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La guerra di Vladimir Putin all’Ucraina ha segnato un risveglio dell’Occidente, capace di reagire in maniera compatta al fianco del governo di Volodymyr Zelensky. Basta un esempio: l’Unione europea ha vinto le sue resistenze e, sulla spinta dalla svolta tedesca, ha deciso per la prima volta di finanziare l’acquisto di armi.

“Abbiamo deciso di fornire 450 milioni di euro per l’acquisto di armi letali e 50 milioni per materiale non letale” destinati all’Ucraina, ha annunciato Josep Borrell, l’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera e di sicurezza comune. È “un momento storico per l’Unione europea che per la prima volta nella storia finanzia l’acquisto di armi, una reazione che nessuno si aspettava, a partire dai russi”, ha aggiunto.

Grande attenzione è rivolta all’intera regione. “Temiamo che la Russia non si fermerà in Ucraina e che l’influenza russa cominci a operare nei Paesi del vicinato, Moldavia e Georgia, e che avrà un impatto anche sui Balcani Occidentali. Quindi dobbiamo prestare molto attenzione a cosa succede là”, ha detto Borrell. “Ho in programma di visitare la Moldavia, come ho visitato l’Ucraina il primo giorno di quest’anno. Dobbiamo essere vigili sull’impatto della crisi sui Balcani occidentali e guardare cosa succede sul posizionamento sull’allineamento dei Paesi dei Balcani che sono candidati a diventare membri dell’Unione europea”, ha aggiunto.

Come si muoveranno ora l’Unione europea, la Nato e il blocco orientale?

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