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La cybersecurity può dare di più sfruttando altre potenzialità sviluppate in questi anni, ad esempio nella videosorveglianza e nell’analisi dei filmati da essa prodotti. Questi possono essere utilizzati come materiale a supporto di indagini che minano la sicurezza nazionale. Ebbene, anche qui la cybersecurity è indispensabile come già sanno gli addetti ai lavori: investigatori, tecnici e esperti delle Forze dell’Ordine e di altre agenzie governative. L’abbinamento virtuoso è meno percepito a livello politico, probabilmente perché la tematica viene considerata troppo tecnica.

In qualità di Amministratore Unico di Amped Software, ho potuto sperimentare quanto sicurezza e videosorveglianza spesso non vadano di pari passo e credo che ci troviamo nel momento storico più adatto per raccontare perché sarebbe fondamentale che formassero un connubio inscindibile.  Provo a illustrare alcuni vantaggi.

I filmati esportati dai sistemi di videosorveglianza, spesso non sono riproducibili “sic et simpliciter”, vengono quindi utilizzati “player” forniti dagli stessi produttori dei sistemi di sorveglianza: ciò può provocare un’ulteriore compressione dei file estratti e quindi portare ad un’erronea interpretazione durante le indagini. Si tratta di dispositivi spesso obsoleti e di dubbia provenienza che possono, anche involontariamente, falsare le informazioni utili in ambito di sicurezza nazionale e pubblica.

Le Forze dell’Ordine si trovano spesso costrette, solo per esaminare un filmato, ad effettuare operazioni molto pericolose dal punto di vista della cybersecurity. La ricerca, lo scaricamento e il test di programmi trovati sul web, pongono un rischio che non va sottovalutato. Inoltre, anche i cosiddetti “Digital Video Recorder” (DVR), benché siano pensati a supporto dell’intelligence, sono spesso connessi a internet, con standard di sicurezza risibili.

Un altro vantaggio dell’abbinata cybersecurity e videosorveglianza riguarda il controllo e il blocco dei cosiddetti deepfakes: tecnologie fondate sull’intelligenza artificiale che permettono di rimpiazzare i volti dei soggetti all’interno dei filmati in maniera automatica e che possono, quindi, viziare il corso delle indagini.

Per concludere, la cybersecurity si associa molto spesso delle penetrazioni di siti internet, data breach e violazione di telefonini con malware. Bisognerebbe però porre estrema attenzione anche ai filmati e alle immagini. Credo che l’Agenzia Nazionale per la Cybersecurity potrebbe essere uno strumento molto importante per arginare e sconfiggere questo genere di attacco.

Quello che la cybersecurity non vede. Scrive Jerian (Amped)

Di Martino Jerian

Utilizzando meglio i filmati di videosorveglianza si possono ottenere informazioni preziose per le forze dell’ordine. Il punto di Martino Jerian, Amministratore di Amped Software, azienda specializzata nello sviluppo di software per analisi forensi

 

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