione di Cattaneo (FI)

Il responsabile dei Dipartimenti di Forza Italia Alessandro Cattaneo a Formiche.net: “Berlusconi già nel 2011 era pronto ad accendere la prima centrale nucleare in Italia. Gli italiani sappiano che anche il green è bloccato dalla burocrazia. Cerchiamo di trovare il massimo comune denominatore anche sull’energia”

Trattare il Covid come un’influenza comune? La Spagna è pronta

Il sistema sanitario spagnolo è in tilt con la gestione dei nuovi contagi del virus, per cui ora le autorità pensano a un nuovo sistema per sorvegliare i casi con le figure delle “sentinelle”. Ma non è una minimizzazione della malattia

Semaforo verde. Entro giugno il piano d’azione Italia-Germania

Incontro a Villa Madama tra i ministri Di Maio e Baerbock. In cima all’agenda il patto per chiudere il triangolo Parigi-Berlino-Roma. Si parte dal clima. Ma l’asse franco-tedesco…

Non solo Draghi. Germania e Bce, ecco cosa temono i mercati. Parla Visco

Intervista all’ex ministro delle Finanze e del Tesoro. Sembra che Draghi abbia perso la sua forza propulsiva, se deve stare a Palazzo Chigi con le mani legate dai partiti tanto vale averlo al Quirinale. Lo spread è risalito ma gli occhi dei mercati sono sulla Bce e la Germania di Scholz. L’agenzia europea per il debito? Una sua vecchia proposta

Il bando social ha aiutato Trump. E pure i conti delle piattaforme

A un anno dalla chiusura dei suoi profili, la rincorsa alla Casa Bianca si fonda su nuovi metodi (mail e numeri di telefono) che sembrano portare ottimi risultati in termini di engagement. E l’appeal dell’ex presidente è aumentato in questo anno di silenzio social

Come si è evoluto il mercato della Difesa negli ultimi 10 anni. Scrive Nones

Dai trend delle spese militari alla produzione di armamenti, dalle innovazioni al progetto europeo della difesa comune, l’analisi a tutto tondo del vicepresidente dell’Istituto Affari Internazionali (IAI), Michele Nones, pubblicata su AffarInternazionali, in merito allo stato dell’arte e all’espansione del mercato internazionale della Difesa

Il lobbying è cambiato, ma chi vuole regolarlo non se n'è accorto

Di Fabio Bistoncini

Nel 2020, annus horribilis per l’economia italiana, il lobbying è andato in controtendenza nel settore della comunicazione. Ma la discussione in Commissione sul disegno di legge per la sua regolamentazione non lascia grandi spazi all’ottimismo. L’intervento di Fabio Bistoncini, presidente e fondatore di FB&Associati

Ecco chi sono i diplomatici-007 russi espulsi dalla Nato

Un’inchiesta di EUObserver e del Dossier Center smaschera gli “ufficiali di intelligence non dichiarati” cacciati da Bruxelles a ottobre e ne ricostruisce il passato

Chi sono Sherman e Ryabkov, i top diplomat di Usa e Russia per l’Ucraina

Si conoscono bene e assieme hanno già lavorato per l’accordo sul nucleare iraniano. Oggi guidano le delegazioni di Washington e Mosca che si incontrano a Ginevra

In Cina arrivano i re Magi dal Golfo

La Cina ospita i Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo per una visita comune e storica. Pechino nella regione ha piantato interessi (per primo quelli energetici) e cerca di costruirsi il ruolo di modello alternativo a quello americano

×

Iscriviti alla newsletter