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Vedremo nelle prossime ore come si consolideranno i dati, ma un elemento emerge con certezza: questo è il miglior risultato possibile per Giorgia Meloni e Matteo Salvini perché è l’unico politicamente utile al loro percorso politico futuro.

I due leader di destra quindi debbono essere pronti a cogliere il messaggio che arriva dal corpo elettorale e sono in condizione di farlo proprio perché il messaggio è netto, mentre invece avrebbero molte maggiori difficoltà in caso di numeri meno espliciti.

Qual è dunque questo messaggio? Semplice all’inverosimile: molte decine di migliaia di potenziali elettori di destra hanno preferito stare a casa piuttosto che votare il candidato della loro parte, rendendo così fortissimi i risultati (che sono sempre percentuali sui votanti) dei candidati di sinistra.

Cosi si spiegano i trionfi di Bologna e Napoli (minimamente attesi) e quello di Milano (assai più sorprendente) e così si spiegano i risultati di Torino e Roma. E per quale motivo questa débâcle sarebbe utile anziché rappresentare un disastro?

Qui occorre ragionare su almeno tre aspetti diversi, che proprio Meloni e Salvini dovranno cogliere.

Punto primo: l’Italia della speranza rappresentata dal governo Draghi è assai meglio interpretata da sindaci come Sala o Manfredi piuttosto che dai loro avversari: quindi occorre fare molto meglio nella scelta delle persone da proporre all’elettorato (Berlusconi l’ha detto chiaramente ieri al seggio).

Punto secondo: se il centro-destra è una coalizione unita è ridicolo tentare di “circuire” gli italiani dividendosi sul sostegno al governo (tecnica della Meloni) o stando con i piedi dentro e la testa fuori (tecnica di Salvini).

Punto terzo alzare la voce sempre e comunque paga assai meno di qualche anno fa, anche perché nel mezzo c’è una pandemia che ha raso al suolo molti dei bollenti spiriti di prima (in più c’è forte ripresa dell’economia e sono in arrivo i soldi Ue).

Ecco allora il punto “a favore” di Meloni e Salvini (si prenda l’espressione nel giusto spirito): non debbono riportare a destra voti fuggiti a sinistra, debbono riscaldare il cuore di tante italiane e tanti italiani che “questa” destra non la vogliono votare quando c’è in ballo amministrare per davvero, come dimostra l’unico successo importante della coalizione, cioè la Calabria, dove vince un candidato che più di centro non si può.

D’altronde proprio Salvini dovrebbe ricordarle queste cose, lui che ha mietuto successi elettorali formidabili (nelle regioni) proprio quando era al governo, mentre ha cominciato a perdere quando è andato all’opposizione.

Il centro-destra resta potenzialmente maggioranza nel Paese, ma in quell’avverbio c’è tutto il lavoro che dovranno fare Meloni e Salvini.

Quel lavoro che sin qui hanno cercato di evitare con cura certosina e che sarebbe molto più efficace se al centro (anche con l’aiuto del Cav, finora favorevole solo a parole) nascesse finalmente qualcosa di serio.

Risultato ottimo per Meloni e Salvini. E non è una battuta

Molte decine di migliaia di potenziali elettori di destra hanno preferito stare a casa piuttosto che votare il candidato della loro parte, rendendo così fortissimi i risultati dei candidati di sinistra. Il centro-destra resta potenzialmente maggioranza nel Paese, ma in quell’avverbio c’è tutto il lavoro che dovranno fare Meloni e Salvini. L’analisi di Roberto Arditti

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