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Lăo péngyŏu. Come l’ex dittatore cubano Fidel Castro, Richard Nixon, il primo presidente degli Stati Uniti a visitare la Cina, e il suo segretario di Stato Henry Kissinger, Bill Gates e l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder. Anche Angela Merkel, che ha preso il posto di quest’ultimo alla guida della Germania e sta per lasciarla dopo 16 anni ininterrotti al potere, rientra tra i “vecchi amici” della Cina.

La cancelliera uscente è entrata in questa élite mercoledì, dopo che il presidente cinese Xi Jinping le ha conferito questo raro titolo. “Il popolo cinese dà grande importanza ai legami di amicizia, non dimenticheremo mai i vecchi amici, la porta della Cina sarà sempre aperta per tu”, ha detto Xi a Merkel in una videochiamata, ha riferito l’emittente statale CCTV. “Spero che continuerai a preoccuparti e a sostenere le relazioni della Cina con la Germania e con l’Unione europea”, ha aggiunto. Nel 2020 la Cina è risultata per il quinto anno consecutivo il principale partner commerciale della Germania superando Paesi Bassi e Stati Uniti.

Recentemente, come ha ricordato Politico, il presidente Joe Biden ha respinto la definizione di “vecchio amico” parlando di Xi, con cui ha avuto contatti anche quando entrambi erano vicepresidenti. “Ci conosciamo bene, non siamo vecchi amici. È solo puro business”, ha detto.

I messaggi da Pechino alla “vecchia amica” sono assai più caldi di quelli inviati da Berlino. Martina Fietz, vice portavoce del governo tedesco, ha dichiarato che “la cancelliera e il presidente hanno discusso lo sviluppo delle relazioni bilaterali e le questioni attuali dell’agenda internazionale. Tra i temi discussi, i preparativi per il prossimo vertice del G20, le questioni della protezione del clima e del controllo delle pandemie, così come i diritti umani e l’accordo sugli investimenti dell’Unione europea con la Cina”. Inoltre, entrambi “hanno sottolineato l’importanza del 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Germania e Cina il prossimo anno”.

Negli ultimi mesi di cancellierato Merkel ha cercato di evitare un decoupling tra Occidente e Oriente spingendo molto per l’accordo sugli investimenti tra Unione europea e Cina, firmato prima dell’insediamento di Biden alla Casa Bianca ma ora congelato dalla Commissione europea dopo il pressing del Parlamento. Ha lavorato per scongiurare che un fronte delle democrazie isolasse Pechino diplomaticamente, risultando piuttosto allergica alla questione diritti umani quando si parla della Cina per via dei legami dell’industria automobilistica tedesca in quel Paese.

Davvero, come scrive Repubblica, la “vecchia amica” della Cina potrebbe prendere il posto di Jens Stoltenberg come segretario generale della Nato? “Se lei fosse d’accordo, basterebbe probabilmente una parola”, ha scritto il quotidiano diretto da Maurizio Molinari raccontando i tanti punti interrogativi nella corsa alla guida dell’Alleanza Atlantica.

Certo, le parole messe da Xi – “vecchia amica” – non sono d’aiuto.

Merkel? “Vecchia amica” della Cina, dice Xi. La Nato si allontana

La cancelliera entra nell’élite di cui fanno parte Fidel Castro e Richard Nixon. I messaggi d’amore di Pechino imbarazzano: davvero può essere lei a succedere a Stoltenberg?

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