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Il Partito democratico ha deciso di non partecipare alla riunione di oggi del Copasir. Sullo sfondo, le tensioni tra il rappresentante dem al Comitato, Enrico Borghi (che è anche responsabile Sicurezza del partito), e il presidente Adolfo Urso, di Fratelli d’Italia. Con quest’ultimo, Federica Dieni del Movimento 5 stelle, diventata un mese fa vicepresidente del Comitato battendo di due voti l’esponente dem.

LA NOTA DEL PD

Le motivazioni della scelta del Partito democratico sono riassunte in una lettera che le presidenti dei gruppi di Camera e Senato, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, hanno inviato nella mattinata ai presidenti delle Aule. Il Partito democratico ha “rilevato una serie di profili di illegittimità nella prassi seguita dalla presidenza del Copasir per l’audizione odierna, profili che sono stati oggetto di una iniziativa puntuale del rappresentante del Pd in seno al Comitato”, si legge. “Non avendo ricevuto rassicurazioni circa la correttezza e la conformità alla norma della procedura seguita il Partito democratico ha deciso di non partecipare a lavori che si ritiene possano essere inficiati nella loro correttezza formale”, conclude la nota.

L’AUDIZIONE IN PROGRAMMA

Dopo l’audizione di ieri Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, per oggi il Copasir aveva annunciato un’audizione “ai sensi dell’articolo 31, comma 2, della legge n. 124 del 2007”, come ha comunicato la segreteria del Comitato. Ecco il comma a cui si fa riferimento: “Il Comitato ha altresì la facoltà, in casi eccezionali, di disporre con delibera motivata l’audizione di dipendenti del Sistema di informazione per la sicurezza. La delibera è comunicata al presidente del Consiglio dei ministri che, sotto la propria responsabilità, può opporsi per giustificati motivi allo svolgimento dell’audizione”.

COSA SUGGERISCE IL COMMA

La lettura del comma suggerisce due elementi. Il primo: il soggetto audito era un funzionario dei servizi, non un vicedirettore o direttore – ragione per cui il nome non è stato comunicato. Ma a quanto risulta a Formiche.net si tratta di Marco Mancini, dirigente del Dis prossimo alla pensione (su invito dei vertici delle agenzie), recentemente al centro di polemiche per un incontro in autogrill con il leader di Italia Viva ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi.  Il secondo: essendo la nota stata diffusa a un’ora dall’inizio della riunione, appare probabile che il presidente del Consiglio Mario Draghi non si sia opposto all’audizione.

LE FRECCIATE DEL CARROCCIO

La Lega di Matteo Salvini, ancora scottata dalle tensioni con gli alleati guidati da Giorgia Meloni per la presidenza del Copasir, non si è lasciata sfuggire l’occasione odierna per infilare il dito nella piaga. “Le dimissioni degli esponenti della Lega dal Copasir avevano e hanno fondamento, come confermato anche dal Pd”, fanno sapere fonti del Carroccio. “Meglio tardi che mai, anche a sinistra convengono che il Copasir ha bisogno di una guida equilibrata, come è stata quella dell’onorevole Raffaele Volpi, senza subire continue tensioni politiche che nulla hanno a che vedere con un organismo di garanzia. Siamo sicuri che i presidenti di Camera e Senato sapranno maturare una saggia decisione”, aggiungono.

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