Skip to main content

Botta e risposta tra Russia e Usa (con vista gas) nel quadrante che va dal Mar Nero al Baltico. Al momento nei pressi del confine con l’Ucraina ci sono 90.000 soldati russi scortati, secondo le immagini satellitari, da molte unità corazzate e carri armati. Per questa ragione i repubblicani Mike Rogers e Mike Turner chiedono a Joe Biden di “dispiegare una presenza militare statunitense nel Mar Nero” per scongiurare una rinnovata minaccia di invasione da parte delle forze russe. Si tratta di due membri di rango, rispettivamente, della House Armed Services Committee e della Strategic Forces Subcommittee.

QUI UCRAINA

Un nuovo risiko si sta sviluppando (non da oggi) in Ucraina, player di passaggio del gas e quindi strategico, in un senso o nell’altro, tanto per l’occidente che per l’oriente. Da settimane la Russia si duole dell’attività degli Stati Uniti e della Nato nel Mar Nero mentre le sue forze navali si esercitavano in loco. Di contro a Washington dalla sorsa primavera si moltiplicano i report sulla presenza militare russa lungo il confine con l’Ucraina, definendo tale dispiegamento come il più grande dall’invasione della Crimea da parte di Mosca nel 2014.

Da un lato Mosca nega qualsiasi strategia dietro le sue mosse: secondo lo speaker del Cremlino, Dmitry Peskov, la Russia mantiene la presenza di truppe sul suo territorio “ovunque lo ritenga necessario”. Dall’altro un alto ufficiale militare Usa ha definito “significativo” il movimento militare di Mosca.

QUI WASHINGTON

Il direttore della CIA, Bill Burns, è a Mosca per dialogare con il Cremlino e riferire che gli Stati Uniti stanno osservando da vicino l’attività frenetica al confine. Burns ha avuto conversazioni telefoniche anche con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel tentativo di allentare quelle tensioni. Ma è chiaro che la crisi energetica sta accelerando dinamiche e tensioni (vedi incidenti accorsi a diplomatici russi in Germania e Albania): secondo Kiev, Mosca avrebbe provocato di proposito questa situazione, dal momento che una sorta di ricatto energetico è, a tutti gli effetti, sul tavolo delle cancellerie impegnate su tale fronte. Nessuno parla ancora di vera e propria escalation russa, ma nei fatti ci siamo vicini in quanto il dispiegamento di mezzi e truppe è oggettivamente senza precedenti.

GAS

Come in un gioco dell’oca, si torna a ragionare di gas dopo l’analisi sulle mosse dei big players e si scopre che il transito di gas naturale attraverso il sistema di trasporto del gas ucraino verso i paesi europei è stato pari a 2,634 miliardi di metri cubi nell’ottobre 2021. Si tratta di 623 milioni di metri cubi in meno rispetto a dodici mesi prima.

I vertici del sistema di trasporto del gas dell’Ucraina (Gtsou) esprimono preoccupazione per la riduzione del transito del gas russo attraverso la rotta ucraina. Dal 1° ottobre, i volumi di pompaggio erano inferiori alla capacità prenotata, ha detto Sergiy Makogon, direttore generale di Gtsou, secondo cui l’utilizzo totale delle capacità Gts ucraine per il transito del gas russo continua a diminuire.

Al momento è in vigore il contratto di transito del gas tra Naftogaz e la russa Gazprom, siglato nel 2019 e valido per un lustro. Prevede che Gazprom abbia una capacità di transito di prenotazione per un importo di 65 miliardi di metri cubi nel 2020 e 40 miliardi di metri cubi annui nel periodo compreso tra quest’anno e il 2024.

QUI UE

Due giorni fa il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, è stata a Kiev per una serie di incontri governativi (con Dmytro Kuleba, Ministro degli Affari Esteri; con Olha Stefanyshyna, vice primo ministro per l’integrazione europea ed euro-atlantica; con Denys Maliuska, ministro della Giustizia; con Ruslan Stefanchuk, presidente della Verkhovna Rada).

Ma non c’è solo l’organizzazione paneuropea con sede a Strasburgo. Anche a Bruxelles l’obiettivo resta l’allargamento a est, come ribadito due settimane fa dal presidente del Consiglio dell’UE Charles Michel e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in occasione del recente vertice a Kiev. “Siamo una famiglia europea e lavoriamo insieme – ha risposto von der Leyen a chi gli chiedeva di un’eventuale adesione dell’Ucraina all’Ue – L’Ue e l’Ucraina condividono un legame profondo e speciale”.

@FDepalo

Gas & Geopolitica in Ucraina. Chi spinge per un "surge" americano?

I repubblicani Mike Rogers e Mike Turner chiedono a Biden di “dispiegare una presenza militare statunitense nel Mar Nero” per compensare i 90.000 soldati russi posizionati al confine, con unità corazzate e carri armati

I negoziati tra Verdi, Liberali e Spd si complicano

I negoziati per trovare una coalizione di governo di Germania sono in una fase di stallo. I temi su cui ancora si dibatte sono tasse e politiche ambientaliste. Verdi e Liberali non possono mollare sui rispettivi cavalli di battaglia. Ma una nuova generazione di politici sta prendendo le misure del Bundestag, dove il 40% ha meno di 40 anni

Minacce eversive attuali e infosfere estremistiche. Un manuale di contrasto

Di Arije Antinori e Anna Maria Cossiga

Il movimentarismo connettivo violento, tra odio tradizionale e neo-cospirazione, e le sue radici (cyber-) sociali. L’analisi di Arije Antinori e Anna Maria Cossiga

Come applicare i veri criteri Esg contro il greenwashing

C’è un mare sconfinato di liquidità che gira per il mondo alla ricerca delle migliori e più redditizie occasioni. Chi punta sugli investimenti Esg (Environmental, social, governance) ha grandi opportunità, ma corre il rischio di cadere nella trappola del greenwashing, di chi si dà un’immagine ecologista senza cambiare nulla. L’analisi di Enzo Argante, presidente di Nuvolaverde

Quando Islam ed ebraismo si parlavano con rispetto e persino ammirazione

Di Vittorio Robiati Bendaud

Vittorio Robiati Bendaud ripercorre le fasi storiche in cui la tradizione islamica e quella ebraica hanno convissuto, anche in virtù della “cittadinanza religiosa” concessa dai musulmani (a differenza dei cristiani). Tra monoteismo, sufismo e misticismo

Cosa fa Jack Ma a un anno dalla scomparsa dalla vita pubblica

Il fondatore di Alibaba è stato alle isole Baleari e in Sardegna, nel suo primo viaggio dallo scontro con le autorità di Pechino a ottobre del 2020. La parabola dell’imprenditore e le conseguenze sulla multinazionale dell’e-commerce e del fintech

 

Mattarella ad Algeri ricorda Mattei e rilancia il ruolo dell'Eni

Momento centrale della sua visita in Algeria, l’inaugurazione dei giardini Enrico Mattei a Hydra. Uno dei temi dominanti del viaggio è stato l’immigrazione: “La lotta contro i trafficanti richiede l’impegno di tutti sullo stesso fronte. Senza una volontà comune di governare questa tragedia, le ragioni umanitarie e dello stato di diritto scompariranno”

Così la crisi energetica manderà ko l’agroalimentare

Così la crisi energetica manderà ko l’agroalimentare

I prezzi stellari del metano e il divieto di export di Cina e Russia hanno colpito la catena del fertilizzante, con pesantissime ripercussioni sul settore agroalimentare. Ecco perché la prossima impennata dei prezzi riguarderà il cibo

Luigi Einaudi non fu liberista, ma liberale

Di Pietro Paganini e Raffaello Morelli

Luigi Einaudi fu liberale e non liberista. In molti si sbagliano. La differenza è sostanziale. Comprenderla ci può aiutare ad affrontare più efficacemente i problemi contemporanei, scrivono Paganini e Morelli di Competere

Qualche dubbio sul risultato del G20. Scrive Zacchera

Per carità: mille dichiarazioni congiunte, bilaterali, multilaterali. Ma in concreto è ben difficile decidere qualcosa quando le necessità e le priorità sono ben diverse per ogni convenuto

×

Iscriviti alla newsletter