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Avanti tutta con il dialogo tra Unione europea e Stati Uniti su difesa e sicurezza. Come anticipato, l’Alto rappresentante Josep Borrell e il segretario di Stato Tony Blinken hanno lanciato un nuovo forum di confronto tra le due sponde dell’Atlantico. Formalmente, è stata l’Agenzia europea per la difesa (Eda) ha avviare il mandato negoziale per un accordo con gli Usa. Da Borrell e Blinken è arrivato “l’impegno condiviso a cercare di concludere presto i negoziati”.

Innanzitutto, i due hanno riaffermato “il partenariato di lunga durata tra Stati Uniti e Ue, nonché gli impegni condivisi per la sicurezza transatlantica e per affrontare le sfide comuni alla sicurezza, in linea con la profondità del nostro legame, i valori comuni e gli interessi condivisi”. Di più: “Riconoscono l’importanza di una difesa europea più forte e più capace che contribuisca alla sicurezza globale e transatlantica e ricordano la necessità di sviluppare capacità coerenti, complementari e interoperabili”.

È il definitivo superamento del dibattito concettuale sulla “autonomia strategica europea”. Deluso chi la intendeva come indipendenza del Vecchio continente rispetto all’alleato d’oltreoceano. La linea, al contrario, è della piena complementarietà e del rafforzamento complessivo dell’alleanza euro-atlantica. Una linea sposata e sostenuta anche dall’Italia.

Non a caso, Borrell e Blinken hanno aggiunto di sostenere “il massimo coinvolgimento possibile degli Stati Uniti nelle iniziative di difesa dell’Ue”, tra la Pesco e il Fondo Edf (7,9 miliardi fino al 2027) che dovrà finanziare ricerca e sviluppo in campo militare. L’interesse americano a partecipare è noto da tempo, già ammesso per Pesco ed Edf sebbene considerato “eccezionale”, con numerosi vincoli e condizioni.

Si dà così seguito a quanto affermato nella dichiarazione Usa-Ue di giugno, arrivata nella prima settimana europea di Joe Biden da presidente degli Stati Uniti. Il nuovo dialogo partirà in occasione della visita a Washington del segretario generale del Servizio europeo per l’azione esterna Stefano Sannino e del direttore generale dello Staff militare dell’Ue, il vice ammiraglio francese Hervé Bléjean.

E proprio Bléjean aveva anticipato giovedì, partecipando a un evento del Csis (ripreso da DefenseNews), il lancio del nuovo dialogo, spiegando l’obiettivo di strutturare meglio i rapporti a livello di staff operativi tra le rispettive burocrazie, al fine di incrementare il confronto e il coordinamento su temi come cyber-security, cambiamento climatico e nuove tecnologie. La prima riunione operativa, spiega ora il comunicato congiunto, si terrà all’inizio del 2022, con la partecipazione dei Dipartimenti di Stato e Difesa statunitensi, del Servizio europeo per l’azione esterna, nonché della Commissione e dell’Esa, “a seconda dei casi”.

La fine del comunicato congiunto ribadisce “l’incrollabile sostegno a una solida cooperazione Nato-Ue e agli impegni delineati e ai principi sanciti nelle dichiarazioni congiunte del 2016 e del 2018”. Si aggiunge dunque l’impegno “a continuare a lavorare insieme per aumentare il livello di ambizione per la cooperazione Nato-Ue, al fine di far procedere ulteriormente questo partenariato strategico fondamentale”.

A beneficiare della dichiarazione congiunta sarà proprio la Nato, che riceve ufficiale placet a una Difesa europea che eviti duplicazioni. Il mese scorso Borrell ha presentato la prima bozza dello Strategic Compass, l’attesa bussola strategica che dovrà sistematizzare le ambizioni dell’Ue su sicurezza e difesa. Passerà per il semestre francese (che promette una spinta decisa), ma prima per una nuova dichiarazione congiunta Nato-Ue, attesa entro la fine dell’anno, con l’obiettivo di far incrociare i processi di riflessione in corso nelle due organizzazioni, tra la bussola europea e il Concetto strategico che l’Alleanza Atlantica approverà il prossimo giugno, nell’ambito del summit di Madrid.

Difesa euro-atlantica. Borrell e Blinken rilanciano il dialogo

L’Alto rappresentante dell’Ue e il segretario di Stato Usa hanno lanciato il nuovo dialogo su difesa e sicurezza. Si punta a strutturare meglio i rapporti e a coordinare le rispettivi iniziative. Superati il dibattito sull’autonomia strategica e le turbolenze dell’Aukus, le due sponde dell’Atlantico sono più vicine

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